Venerdi 10 Novembre 2000

Giornata terribile per il trasporto metropolitano, anche a causa della pioggia. Intorno alle 8, in un’ora di punta, migliaia in attesa alle fermate
Metrò, il giovedì nero della linea A
Mattinata di caos e ritardi: si sono rotti otto convogli e si è guastato uno scambio

di FRANCO PASQUALETTI

Pioggia e guasti a ripetizione hanno caratterizzato il giovedì nero della metropolitana. La rottura di uno scambio nei pressi della fermata Mattia Battistini e ben otto convogli andati in tilt dalle 6 alle 8,50 sono i numeri di una giornata da dimenticare per l’azienda che gestisce il metrò e, ovviamente, per i suoi utenti.
Il primo guasto è avvenuto alle 6,05, quando un treno ha avuto problemi con l’apertura delle porte: passeggeri tutti a terra e convoglio nelle officine. Dopo questa prima disavventura c’è stata un’ora e mezza di normalità, fino ad arrivare alle 7,30 quando nel giro di dieci minuti una sequela rotture a ben cinque diverse macchine ha messo in ginocchio la linea A: banchine cariche di passeggeri, centinaia di persone assiepate nelle varie stazioni e box informazioni presi d’assalto per avere chiarimenti. Questo lo scenario che si presentava in gran parte delle fermate del metrò arancione. A complicare la situazione ci si sono messe anche le pessime condizioni meteorologiche, che hanno spinto molti romani a preferire la metropolitana all’auto o alla moto. Pensate che sei convogli guasti nell’ora di massimo carico possano bastare? Assolutamente no, alle 8 la rottura di un carrello ha bloccato la corsa di un altro convoglio. Dalle 8,05 alle 8,20 un altro stop. Questa volta non dovuto al malfunzionamento di un treno, bensì alla rottura di uno scambio nella tratta Mattia Battistini-Ottaviano. Risolto il guasto allo scambio, dovuto a un problema elettrico, ci sono voluti circa una ventina di minuti per ripristinare la normalità nelle varie stazioni. A concludere la serie nera ci sono stati gli stop di altri due treni: uno alle 8 ed uno alle 8,50, anch’essi, come i sei precedenti, rientrati ai "box" per riparare i danni.
Nonostante non ci siano stati blocchi in galleria o persone intrappolate nei vagoni, il malumore e la rabbia dei passeggeri per i forti ritardi erano altissimi: «Non è possibile tollerare una situazione simile - afferma con toni minacciosi Paolo Simonetti - sono in forte ritardo e la situazione non sembra migliorare. Nessuno, poi si degna di informarci su cosa stia accadendo». Alla fermata Colli Albani, una delle più gettonate nelle ore di punta, alcuni passeggeri nel vedere la folla da stadio nella stazione hanno preferito tornare in superficie e scegliere autobus o taxi: «Ogni mattina - dice Martina Meritelli, una studentessa del liceo scientifico Augusto - c’è molto caos, ma una situazione come quella odierna non l’avevo mai vista. l’unica soluzione per non fare troppo tardi a scuola è prendere l’autobus».
A cosa si possono attribuire i tanti guasti che hanno afflitto la metro A? «Innanzi tutto - spiega un esperto della Metroferro - c’è da dire che la metropolitana a Roma viaggia sempre sotto stress. Negli anni 70 era stata progettata per trasportare al massimo 150.000 passeggeri. Oggi gli utenti che quotidianamente scelgono la via sotterranea sono all’incirca 350mila, oltre il doppio. Quindi c’è stato "a monte" un clamoroso errore di progettazione dell’intera linea. La maggior parte dei treni, poi, ha abbondantemente superato il milione di chilometri e quindi necessiterebbe di un ricambio generazionale. In ogni caso la giornata di oggi (ieri per chi legge, ndr) è soltanto un caso sporadico: raramente otto vetture delle trenta in attività si guastano contemporaneamente».
L’azienda, scusandosi con gli utenti per i disagi, ha così commentato il giovedì nero del metrò: «Si è accavallata una sfortunata serie di guasti, abbiamo comunque cercato di ridurre al minimo i problemi per i nostri passeggeri». La situazione è tornata alla normalità intorno alle ore 10.