MILANO - Mattinata di ordinari ritardi, quella di domenica all’aeroporto di
Malpensa. Nel senso che, avendo ormai imparato la lezione, i passeggeri sono
arrivati almeno due o tre ore prima della partenza (ma c’è qualcuno che ha
esagerato: un gruppo diretto a Palermo con un volo delle sei del pomeriggio si
è presentato alle dieci del mattino) per evitare sorprese. Sorprese che
potevano venire dalla manifestazione di protesta dei 53 comuni contro l’odiatissimo
"hub", colpevole di ogni nefandezza possibile organizzativa e
ambientale. Ma fortunatamente per una volta non ci sono stati in realtà grossi
problemi per i passeggeri. Quelli che arrivavano in macchina sono stati
dirottati su una strada interna e indirizzati fino ai parcheggi davanti
all’aeroporto, gli altri hanno invece utilizzato il "Malpensa
express", treno che collega Milano con l’aeroporto. Alla fine gli unici
ad aver avuto problemi sono stati i passeggeri in arrivo, che hanno dovuto
accontentarsi delle navette con Milano visto che i taxi sono stati bloccati
dalla protesta dei rappresentanti dei Comuni
Quanto ai manifestanti, tutto abbastanza tranquillo anche da parte loro. Banda
del Comune di Golasecca che intona la Marcia Funebre, i sindaci con la fascia
tricolore e poi via via gonfaloni, bandiere varie e cittadini dei paesi, tutti
(un migliaio) guardati a vista da un cordone di poliziotti che a dire il vero
non ha dovuto fare grossi interventi per impedire sconfinamenti del corteo.
Motivo ufficiale, è ormai inutile dirlo, il rumore, ma probabilmente le cose
stanno in modo piuttosto diverso.