Marted 9 Maggio 2000

CITTA’ VIOLENTA

Non paga il taxi e scappa, poi accoltella un agente della Volante
Arrestato un marocchino che ha aggredito nella sua abitazione un poliziotto, subito processato e condannato a cinque mesi

Ha cercato di accoltellare un giovane agente di polizia che cercava di identificarlo dopo la denuncia di un tassista ternano che non era stato pagato per una corsa. Un marocchino di 34 anni, residente a Terni, è stato condannato dal giudice unico penale del tribunale di Terni, Paolo Porreca, a cinque mesi di reclusione.
Il processo è stato celebrato per direttissima e la pena è stata patteggiata. Il marocchino doveva rispondere di lesioni, oltraggio e violenza a pubblico ufficiale.
Tutto è iniziato ieri sera quando ad un tassista è giunta una chiamata da via Battisti. Giunto sul posto il tassista ha caricato quattro extracomunitari che si sono fatti condurre in via del Rivo, dove abita uno di essi. Appena arrivati, però si sono subito dati alla fuga senza pagare la corsa. Il tassista ha chiamato la polizia, e poco dopo una pattuglia della squadra volante è giunta nei pressi dell' abitazione di uno degli extracomunitari.
Alla vista degli agenti l' uomo ha preso un coltello colpendo al braccio sinistro un poliziotto procurandogli una ferita giudicata guaribile in sette giorni, scagliandosi poi contro gli altri agenti. È stato bloccato ed arrestato.
La polizia ha anche identificato due degli altri tre amici, tutti marocchini, che sono stati denunciati per insolvenza fraudolenta mentre, essendo sprovvisti del permesso di soggiorno, sono state avviate le pratiche per la loro espulsione dal territorio nazionale.
Tre espulsioni che si sommano a quelle che sta portando a termine l’ufficio stranieri della questura. Anche a Terni non si tratta di una situazione semplice, con decine di stranieri trovati negli ultimi giorni senza permesso di soggiorno.
Così, per molti di questi scatta l’espulsione dall’Italia. Ma si tratta di una procedura lunga da attuare per colpa di diversi problemi burocratici. Tra l’altro è stato appurato dalla Guardia di Finanza durante le indagini su un giro di ragazze provenienti dsall’Est costrette a prostituirsi, che, spesso le stesse giovani venivano espulse dalal polizia perchè trovate senza permesso. Ma, arrivate nei paesi orginari, venivano rispedite subito in Italia, dove continuavano a battere sui marciapiedi.
Per poi cambiare nome e nazionalità. Tanto che sono stati trovati extracomunitari che hanno usato decine di identità durante i controlli delle forze dell’ordine.