Prima bus e metro, poi i taxi: arriva una nuova ondata di scioperi nel trasporto pubblico. E se martedì scorso Cgil, Cisl e Uil avevano chiamato all’astensione dal lavoro i propri iscritti su tutto il territorio nazionale, domani, per un’agitazione regionale, incrociano le braccia gli aderenti alla Cnl, la Confederazione nazionale dei trasporti. Ovvero il sindacato autonomo che ha dimostrato di piegare la città in più di un’occasione. Così a rischio, dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 fino a fine turno serale, cioè le 24, sono metropolitane, autobus e tram dell' Atac, pullman extraurbani e ferrovie concesse (Roma-Pantano, Roma-Lido di Ostia e Roma-Viterbo) del Cotral.
Orari pesanti, viaggiare sarà davvero difficile. Lo sciopero è stato promosso, ha spiegato la Cnl in una nota, «contro gli accordi siglati a giugno-luglio del 1998, l' accordo per il personale inidoneo, il bluff degli incentivi all' esodo e il progressivo ed irreversibile smantellamento del settore manutenzione».
E non è finita. Il 7 marzo i tassisti romani non faranno servizio dall'aeroporto di Fiumicino per protestare contro il fenomeno dell'abusivismo presente allo scalo romano. L'astensione dal lavoro, proclamata dalle 7 alle 24 da tutte le organizzazioni e associazioni sindacali dei tassisti della capitale, è stata decisa «non avendo avuto alcuna garanzia da parte del ministero dei Trasporti e della società di gestione - informa una nota - per il miglioramento del servizio taxi presso l'aeroporto».
Il fermo del servizio riguarderà esclusivamente il servizio dall'aeroporto, dove i tassisti daranno vita ad un presidio, mentre a Roma le auto gialle circoleranno tranquillamente. «Sollecitiamo - conclude la nota dei tassisti - tutti i soggetti ad assumersi le proprie responsabilità di fronte all'opinione pubblica sui quali ricadono i disagi che verranno causati in aeroporto».