Marted 26 Ottobr 1999

Prova del fuoco
per il regolamento

di FABIO CAROSI
Più taxi in strada? Forse domani. Sicuramente non da ieri, giorno in cui è entrata in vigore l'ordinanza comunale con la nuova turnazione.
Quello che doveva essere il primo giorno a “tuttotaxi", con almeno 4500 auto bianche e gialle a scorrazzare in città dalle 19 alle 21 è stato un dì di ordinario servizio. Anzi, proprio intorno alle 19 gli autisti di piazza hanno iniziato ad abbandonare la città per andare alla grande assemblea di Ciampino, la terza plenaria dalla fondazione della “storia tassistica". Così invece che i nuovi turni, il Comune di Roma e i cittadini si sono beccati uno sciopero bianco.
Ma Cosa succede? A quasi un anno di distanza dalla “guerra dei taxi" che paralizzò la città con dodici giorni di scioperi e manifestazioni in strada, sembra di essere tornati indietro. Approvato tra le polemiche il regolamento comunale, il Campidoglio nella persona del vicesindaco Walter Tocci si era impegnato a non emanare più turni e a concedere un periodo di transizione per le nuove regole. E Si è andati avanti nel tempo sino a quando la scorsa settimana era stato raggiunto l’accordo: via libera al nuovo regolamento, ma con nuovi turni, chiesti dalla categoria e vistati dal prosindaco. Partenza prevista: lunedì 25 ottobre. In sintesi, da ieri gli autisti da piazza avrebbero dovuto lavorare otto ore per ciascun turno, più quattro ore consecutive concentrate nelle ore in cui maggiore è la richiesta di taxi.
Invece, il primo giorno è stato un flop. «Io non ci ho mai pensato ad applicare questi turni - ha spiegato Loreno Bittarelli, presidente dell’eurocoperativa 3570 -; anzi, i turni li faremo da soli e se saranno compatibili col nuovo regolamento bene, altrimenti vuol dire che la mia centrale radio con tutti i suoi duemila e duecento soci sarà fuori dalla legge».
«I turni sono controlegge - incalza Nino Cirulli della sigla sindacale “Claai taxi" e socio della centrale 88177 - Tocci vuole che passiamo la nostra a vita a guidare. Se questa deve essere l’ordinanza, meglio l’autogestione». «I turni ce li hanno mandati solo ieri mattina - dice Aldo Guerra della centrale 4157 - e noi abbiamo consigliato di non rispettarli. Io domenica ho provato ad uniformarmi ma sono dovuto rientrare prima non ce la facevo più dal sonno».
«Ci Sono alcune centrali che puntano all’autogestione - denuncia Nicola Di Giacobbe dell’Unica Taxi Cgil - il che significa aprire le porte alla liberalizzazione e fare una cortesia a Walter Tocci. Il risultato che abbiamo ottenuto con questa ordinanza potrà non piacere ma contiene turni e certezze per i lavoratori e per i clienti».
«Siamo tornati a un anno fa - conclude Davide Bologna, vicepresidente dell’Ait, la sigla che guidò la rivolta dello scorso anno - non solo perché stiamo a discutere di orari e turni ma perché non si è fatto niente contro il problema dei problemi: la velocità commerciale. Noi possiamo mettere anche un milione di taxi in circolazione ma i tempi di percorrenza e i costi per i cittadini saranno sempre altissimi. E i cinque chilometri di corsie preferenziali sbandierati dall’assessore Tocci sono solo demagogia: di efficiente finora abbiamo avuto solo la corsia preferenziale di via Nizza. Il resto sono parole».