15 Marzo 2000 mercoledi

L’Alitalia è stata costretta a cancellare 29 voli. Protesta dell’Adiconsum
Nebbia, Fiumicino chiude 2 ore

di DAVIDE DESARIO

Voli cancellati, aerei dirottati su altri scali e ritardi di diverse ore per i passeggeri sia in arrivo che in partenza. Sono le conseguenze della fitta nebbia che ieri mattina è calata su Roma e sul suo litorale mettendo in serie difficoltà l'aeroporto di Ciampino ma soprattutto quello di Fiumicino, al punto da farlo "chiudere" per quasi due ore.
La situazione è precipitata intorno alle 4,30, quando la densa foschia ha letteralmente avvolto il Leonardo da Vinci riducendo la visibilità sulle piste ad appena 50 metri. Un problema non da poco che ha costretto le compagnie aeree a riprogrammare la maggior parte dei voli da e per gli scali romani. Ne sa qualcosa l'Alitalia che a fine giornata ha tracciato un pesante bilancio: 25 voli nazionali e 4 internazionali cancellati e 4 riprotetti in altri aeroporti. Tutti gli altri voli, invece, hanno fatto registrare ritardi oscillanti dai 40 minuti alle 2 ore con punte esagerate che hanno superato le cinque ore.
«Il momento più critico - spiegano dall'ufficio meteo aeroportuale - è stato alle 5,30. Il fenomeno, peraltro, era ipotizzabile dopo che da dieci giorni si è protratta sulla zona alta pressione che ha portato alla formazione di brezza marina e ad un'umidità del cento per cento». Con il passare delle ore, fortunatamente, la situazione è gradualmente migliorata fino a permettere, alle 6.55, il primo decollo della giornata. Per vedere un atterraggio, invece, si è dovuto attendere le 9.10. Inevitabile, nonostante l'impegno degli operatori dell'aeroporto di Fiumicino, l'accavallamento dei voli nelle ore successive. Alle 11,30 la fila dei passeggeri in attesa di un taxi era lunga diverse centinaia di metri: «Dovevamo atterrare a Roma - commenta Luca Careddu, di Sassari - alle 9 e invece siamo arrivati dopo le 11. Comunque abbiamo ricevuto una buona assistenza». Davide Gatti ed Elena Novarotti, esperti di informatica bancaria provenienti da Malpensa, hanno addirittura voglia di scherzare: «Siamo milanesi - dicono - e alla nebbia siamo abituati. Purtroppo però avevamo un'importante riunione alle 10 che abbiamo dovuto rimandare». Tra le vittime illustri dei disagi sia il ministro Luigi Bersani che il sottosegretario Giuseppe Ayala. Dura la posizione dell'Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori: «Non è possibile - ha dichiarato il presidente Primo Mastrantoni - che il maggiore scalo aeroportuale d'Italia si blocchi per un po' di nebbia. Ma non dovrebbero esistere sistemi di navigazione per il volo cieco?».