Martedi 10 Agosto 1999

LE REAZIONI DELLA GENTE
«Viale Libia? E’ destinata a morire»
Al quartiere africano la rabbia dei commercianti. «E lo smog non diminuirà»

di OSVALDO BALDACCI
Hanno un sorriso ironico e disincantato gli automobilisti che passano da Piazza Sant’Emerenziana e trovano la rivoluzione della viabilità. «Che altro ti puoi aspettare? - commenta Francesco Lari attraverso il finestrino - Ogni giorno ce n’è una». Sono molti gli scontenti in questa prima giornata del "nuovo corso". In cima all’hit parade dei contestatori ci sono senz’altro i commercianti, che si sentono penalizzati dalla nuova viabilità. I residenti delle zone interessate e coloro che usano i mezzi pubblici preferiscono aspettare per giudicare, anche perché in molti ancora non hanno chiara la nuova situazione. Ma anche per loro la prima sensazione è negativa.
L’epicentro del terremoto è nella zona Viale Libia-Viale Eritrea. «Non ha logica questa situazione - sostiene Carlo Caponi - Se facessero Via Lucrino a doppio senso già andrebbe meglio». «Ci vogliono parcheggi per residenti e clienti - chiede Domenico Contini, di Contini Regali - E per valutare il traffico bisogna aspettare settembre». E la commessa Cristina Calconi si preoccupa per i motorini: «Dove li lasceremo?». «Il lavoro diminuirà, è inevitabile» dice sconsolata Antonella Di Napoli, tabaccaia. «Non mi chiedete niente - si schermisce la signora Esperia della Nastrodiscoteca Eritrea - Non so se sono più avvilita o arrabbiata. Tocci e Rutelli non possono fare e disfare sulla pelle dei cittadini». «Non siamo contrari a che si potenzino gli autobus - dice Mirella della Profumeria Colombo - Ma chi si fermerà più qua? La strada morirà». «Siamo qui da 50 anni - ricorda Argemilio Petrucci, del bar Hawai - Eravamo un punto di riferimento anche di notte. Ora che accadrà? Temo che dovrò licenziare due dipendenti». «Davvero rispetteranno le strisce?», si chiede Agostino De Cicco, residente. «Sono delusa - si lamenta un’altra residente, Luigia Paolino - Invece di smaltire traffico e smog, ho l’impressione che li abbiano peggiorati. Speravo passassero solo i mezzi pubblici, invece...».
A Via Alessandria, coinvolta con una sorta di blitz dalla "rivoluzione", sono più attendisti. «Siamo un po’ disorientati - dice Paolo Reggi, residente in zona - All’inizio probabilmente sarà un caos, ma poi ci si fa l’abitudine». «Fanno come gli pare senza interpellarci - commenta Mario Feriziani dell’Astrobar - ma non è cambiato niente. Vediamo a settembre».
Alle cinque del pomeriggio via Nizza è un deserto. Flavio Della Bella, il benzinaio, è agguerrito: «Era una delle strade più vive di Roma, e l’hanno ridotta a traffico locale. Faremo ricorso al Tar». «Devono rendere le cose più chiare per la gente - sostiene Luigi Roveda - Davanti alla profumeria c’è un parchimetro di dieci anni fa, mentre quello vero è nascosto a Piazza Fiume. E ora questo, con tanta segnaletica sbagliata». «Ho aspettato tanto il bus- racconta Paola Pozzi - e alla fine ho dovuto prendere il taxi!» «I miei genitori abitano a Via Nizza - dice Luca Boschi - adesso sono intrappolati dai divieti». «Bastava fare Via Savoia a doppio senso - sostiene Raffaella Divella - Ora dove finiscono le macchine che parcheggiavano su Via Nizza?» «C’è una totale noncuranza per i commercianti e le loro famiglie», accusa Giuseppe Lucà di Elite Arredamenti. «Quando chiuderemo - rincara la dose Bartolomeo Crescenzi del Bar di Via Nizza - andiamo a mangiare a casa di Tocci?» «Appena 20 giorni fa - racconta Massimo Costa, dell’Italmercury - hanno speso i soldi per le strisce blu, i parchimetri digitali, le autorizzazioni, i parcheggi per motorini. Adesso hanno cambiato tutto. E hanno messo i cassonetti sui marciapiedi, alla faccia degli invalidi. A uno hanno anche cancellato il parcheggio riservato».