Stefano Pazienza non è stato riconosciuto dal tassista vittima di una delle sei rapine compiute a ottobre e che hanno portato in carcere l’operaio di S.Elia. Confronto negativo, dunque, nella caserma dei carabinieri di via Cintia dove si è svolto l’incidente probatorio chiesto dalla procura, ma a rendere ancora delicata la posizione di Pazienza è stato invece proprio un paesano. Questi, infatti, ha ripetuto anche ieri di aver visto l’indagato la sera della rapina compiuta a S.Elia, alla guida del taxi partito da Firenze. Pazienza avrebbe superato il testimone mentre viaggiava a bordo di un trattore. Questa mattina, ad ogni buon conto, l’avvocato difensore Michele Balacco, presenterà istanza di remissione in libertà o, in subordine, di concessione degli arresti domiciliari.