Sabato 9 Ottobre 1999

L’intervista/L’assessore capitolino
alla Mobilità Walter Tocci fa un esame
dei problemi della capitale dopo sei anni
alla guida del settore trasporti e dopo
le recenti proteste in varie zone della città
Giubileo con telepass
e senza pullman

di FABIO CAROSI
Secondo le statistiche i cittadini della Capitale “vivono" due giorni in meno ogni anno: li passano in auto prigionieri delle code. E dal ’98 la situazione è peggiorata con il Raccordo Anulare dimezzato e il resto della città stravolto dai cantieri giubilari. Quindi la “rivolta" di viale Libia e della quarta Circoscrizione e da mercoledì scorso, infine, la “purga" contro le auto non catalizzate.
Il vicesindaco e responsabile della Mobilità Walter Tocci fa un bilancio di sei anni di lavoro, errori, e programmi in vista dell’appuntamento del Duemila.
Assessore Tocci, secondo lei a Roma c’è traffico?
«Sì. E molto. Per la precisione ci sono due auto ogni tre abitanti e cinquanta anni di inerzia nel settore. E poi c’è anche la giunta Rutelli che ci sta provando con tutte le energie».
Pensa di aver sbagliato qualcosa in questi sei anni?
«Errori di strategia no. Di volta in volta abbiamo adottato provvedimenti mai visti prima e quindi li abbiamo corretti sul campo e in questo i cittadini ci hanno sempre aiutato. Se guardiamo indietro abbiamo avuto sempre grandi discussioni e poi ce ne siamo dimenticati perché le scelte avevano funzionato».
Può fare un esempio?
«Il Metrebus. All’inizio solo discussioni, oggi è considerato il sistema tariffario più avanzato d’Italia».
Secondo lei l’Anas sta lavorando bene sul Gra?
«Visto come erano partiti hanno recuperato bene».
Onorevole Tocci, c’è un elenco di iniziative annunciate e ancora non decollate. Le va di affrontarlo?
«Via!»
Bus turistici, è un anno che l’Agenzia per il Giubileo ha presentato il piano.
«E da gennaio del Duemila a Roma sarà vietata la circolazione dei pullman entro le mura Aureliane. Non ci credeva nessuno ma ora avranno capito che facciamo sul serio. A Parigi non sanno come risolvere il problema del transito al Louvre».
Ma il Vaticano borbotta?
«Per quanto ci riguarda c’è piena concordia»
A che punto siamo con la pedonalizzazione dei Fori Imperiali?
«Andiamo avanti. Nel Duemila sarà una delle attrazioni più belle della città».
Ma a Capodanno mancano ottanta giorni. Quando partono i lavori?
«C’è rimasto poco tempo ma entro dicembre sarà tutto a posto».
Nel piano del traffico il Comune si è impegnato ad appaltare un aumento del trasporto pubblico pari a trenta milioni di chilometri. Dove sono questi privati?
«Entro dicembre sarà pronta la gara per i primi lotti e a primavera i primi bus saranno sulle strade».
Intanto la città aspetta tre stazioni del prolungamento della metropolitana A che dovevano essere consegnate nel ’97.
«Entro Natale apriremo Baldo degli Ubaldi, Cornelia e Mattia Battistini. I lavori sottoterra sono finiti e i dieci treni nuovi sono stati consegnati. Un po’ di presercizio e qualche ritocco ma ci siamo».
Due anni sono un ritardo record? O no?
«E che è colpa nostra? Abbiamo ereditato una concessione con l’Intermetro dove i costruttori decidevano tempi e costi. La data era “prevista" e non c’era nessuna penale. Ma è stata l’ultima opera realizzata con questo meccanismo».
Parliamo di prolungamento della B, cioé della B1. Un anno fa si era detto cinque anni per realizzarla. Quando parte il conto alla rovescia?
«Sondaggi e altre operazioni propedeutiche sono finite. Entro il Duemila sarà conclusa la gara internazionale, la prima per questo tipo di lavori, che verrà vinta da chi costerà di meno, sarà più veloce e darà meno disagi con i cantieri».
Torniamo all’elenco: mancano i varchi elettronici e il nuovo regolamento dei taxi, costato l’anno scorso dodici giorni di sciopero.
«I varchi vogliamo attivarli prima dell’inizio dell’anno nuovo. Ci consentiranno di difendere quei cittadini che rispettano le regole. Entro marzo spariranno i permessi di carta sostituiti dai telepass».
E l’ipotesi di tariffare l’accesso al centro?
«L’ingresso non è assolutamente in vendita. Chi non ha diritto non entra e non entrerà. Per quanto riguarda i taxi, la categoria ha chiesto gradualità e l’abbiamo data in aggiunta a cinque chilometri di corsie preferenziali. Ora siamo pronti: nelle prossime settimane inzieremo il rodaggio sino a dicembre, poi decideremo con loro».
E "l’iniezione" di corsie preferenziali?
«L’esempio di viale Libia ci incoraggia a fare di più. Il pensiero va a corso Trieste e ad alcuni tratti della Nomentana»
Nell’agenda c’è rimasto il problema dei furgoni che “vivono" in doppia fila. Non ci dovevano essere nuove regole?
«Da gennaio ci saranno. Ma non si tratterà solo di riduzioni e divieti perché l’organizzazione della distribuzione è insufficiente. Metteremo in campo una nuova organizzazione».
A proposito di viale Libia e viale Marconi. Lei è soddisfatto? Anche delle proteste?
«Il risultato strutturale è buono: linee express e strade verdi funzionano anche se sono strumenti che vanno raffinati. Per noi la “rivoluzione" in quarta e seconda circoscrizione sono un cantiere aperto: tra una settimana debuttano due nuove linee Atac dove c’era il 38 barrato. Questo è un esempio di collaborazione tra cittadini e istituzioni. Per le proteste, i sondaggi ci dicono di andare avanti».
Anche a Marconi?
Lì c’è un progetto come in tante altre parti della città».
Ma le raccolte di firme?
«Alleanza nazionale sta facendo una protesta virtuale. Dimostra ancora di non avere capacità di governo. Lo ri-pe-to: di studi ce ne sono tanti ma prima di attuarli noi li presenteremo a Circoscrizioni, comitati di quartiere e cittadini».