LA VOLKSWAGEN, numero uno dei costruttori tedeschi, ha lanciato la sfida: in un futuro abbastanza vicino produrrà un’auto in grado di fare cento chilometri con un litro di benzina. C’è però chi, in piccolo, ha fatto ancora meglio del colosso di Wolfsburg. Il veicolo da zero litri, a Berlino, è una realtà: è il Velotaxi, usato nell’ultimo anno da duecentomila turisti. Particolare decisivo: è a pedali.
I risciò (o ciclò), che irresistibilmente risvegliano visioni di metropoli asiatiche, riscoperti dai californiani, già da qualche anno arrancano sull’asfalto di alcune grandi città europee. Il successo, nella capitale tedesca, è scattato con una nuova generazione di tricicli tecnologici. Cabine in materiale ultraleggero, che possono ospitare due passeggeri e — rivoluzione — riparano un po’ anche il tassista-pedalatore; motore elettrico di sostegno; presto anche celle solari sul tetto. Una corsa, 15 marchi ogni mezz’ora, sull’Unter den Linden. L’organizzatore del servizio, Ludger Matuszevski, sta già contando il primo miliardo di lire di fatturato. E duecento
giovanotti dai muscolosi polpacci hanno trovato un lavoro.
Come ogni azienda di successo, Velotaxi punta all’espansione. Ma ogni nuovo veicolo costa quasi quanto un’utilitaria. Per questo il responsabile dell’impresa punta a una produzione in grande, che consenta di abbattere i costi. L’obbiettivo è quello di produrre in serie i Velotaxi ed esportarli in altre grandi città. I risciò coperti hanno un grande vantaggio: fanno viaggiare su e giù, proprio nelle strade più ambite dai turisti, dei bei cartelli pubblicitari. E, con la crisi petrolifera, sono decisamente un veicolo all’altezza dello spirito dei tempi. Spunteranno anche nella Città Eterna? Le salite dei sette colli sono una bella sfida.