Stefano Pazienza sarà posto a confronto con i due tassisti che è accusato di aver rapinato, il 21 novembre nella caserma dei carabinieri. Lo ha deciso il giudice delle indagini preliminari accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Pietro Ferrante, e ciò nonostante la richiesta di differimento dell’esperimento avanzato dal difensore Michele Balacco. La Procura è infatti convinta di avere elementi sufficienti che si basano soprattutto sulle testimonianze e sul riconoscimento fotografico di Pazienza da parte delle vittime. L’indagato, attulamnete ristretto nel carcere di Santa Scoalstica, continua però a negare e sostiene che si trovava a Roma il giorno della rapina commessa a S.Elia, ai danni di un autista di Firenze che l’avrebbe riportato in Sabina.