di SALVATORE MASTRUZZI
ROMA — Come non bastassero i disagi derivanti dalla serrata dei benzinai
un'altra minaccia sta prendendo corpo per rendere complicata la vita agli
italiani: i camionisti del Cuna -Coordinamento unitario autotrasporto che
rappresenta circa 60.000 imprese- sono pronti a bloccare i trasporti merci con i
Tir unendo la loro protesta a quella dei benzinai. Il che vorrebbe dire in altre
parole rimanere non solo senza benzina, ma anche correre il rischio di rimanere
senza rifornimenti alimentari. La minaccia degli autotrasportatori è legata al
prezzo dei carburanti.
In Italia il prezzo del gasolio è più alto di 240 lire al litro rispetto alla
media europea. Questo sta creando -spiega il segretario Paolo Uggè- un notevole
allarme tra gli autotrasportatori a causa del «continuo stillicidio di aumenti».
A parte la considerazione che «tale fenomeno non trova identici comportamenti a
livello europeo». Di qui la richiesta che il Cuna avanza al Presidente del
Consiglio, Massimo D'Alema, di un incontro immediato e di attuare,
contemporaneamente alla Finanziaria, provvedimenti idonei ad allineare i prezzi
del gasolio a quelli esistenti a livello europeo. Il rappresentante del Cuna
aggiunge che in caso contario, l’eventuale atteggiamento immobilista da parte
della Presidenza del Consiglio potrebbe diventare causa scatenante «di
un'azione di protesta che potrebbe innescarsi a breve, anche in concomitanza
agli scioperi programmati dai distributori di carburanti».
Al malcontento che comincia a serpreggiare nella categoria dà un messaggio di
speranza il ministro dei Trasporti. Infatti, Tiziano Treu assicura che il
Governo è impegnato a risolvere i problemi della categoria degli
autotrasportatori, per cui non sarebbe alcun motivo «di ventilare azioni di
protesta che sarebbero gravi». Il ministro smorza quindi l'allarme lanciato dai
trasportatori aderenti al Cuna e -con una nota- risponde di aver già ottenuto
la disponibilità a svolgere una riunione urgente con il Presidente del
Consiglio, come richiesto dalle stesse associazioni, per risolvere i problemi
della categoria. «L'impegno a tal fine è comune», sottolinea Treu.
Preoccupati di non poter lavorare i tassisti chiedono «priorità ai
rifornimenti di taxi nei giorni di sciopero». La richietsa è di Unica Taxi (Filt
Cgil) che chiede ai ministri di Industria e Trasporti se siano state prese
iniziative per consentire il normale svolgimento del servizio pubblico svolto
tramite taxi».