di OSVALDO BALDACCI
Hanno un sorriso ironico e disincantato gli automobilisti che passano da Piazza
Sant’Emerenziana e trovano la rivoluzione della viabilità. «Che altro ti
puoi aspettare? - commenta Francesco Lari attraverso il finestrino - Ogni
giorno ce n’è una». Sono molti gli scontenti in questa prima giornata del
"nuovo corso". In cima all’hit parade dei contestatori ci sono
senz’altro i commercianti, che si sentono penalizzati dalla nuova viabilità.
I residenti delle zone interessate e coloro che usano i mezzi pubblici
preferiscono aspettare per giudicare, anche perché in molti ancora non hanno
chiara la nuova situazione. Ma anche per loro la prima sensazione è negativa.
L’epicentro del terremoto è nella zona Viale Libia-Viale Eritrea. «Non ha
logica questa situazione - sostiene Carlo Caponi - Se facessero Via
Lucrino a doppio senso già andrebbe meglio». «Ci vogliono parcheggi per
residenti e clienti - chiede Domenico Contini, di Contini Regali - E per
valutare il traffico bisogna aspettare settembre». E la commessa Cristina
Calconi si preoccupa per i motorini: «Dove li lasceremo?». «Il lavoro
diminuirà, è inevitabile» dice sconsolata Antonella Di Napoli,
tabaccaia. «Non mi chiedete niente - si schermisce la signora Esperia
della Nastrodiscoteca Eritrea - Non so se sono più avvilita o arrabbiata. Tocci
e Rutelli non possono fare e disfare sulla pelle dei cittadini». «Non siamo
contrari a che si potenzino gli autobus - dice Mirella della Profumeria
Colombo - Ma chi si fermerà più qua? La strada morirà». «Siamo qui da 50
anni - ricorda Argemilio Petrucci, del bar Hawai - Eravamo un punto di
riferimento anche di notte. Ora che accadrà? Temo che dovrò licenziare due
dipendenti». «Davvero rispetteranno le strisce?», si chiede Agostino De
Cicco, residente. «Sono delusa - si lamenta un’altra residente, Luigia
Paolino - Invece di smaltire traffico e smog, ho l’impressione che li
abbiano peggiorati. Speravo passassero solo i mezzi pubblici, invece...».
A Via Alessandria, coinvolta con una sorta di blitz dalla
"rivoluzione", sono più attendisti. «Siamo un po’ disorientati -
dice Paolo Reggi, residente in zona - All’inizio probabilmente sarà un
caos, ma poi ci si fa l’abitudine». «Fanno come gli pare senza interpellarci
- commenta Mario Feriziani dell’Astrobar - ma non è cambiato niente.
Vediamo a settembre».
Alle cinque del pomeriggio via Nizza è un deserto. Flavio Della Bella,
il benzinaio, è agguerrito: «Era una delle strade più vive di Roma, e
l’hanno ridotta a traffico locale. Faremo ricorso al Tar». «Devono rendere
le cose più chiare per la gente - sostiene Luigi Roveda - Davanti alla
profumeria c’è un parchimetro di dieci anni fa, mentre quello vero è
nascosto a Piazza Fiume. E ora questo, con tanta segnaletica sbagliata». «Ho
aspettato tanto il bus- racconta Paola Pozzi - e alla fine ho dovuto
prendere il taxi!» «I miei genitori abitano a Via Nizza - dice Luca Boschi
- adesso sono intrappolati dai divieti». «Bastava fare Via Savoia a doppio
senso - sostiene Raffaella Divella - Ora dove finiscono le macchine che
parcheggiavano su Via Nizza?» «C’è una totale noncuranza per i commercianti
e le loro famiglie», accusa Giuseppe Lucà di Elite Arredamenti. «Quando
chiuderemo - rincara la dose Bartolomeo Crescenzi del Bar di Via Nizza -
andiamo a mangiare a casa di Tocci?» «Appena 20 giorni fa - racconta Massimo
Costa, dell’Italmercury - hanno speso i soldi per le strisce blu, i
parchimetri digitali, le autorizzazioni, i parcheggi per motorini. Adesso hanno
cambiato tutto. E hanno messo i cassonetti sui marciapiedi, alla faccia degli
invalidi. A uno hanno anche cancellato il parcheggio riservato».