di FERRUCCIO SANSA
Sciopero. Il diciassettesimo.
Non sono bastati la mediazione del prefetto e neppure il timore di un enorme
ingorgo natalizio: domani autobus e metrò viaggeranno a singhiozzo. La Cnl ha
confermato lo sciopero previsto. L’astensione dal lavoro comincerà alle otto
e mezzo del mattino e andrà avanti tutto il giorno, esclusa la fascia oraria
dalle 17 alle 20 durante la quale la legge impone di garantire il servizio.
Insomma, sarà un’azione di forza. Ieri mattina il prefetto Enzo Mosino e i
rappresentanti della Cnl si sono scambiati molte telefonate, ma alla fine i
sindacati non sono retrocessi di un millimetro. E dire che tra pochi giorni
inizierà la moratoria degli scioperi dei trasporti per il periodo natalizio.
Difficile ipotizzare quali potrebbero essere le conseguenze dello sciopero di
domani: «Se scioperasse soltanto la Cnl, il servizio potrebbe essere ridotto
del trenta per cento per i bus dell’Atac e la linea A del metrò, mentre sulla
linea B e sulla Roma-Pantano le corse potrebbero essere quasi dimezzate. Anche
sui bus Cotral nella provincia di Roma potrebbero esserci dei problemi»,
ipotizza Mario Di Carlo, presidente Atac-Cotral. Ma subito aggiunge: «Ma ogni
previsione è pericolosa, perché se allo sciopero della Cnl partecipassero
anche altri, l’agitazione avrebbe effetti ben più pesanti». Alla Cnl, però,
non sembrano troppo preoccupati degli effetti dello stop dei mezzi pubblici: «Ci
dispiace, ma le vere cause della paralisi del traffico a Roma sono altre. Noi
non c’entriamo», mette le mani avanti Vincenzo Loi, segretario regionale
della Cnl. Perché un’altra agitazione? «Innanzi tutto per l’accordo
siglato nel giugno 1998. A questo, però, si sono aggiunti altri motivi, a
cominciare dall’assunzione di centinaia di autisti con contratti di lavoro
interinale».
Replica a stretto giro di posta Mario Di Carlo: «La Cnl è diventata uno
scioperificio. Sono un sindacato che non sa fare accordi, che si rifiuta di
firmarli. E adesso protestano contro un documento di diciotto mesi fa, grazie al
quale siamo riusciti a portare il rapporto tra ricavi e costi al limite del 35
per cento previsto dalla legge».
Se domani lo scontro aziendale nell’Atac si sposterà sulle strade, oggi, come
ogni mercoledì, si ripeterà invece il blocco della circolazione per i mezzi
non catalizzati, diesel non ecologici e quelli con il retrofit, all’interno
della fascia verde. Dalle 15 alle 21. Via libera solo a vetture elettriche,
catalizzate, autoveicoli alimentati a Gpl, a metano, autoveicoli diesel adibiti
al trasporto merci, ciclomotori, taxi e naturalmente bus.