di SALVATORE SPOTO
Viaggiare in taxi presto costerà un po’ di più. Ma gli autisti non intendono accettare “elemosine" e rilanciano con la richiesta al Campidoglio di migliorare la viabilità. E se questo non sarà possibile, allora saranno loro stessi a chiedere un consistente aumento tariffario che possa compensare il lievitare delle spese. E intanto annunciano di essere pronti allo sciopero.
E’ stata la commissione consultiva, prevista dal Regolamento comunale, sull’attività dei tassisti a decidere l’adeguamento dei tassametri al maggior costo della vita. La lievitazione, che dovrà essere approvata dal Consiglio comunale, porterà il prezzo della corsa in taxi da 1.300 a 1.500 lire al chilometro, come dire un aumento di circa il 15 per cento che graverà mediamente da mille a duemila lire in più, considerando che una corsa media varia tra i 5 e i 10 chilometri.
Ma, come detto, i tassisti non sono d’accordo. «Vogliamo almeno il 30 per cento in più di aumento tariffario», annuncia Carlo Bologna, esponente dell’Ait, il sindacato autonomo dei tassisti, ma poi rilancia: «Possiamo ben rinunciare a qualsiasi lievitazione delle tariffe, se l’assessorato capitolino alla Mobilità ci garantisce strade più scorrevoli e corsie libere: viaggiando più velocemente potremo portare più clienti e compensare, almeno in parte, il danno per i crescenti costi di gestione della nostra attività. Comunque gli oltre cinquemila tassisti romani sono pronti a scioperare». Le recriminazioni sono davvero tante: dall’assicurazione per l’auto che, in
pochi anni, è lievitata fino a costare anche quattro milioni e poi l’attualissimo problema legato alla benzina sempre più cara, così come il gasolio. E’ quest’ultimo, anzi, che rischia di innescare la scintilla della protesta. «Ci hanno convinto a cambiare le auto a benzina con quelle a diesel - commenta Carlo Bologna - ma queste ultime non hanno mai ottenuto le agevolazioni fiscali concesse ai taxi a benzina. Vi pare giusto? Non ci sono sufficienti motivi per scendere in piazza, gridare la nostra rabbia e fare sciopero?».
Intanto questa mattina, al ministero delle Finanze, le rappresentanze dei sindacati nazionali dei tassisti incontreranno i vertici del Ministro per mettere a punto una serie di misure a favore dei tassisti. Una di queste riguarda proprio i conducenti romani. C’è l’ipotesi di uno sconto di circa cento lire al litro sul carburante per un massimo di diciotto litri e limitatamente a ventisei giorni di attività. Ma ancora una volta i tassisti hanno fatto sapere di non volere accettare quello che considerano una miseria.
Patrizia Curiale, segretaria nazionale della Confartigianato-taxi, giudica esplosiva la situazione: «Andremo all’incontro con i rappresentanti del Ministero, decisi a salvaguardare gli interessi dei nostri associati». E Marco Benvenuto, segretario nazionale dell’Ugl-ausiliari del traffico, conferma la gravità del momento, con i tassisti stremati dai crescenti costi di gestione. «Così non possiamo andare avanti - annuncia Loreno Bittarelli, presidente della cooperativa taxi "3570", la più numerosa della capitale - l’aumento proposto non basta proprio, soprattutto con il gasolio schizzato a lire 1.800 al litro, senza rimborso».