di ANDREA BENEDETTI MICHELANGELI
CIVITAVECCHIA - Anche i nobili hanno le loro debolezze. E’ forse per questo
che la principessa Carolina di Monaco e il suo consorte, il principe Ernst
di Hannover, martedì sera sono andati a mangiarsi una piazza da comuni
mortali da Vitale, dignitosissima ma non certo lussuosa trattoria di
Civitavecchia. Alle 20,30 i due principi, insieme al primogenito di Caroline Andrea
a un amico del giovane e a due “gorilla", sono entrati nel ristorante
perfettamente in incognito e hanno cenato come clienti qualsiasi finché, verso
la fine del pasto sono stati riconosciuti e festeggiati.
Costretti a riparare al porto di Civitavecchia con il loro Pacha III per il
cattivo tempo (erano partiti da Porto Ercole nel pomeriggio alla volta di
Ponza), Carolina ed Ernst invece di rimanere chiusi nel loro elegante yacht,
hanno chiamato un taxi. Al conducente, Nazareno Ciotti, che inizialmente
non si è accorto di avere passeggeri tanto eccellenti a bordo, lei ha detto: «Abbiamo
voglia di una bella pizza cotta in un forno a legna. Scelga lei il posto giusto».
E Ciotti ha scelto il locale del suo amico Vitale Murtas,
ristorante-pizzeria su viale Garibaldi, proprio al centro di Civitavcecchia e a
un tiro di schioppo dal porto. Tutta la compagnia si è adeguata perfettamente
al menù casareccio della spartana trattoria, ordinando bruschetta al pomodoro e
pizza. Carolina ha optato per una economicissima marinara, Ernst è andato
invece sul pesante: pizza con salsicce. I principi hanno mangiato in tutta
tranquillità e solo poco prima di uscire un gruppo di turisti sardi li ha
riconosciuti. Allora anche i ristoratori si sono accorti dell’incredibile
presenza. Verso le 22,30 la principesca comitiva ha richiamato il tassista
Ciotti, ancora beatamente all’oscuro dell’identità dei suoi clienti, e si
è fatta riaccompagnare al porto. E durante il tragitto Nazareno si è
finalmente reso conto dei suoi super clienti. Giunto davanti allo yacht il
tassista ha chiesto timidamente 30.000 lire per la doppia corsa: si è visto
rifilare un bel centone da Ernst di Hannover. Mentre si apprestava a adare il
resto è stato però bloccato da un «Tenga pure tutto». A volte anche per i
tassisti i principi non esistono solo nelle favole.