di FABRIZIO COLARIETI
Rapine ai taxi, le indagini potrebbero essere ad una svolta. Il nucleo Operativo dei carabinieri ha effettuato due perquisizioni in altrettante abitazioni nei pressi di Sant'Elia e Cerchiara. Il sostituto procuratore Pietro Ferrante sta concludendo gli accertamenti e un reatino, residente proprio in quelle zone, è fortemente sospettato di essere l'autore delle strane rapine.
Il 19 ottobre scorso un uomo, sui 35 anni, è stato fermato dai carabinieri, interrogato per diverse ore e subito dopo rilasciato: poche ore prima era avvenuta l'ultima rapina ad un taxi proveniente da Cesena, ma da quella sera non ci sono stati altri colpi.
L'uomo, secondo gli inquirenti, ha commesso almeno quattro dei sei colpi che dal 20 settembre tormentano le forze dell'ordine: a lui si è arrivati grazie all'intuizione di un vigile urbano di Contigliano che lo avrebbe sentito parlare in un bar di viaggi a Firenze e Ortona, zone dove sono stati prenotati i taxi rapinati una volta giunti in provincia. Rimane comunque misteriosa la motivazione che avrebbe spinto l'uomo a rapinare i taxi: prenotava regolarmente la corsa, si faceva accompagnare fino a Rieti, ad un certo punto impugnando un coltello o un giravite rapinava soldi e taxi agli autisti.
Il rituale era quindi sempre lo stesso: l'uomo non parlava mai con gli autisti e anche per diverse ore, come nel caso del taxi rubato a Firenze e giunto fino a Rieti, poi, a tradirlo anche una vistosa cicatrice sul volto, diversi tassisti ricordano questo segno particolare che potrebbe essere la chiave di tutto.
Le perquisizioni eseguite proverebbero inoltre l'esistenza di altri due personaggi, il sospettato non avrebbe agito solo ma probabilmente è un membro di una banda specializzata in colpi di questo tipo.