ROMA - Non si profila un’estate con vacanze puntuali per chi ha deciso di
affidarsi agli aerei. Ieri, seconda domenica di giugno, prima finestra sulle
vacanze di quella che dovrebbe essere una lunga estate calda per chi viaggia, si
sono messi in fila, come su una autostrada del Sole nei giorni peggiori, molti
dei voli del giorno. Sono centoventi soltanto i voli Alitalia che ieri hanno
subito un ritardo (la compagnia di bandiera ha una media giornaliera di seicento
partenze). Per dare un’idea delle difficoltà dei passeggeri, di questi 120
voli, informa la stessa Alitalia, trenta erano in partenza da Fiumicino, con una
media di ritardo attorno ai 35-40 minuti, con sette voli che hanno pagato il
pedaggio di oltre un’ora d’attesa, e una punta massima di un’ora e mezza.
«Ma il nostro problema - sostengono all’Alitalia - è quello di tutte le
compagnie: la congestione del traffico aereo. Ed è una situazione che rischia
di essere pesante per tutta l’estate».
Infatti il traffico aereo, con i tanti charter che affollano i piani di volo
prima ancora dei cieli, ha un’impennata in questa stagione. Ogni giorno, in
Italia sono 4.800 i voli di media. Secondo l’Enav, l’Ente nazionale
assistenza volo, i passeggeri devono capire che quanto avviene è per rispondere
a una crescente domanda di voli; le compagnie, dal canto loro, devono essere più
accorte nell’imbarcare i passeggeri, evitando loro lunghe attese dentro
l’aereo: in fondo, i comandanti di compagnia conoscono l’assegnazione dello
slot, la “finestra oraria di partenza”, due ore prima.
Il problema dei ritardi, che sta diventando tra il drammatico e il cronico, è
un fatto non solo italiano: la Spagna in particolare, ma anche la Francia e la
Svizzera stanno facendo i conti con una situazione sempre più difficile. Ma il
“caso italiano” ha avuto un’impennata in questi ultimi due mesi. Se il
traffico aereo ha una media di crescita in Europa del 5,5 per cento all’anno
(proiezione di Eurocontrol), in Italia nelle ultime settimane è
aumentato, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, addirittura del 30
per cento. Si sconta l’emergenza del Kosovo (che continua, ora, con la
ricostruzione) che va ad aggiungersi alla sempre crescente domanda di voli. Per
dare un’altra idea del fenomeno, gli attuali 4.800 movimenti al giorno
rappresentano oltre il 50 per cento in più di quella che era la media dieci
anni fa. Quando già si cominciava a parlare di “deregulation”.
E intanto, anche la soluzione a un problema passa attraverso nuovi voli. Da oggi
parte infatti il servizio ”Alibus”, un aereo-taxi che collega fra loro
Malpensa, Linate e Bergamo. Ecco i prezzi, competitivi rispetto a un taxi a
quattro ruote: 69.000 lire per Bergamo-Linate o Linate-Malpensa; 110.000 lire
per Bergamo-Malpensa. Il volo è un aereo executive, turboelica.