Domenica 28 Novembre 1999

IL PROBLEMA
Continuano
disagi e proteste
anche in assenza dei grandi esodi

C’è più ordine e dignità nella fila della mensa della Caritas. La nuova biglietteria di Termini, quella ipertecnologica e iperfunzionale inaugurata ai primi di ottobre, fa flop prima ancora di aver provato l’assalto dei grandi esodi.
Ieri, sabato, su 33 sportelli disponibili oltre agli otto di agenzia, dieci erano chiusi mentre gli altri denunciavano l’affanno della pressione di almeno cinquecento persone che reclamavano un biglietto.
Tempi di attesa? «Io sono qui da mezz’ora - raccontava Elisa, studentessa universitaria in attesa di partire per Bergamo - e devo trascinarmi le valige mentre arranco in attesa del mio turno. Per arrivare al biglietto mi ci vorranno altri dieci minuti». «Fortuna che c’è la tecnologia - ha aggiunto un militare di Reggio Calabria in licenza temporanea - chi è fortunato trova un carrello per i bagagli mentre gli altri devono solo pazientare e trasportare le valige. A parte gli sportelli chiusi - ha concluso - questa biglietteria è l’opera di un folle».
Irritato un docente universitario ingegneria: «Smontare la biglietteria per poi rimontarla nello stesso identico modo è stato solo uno sperpero di denaro. Si potevano studiare mille soluzioni tecniche per rendere questo posto più gradevole. Sembra quasi che vogliano farci soffrire per forza. E per di più in piedi».
Ma i mali di Termini non si limitano solo alle attese per il titolo di viaggio. In via Marsala l’impatto più duro è con gli ambulanti, le auto in doppia fila e il bus che non riesce a girare. Il souk che vive intorno alla più grande stazione ha un tale rifiuto per le innovazione che, invece di ridursi, si è espanso sui marciapiedi. E in questa strada, a fonte di tre auto multate, ce ne sono trenta che soggiornano in doppia fila creando code che si allungano sino a Santa Maria Maggiore dove il cantiere giubilare fa il resto. E sempre ieri, sabato, per più di un’ora non c’è stata l’ombra di un vigile urbano.
Lo scenario non cambia nel posteggio dei taxi. L’abusivo aspetta il turista appena fuori la stazione ed opera indisturbato mentre i “regolari" aspettano in fila. E anche qui non c’è ombra di controlli. Il rischio per chi arriva in città dalla porta di Termini e non conosce il “taxi alla romana" è sempre quello di dover mercanteggiare una corsa per Fiumicino a 150 mila lire. Per i giapponesi poi, il prezzo è sempre più alto.
E per i pochi che vivono nei palazzi intorno alla stazione, la notte tra venerdì e sabato è stata da incubo. L’impianto acustico che emette il grido del falco, installato per tenere lontani gli storni, è rimasto sempre acceso.

F. Car.