di FABIO CAROSI
Secondo le statistiche i cittadini della Capitale “vivono" due giorni in
meno ogni anno: li passano in auto prigionieri delle code. E dal ’98 la
situazione è peggiorata con il Raccordo Anulare dimezzato e il resto della città
stravolto dai cantieri giubilari. Quindi la “rivolta" di viale Libia e
della quarta Circoscrizione e da mercoledì scorso, infine, la “purga"
contro le auto non catalizzate.
Il vicesindaco e responsabile della Mobilità Walter Tocci fa un bilancio di sei
anni di lavoro, errori, e programmi in vista dell’appuntamento del Duemila.
Assessore Tocci, secondo lei a Roma c’è traffico?
«Sì. E molto. Per la precisione ci sono due auto ogni tre abitanti e cinquanta
anni di inerzia nel settore. E poi c’è anche la giunta Rutelli che ci sta
provando con tutte le energie».
Pensa di aver sbagliato qualcosa in questi sei anni?
«Errori di strategia no. Di volta in volta abbiamo adottato provvedimenti mai
visti prima e quindi li abbiamo corretti sul campo e in questo i cittadini ci
hanno sempre aiutato. Se guardiamo indietro abbiamo avuto sempre grandi
discussioni e poi ce ne siamo dimenticati perché le scelte avevano funzionato».
Può fare un esempio?
«Il Metrebus. All’inizio solo discussioni, oggi è considerato il sistema
tariffario più avanzato d’Italia».
Secondo lei l’Anas sta lavorando bene sul Gra?
«Visto come erano partiti hanno recuperato bene».
Onorevole Tocci, c’è un elenco di iniziative annunciate e ancora non
decollate. Le va di affrontarlo?
«Via!»
Bus turistici, è un anno che l’Agenzia per il Giubileo ha presentato il
piano.
«E da gennaio del Duemila a Roma sarà vietata la circolazione dei pullman
entro le mura Aureliane. Non ci credeva nessuno ma ora avranno capito che
facciamo sul serio. A Parigi non sanno come risolvere il problema del transito
al Louvre».
Ma il Vaticano borbotta?
«Per quanto ci riguarda c’è piena concordia»
A che punto siamo con la pedonalizzazione dei Fori Imperiali?
«Andiamo avanti. Nel Duemila sarà una delle attrazioni più belle della città».
Ma a Capodanno mancano ottanta giorni. Quando partono i lavori?
«C’è rimasto poco tempo ma entro dicembre sarà tutto a posto».
Nel piano del traffico il Comune si è impegnato ad appaltare un aumento del
trasporto pubblico pari a trenta milioni di chilometri. Dove sono questi
privati?
«Entro dicembre sarà pronta la gara per i primi lotti e a primavera i primi
bus saranno sulle strade».
Intanto la città aspetta tre stazioni del prolungamento della metropolitana
A che dovevano essere consegnate nel ’97.
«Entro Natale apriremo Baldo degli Ubaldi, Cornelia e Mattia Battistini. I
lavori sottoterra sono finiti e i dieci treni nuovi sono stati consegnati. Un
po’ di presercizio e qualche ritocco ma ci siamo».
Due anni sono un ritardo record? O no?
«E che è colpa nostra? Abbiamo ereditato una concessione con l’Intermetro
dove i costruttori decidevano tempi e costi. La data era “prevista" e non
c’era nessuna penale. Ma è stata l’ultima opera realizzata con questo
meccanismo».
Parliamo di prolungamento della B, cioé della B1. Un anno fa si era detto
cinque anni per realizzarla. Quando parte il conto alla rovescia?
«Sondaggi e altre operazioni propedeutiche sono finite. Entro il Duemila sarà
conclusa la gara internazionale, la prima per questo tipo di lavori, che verrà
vinta da chi costerà di meno, sarà più veloce e darà meno disagi con i
cantieri».
Torniamo all’elenco: mancano i varchi elettronici e il nuovo regolamento
dei taxi, costato l’anno scorso dodici giorni di sciopero.
«I varchi vogliamo attivarli prima dell’inizio dell’anno nuovo. Ci
consentiranno di difendere quei cittadini che rispettano le regole. Entro marzo
spariranno i permessi di carta sostituiti dai telepass».
E l’ipotesi di tariffare l’accesso al centro?
«L’ingresso non è assolutamente in vendita. Chi non ha diritto non entra e
non entrerà. Per quanto riguarda i taxi, la categoria ha chiesto gradualità e
l’abbiamo data in aggiunta a cinque chilometri di corsie preferenziali. Ora
siamo pronti: nelle prossime settimane inzieremo il rodaggio sino a dicembre,
poi decideremo con loro».
E "l’iniezione" di corsie preferenziali?
«L’esempio di viale Libia ci incoraggia a fare di più. Il pensiero va a
corso Trieste e ad alcuni tratti della Nomentana»
Nell’agenda c’è rimasto il problema dei furgoni che “vivono" in
doppia fila. Non ci dovevano essere nuove regole?
«Da gennaio ci saranno. Ma non si tratterà solo di riduzioni e divieti perché
l’organizzazione della distribuzione è insufficiente. Metteremo in campo una
nuova organizzazione».
A proposito di viale Libia e viale Marconi. Lei è soddisfatto? Anche delle
proteste?
«Il risultato strutturale è buono: linee express e strade verdi funzionano
anche se sono strumenti che vanno raffinati. Per noi la “rivoluzione" in
quarta e seconda circoscrizione sono un cantiere aperto: tra una settimana
debuttano due nuove linee Atac dove c’era il 38 barrato. Questo è un esempio
di collaborazione tra cittadini e istituzioni. Per le proteste, i sondaggi ci
dicono di andare avanti».
Anche a Marconi?
Lì c’è un progetto come in tante altre parti della città».
Ma le raccolte di firme?
«Alleanza nazionale sta facendo una protesta virtuale. Dimostra ancora di non
avere capacità di governo. Lo ri-pe-to: di studi ce ne sono tanti ma prima di
attuarli noi li presenteremo a Circoscrizioni, comitati di quartiere e cittadini».