Sono arrivate in giunta le tre delibere sul trasporto pubblico con un finanziamento di oltre otto miliardi, dopo il via libera, di ieri, della commissione mobilità. Le prime due delibere riguardano il servizio dei taxi e incentivi, la terza il trasporto collettivo o taxi-bus. Due miliardi e trecento milioni sono previsti, dunque, per la realizzazione del numero unico (o call-center): il cui compito sarà quello di raccogliere le chiamate e, individuata la postazione più vicina a cui indirizzare la richiesta, mandare il taxi al cliente. Tra gli altri regolamenti è concesso un tempo massimo di accettazione della chiamata. Sono previsti, quindi, 150 stazionamenti (di cui 120
all’interno del Raccordo anulare), che corrisponderanno ad altrettanti parcheggi provvisti di colonnine telefoniche. Realizzazione del progetto: gennaio del prossimo anno. Altri due miliardi e duecento milioni costituiscono gli incentivi per le centrali di radio taxi e ulteriori tre miliardi e seicento per tutti i tassisti che faranno uso della taxi-card, del nuovo tassametro tecnologicamente avanzato, di un’autovettura con impianto gpl.
Nell’ultima delibera si parla, invece, di taxi-bus («Un servizio pilota per tutta l’Italia», sostiene il consigliere verde Silvio Di Francia).
«I finanziamenti saranno dati - spiega il presidente della commissione, Mauro Calamante - alle società che presenteranno un progetto nuovo, con un maggior numero di servizi, ma anche, per esempio, non con una sola linea, bensì con una rete. Il che significa prevedere anche scambi con altre società di trasporto collettivo. E non abbiano timore i tassisti: un servizio non esclude, né cancella l’altro. Si tratta di due servizi diversi, ugualmente utili per la città». E in settimana è previsto un incontro, in sede di commissione mobilità, con i sindacati confederali e autonomi sul tema delle tariffe.