Venerdi 20 Ottobre 2000

Grazie all’intuizione dei vigili urbani di Contigliano, i carabinieri hanno bloccato all’alba una persona sospettata dei colpi
Un fermo per le rapine contro i tassisti
L’uomo è stato trattenuto per ore e poi rilasciato: il pm vuole interrogare prima le vittime

Rapine ai taxi, le indagini dei carabinieri sarebbero giunte a una svolta. Ieri mattina è finito in stato di fermo un uomo, abitante in una frazione del Reatino che, secondo gli inquirenti, sarebbe coinvolto negli assalti ai tassisti. Bloccato nella notte tra mercoledì e giovedì dopo una sesta rapina ai taxi, l’indiziato è stato condotto nella caserma del Comando provinciale dei carabinieri e sottoposto a un primo interrogatorio. Nel frattempo un’informativa è stata rimessa al sostituto procuratore Pietro Ferrante che nel tardo pomeriggio ha deciso di rimettere in libertà il fermato. Motivo? la necessità di procedere a dei riscontri investigativi che prevedono, tra l’altro, l’interrogatorio dei sei tassisti rapinati negli ultimi tempi ai quali sarà mostrata la foto del sospettato. Il magistrato ha ritenuto probabilmente insussistente il pericolo di inquinamento delle prove e ha deciso di procedere a piede libero.

A far convergere le indagini su di lui erano stati alcuni sospetti, avanzati dai vigili urbani di Contigliano che avevano permesso ai carabinieri di fermare l'indiziato dopo la sesta rapina: raccontava in giro di frequentare spesso Firenze e Ortona (località dove sono iniziate due delle rapine), un vigile urbano si è insospettito ascoltando i suoi racconti e ha informato i carabinieri

Nella nottata di mercoledì, quando già era stato effettuato il fermo, il sesto assalto al taxi: l'ultimo raptus del rapinatore è durato pochi minuti, questa volta ai confini con la provincia di Rieti, sull'Arronese, nei pressi di Labro,
Il cliente era salito a bordo del taxi alla stazione di Cesena, per 500 mila lire aveva chiesto di farsi accompagnare nei pressi Rieti e poi, nella zona di Arrone, l'uomo aveva estratto un cacciavite puntandolo sul collo dell'autista. A questo punto l'auto si era fermata, e come da copione, l'uomo si era fatto consegnare oltre tre milioni di lire, l'incasso della giornata, poi le chiavi della Fiat Marea, tra l'altro acquistata tre giorni prima. Il malvivente, prima di scappare con auto e soldi, tenta di fare il gentiluomo, toglie 50mila lire dal bottino e le dà al tassista: «Tieni, prendile, con queste ci vai in treno fino a casa». Una rapida manovra e il taxi era poi scomparso nel nulla. Ora, se la persona sospettata si rivelerà il vero rapinatore, gli deve essere sfuggito qualcosa di mano, forse era talmente orgoglioso delle sue bravate che lo sono venuti a sapere anche i carabinieri di Contigliano. Gli uomini del nucleo Operativo, si è appreso, l’hanno seguito per diversi giorni e le sue assenze da casa coincidono con i giorni delle rapine. Un cerchio che sembra quadrare ma al quale, secondo il magistrato, manca ancora qualche tassello.

F.Co.