ROMA — Davide Bologna, vicepresidente dell’Ait
(associazione italiana tassisti):«Mi vanno bene anche questo genere di
provvedimenti che riguardano il contachilometri, il consumo di carburanti,
l’usura dei pneumatici e il cambio dell’olio. Poi, però bisognerà che
controllino anche i costi di gestione che ammontano a 35 milioni l’anno. A
Roma i taxi sono 6.000, a Milano 4.000, in tutta Italia circa 30.000.
L’incasso medio giornaliero di un tassista è di 150.000 lire; tolte le spese,
provate a vedere quanto rimane. Lo Stato già sa quanto guadagniamo. Finora c’è
stato un controllo forfettario perchè un giorno uno può incassare 170.000
lire, un altro giorno 70.000. Se ora vogliono fare questi controlli, allora ci
batteremo anche per il riconoscimento delle malattie professionali e le
agevolazioni per chi ha problemi di salute. Nessuno sa che solo quest’anno
sono morti venti tassisti per tumore. Io sono monoreddito: a questo punto
pretendo che mi scalino anche le medicine. Il provvedimento di cui parliamo era
nell’aria visto e considerato come sta lavorando questo governo: a Roma la
tariffa non viene aumentata da 5 anni, mentre il costo della benzina è
lievitato, quello delle gomme anche, per non parlare dell’assicurazione. Se
questi controlli verranno attuati, chiederemo tutto quello che ci spetta,
bloccando le città in tutta Italia».
S.R.