di MARIO MENGHETTI
Ritardi, scioperi, traffico paralizzato, file chilometriche, disinformazione,
disfunzioni varie: buongiorno Roma. Stazione bloccata, metro fermata
dall’agitazione sindacale, taxi introvabili: cartoline dalla capitale a tre
mesi dal Giubileo.
Dopo il paradiso africano, sette giorni fra la savana e le bianche spiagge del
Kenia, per la coppia romagnola Fabio e Rosanna Romualdi è stato un po’ come
ritornare al futuro. Quello che si prospetta come drammaticamente uguale al
passato, anzi peggio, perchè l’appuntamento del Giubileo ormai alle porte
rende il panorama quasi paradossale. «Me l’avessero raccontato non ci avrei
creduto - confessa Fabio, 30 anni, forlivese, ancora incredulo - Sette ore per
volare dal Kenia a Fiumicino, quasi una giornata, dalle 4 del pomeriggio di
giovedì scorso alle 10,30 del venerdì successivo, per indovinare il treno
giusto e tornare a Bologna, quindi in Romagna».
Che fosse cambiata “aria" Fabio e Rosanna l’hanno capito subito. Appena
scesi a terra, «erano circa le due del pomeriggio», l’aria ancora
trasognata, colori e profumi della savana ancora nella mente. Il nastro del
recupero bagagli ha impiegato più di un’ora per restituire le due valigie,
quando ormai la sfiducia aveva fato i primi passi. Passata la paura,
rinfrancati, Fabio e Rosanna si sono avviati al trenino, quello che in
mezz’ora li avrebbe dovuti portare alla stazione Termini. E qui è cominciata
l’odissea.
In orario, il piccolo convoglio ha lasciato l'aeroporto verso le 16. «Non era
ancora partito che già si era fermato - ricorda Rosanna - Andavamo avanti a
sussulti, quasi a strappi. Già circolavano fra le persone sedute vicino a noi
voci allarmanti come “ci impiegheremo una vita con il caos che c’è a
Termini", “non possiamo stare altre 3-4 ore qui incastrati, come
ieri". Pensavo fossero le solite esagerazioni, erano invece drammatici
presagi». Dopo circa un’ora di percorso a singhiozzo, Fabio ricorda la vera
fermata «decisa», in mezzo alla campagna, «mi pare vicino alla Tuscolana, così
almeno mi è stato detto». Naturalmente, nessun avvertimento, nessuna
spiegazione. Aspettare e sperare. Le uniche risposte arrivano da un controllore
che, quasi assalito dalle persone, non trova di meglio che «non posso sapere
tutto... ci sono dei lavori in corso... sono cose che possono capitare».
Nonostante le mancate spiegazioni il trenino riesce ad arrivare a destinazione
alle 19,45, circa tre ore e mezzo dopo la partenza da Fiumicino, con
“sole" tre ore di ritardo. La consolazione per Fabio e Rosanna è che
prendere L’Eurostar delle 20,30 per Bologna sarà un gioco da ragazzi. Niente.
Il treno, a causa delle disfunzioni di Termini, parte dall’Ostiense. Il
pullman se ne già andato e trovare un taxi è come giocare al Lotto, vista la
fila chilometrica. Scatta l’idea di Fabio: «Chiediamo quale treno partirà
sicuramente da qui». Detto e fatto. Dopo mezz’ora di fila allo stand
informazioni improvvisato in questi giorni a Termini, tipo mercatino ambulante,
ecco la risposta: Espresso delle 23,30. «Bene - dice Rosanna a quel punto -
c’è tempo per una pizza veloce». Che resterà sullo stomaco. Poichè alle
23,30 ci sarà la sorpresa: l’Espresso ha solo carrozze letto e cuccette.
Un’annotazione che non compare nemmeno negli orari ufficiali esposti sulle
pareti della stazione. «Occorrono 80 mila lire a testa se volete salire»
precisa malinconicamente il controllore. «Oppure...». «Oppure?» prosegue
Fabio. «Oppure andate alla Tiburtina dove alle 2,05 c’è un altro Espresso
per Bologna». Va bene. Ma arrivati là, l’ennesima sorpresa. «Il treno è in
ritardo di due ore» strilla verso l’una e mezza l’altoparlante. «A quel
punto - confessa Fabio - stanchi e stremati abbiamo chiesto ospitalità ad un
amico. Non ce la facevamo più ad aspettare fra ubriaconi e tossici». Rosanna
questa volta vuole però essere sicura. Va alla biglietteria dove gli affermano
che l’Eurostar delle 9,30 della mattina seguente partirà «sicuramente» da
Termini. Fabio e Rosanna aspettano così l’amico e vanno a riposare.
Ma anche la mattina seguente non sarà avara di sorprese. L’impazzito
cervellone elettronico di Termini, infatti, “assegna" a sorpresa la
partenza del loro Eurostar da Ostiense. Fabio e Rosanna lo scoprono quando
arrivano in stazione. «Sono le 9 - dicono fra loro - se il pullman è già
partito, pendiamo un taxi o la metropolitana». Già, fosse facile. La metro è
in sciopero, per i taxi la fila si aggira sulle due ore. Sconsolati, Fabio e
Rosanna non sanno più a che santo votarsi. Non possono neppure protestare. Allo
stand informazioni la ressa è gigantesca. Non resta che... piangere. O chiedere
ad un facchino. La risposta è come un’illuminazione: «Ho sentito dire che
l’Eurostar per Milano delle 10,30 parte da qui». Questa volta è vero. Si
parte sul serio. Arrivederci Roma, buona fortuna per il Giubileo. Ne hai davvero
tanto bisogno.