Domenica 17 Ottobre 1999

Disavventura di una coppia forlivese nella stazione romana durante i giorni del caos. I guai iniziano alle 16 di giovedì scorso e finiscono alle 10,30 del giorno dopo
Roma-Bologna, odissea nello strazio
Tornano dal Kenia in 7 ore. Da Termini all’Emilia impiegano una giornata

di MARIO MENGHETTI

Ritardi, scioperi, traffico paralizzato, file chilometriche, disinformazione, disfunzioni varie: buongiorno Roma. Stazione bloccata, metro fermata dall’agitazione sindacale, taxi introvabili: cartoline dalla capitale a tre mesi dal Giubileo.
Dopo il paradiso africano, sette giorni fra la savana e le bianche spiagge del Kenia, per la coppia romagnola Fabio e Rosanna Romualdi è stato un po’ come ritornare al futuro. Quello che si prospetta come drammaticamente uguale al passato, anzi peggio, perchè l’appuntamento del Giubileo ormai alle porte rende il panorama quasi paradossale. «Me l’avessero raccontato non ci avrei creduto - confessa Fabio, 30 anni, forlivese, ancora incredulo - Sette ore per volare dal Kenia a Fiumicino, quasi una giornata, dalle 4 del pomeriggio di giovedì scorso alle 10,30 del venerdì successivo, per indovinare il treno giusto e tornare a Bologna, quindi in Romagna».
Che fosse cambiata “aria" Fabio e Rosanna l’hanno capito subito. Appena scesi a terra, «erano circa le due del pomeriggio», l’aria ancora trasognata, colori e profumi della savana ancora nella mente. Il nastro del recupero bagagli ha impiegato più di un’ora per restituire le due valigie, quando ormai la sfiducia aveva fato i primi passi. Passata la paura, rinfrancati, Fabio e Rosanna si sono avviati al trenino, quello che in mezz’ora li avrebbe dovuti portare alla stazione Termini. E qui è cominciata l’odissea.
In orario, il piccolo convoglio ha lasciato l'aeroporto verso le 16. «Non era ancora partito che già si era fermato - ricorda Rosanna - Andavamo avanti a sussulti, quasi a strappi. Già circolavano fra le persone sedute vicino a noi voci allarmanti come “ci impiegheremo una vita con il caos che c’è a Termini", “non possiamo stare altre 3-4 ore qui incastrati, come ieri". Pensavo fossero le solite esagerazioni, erano invece drammatici presagi». Dopo circa un’ora di percorso a singhiozzo, Fabio ricorda la vera fermata «decisa», in mezzo alla campagna, «mi pare vicino alla Tuscolana, così almeno mi è stato detto». Naturalmente, nessun avvertimento, nessuna spiegazione. Aspettare e sperare. Le uniche risposte arrivano da un controllore che, quasi assalito dalle persone, non trova di meglio che «non posso sapere tutto... ci sono dei lavori in corso... sono cose che possono capitare».
Nonostante le mancate spiegazioni il trenino riesce ad arrivare a destinazione alle 19,45, circa tre ore e mezzo dopo la partenza da Fiumicino, con “sole" tre ore di ritardo. La consolazione per Fabio e Rosanna è che prendere L’Eurostar delle 20,30 per Bologna sarà un gioco da ragazzi. Niente. Il treno, a causa delle disfunzioni di Termini, parte dall’Ostiense. Il pullman se ne già andato e trovare un taxi è come giocare al Lotto, vista la fila chilometrica. Scatta l’idea di Fabio: «Chiediamo quale treno partirà sicuramente da qui». Detto e fatto. Dopo mezz’ora di fila allo stand informazioni improvvisato in questi giorni a Termini, tipo mercatino ambulante, ecco la risposta: Espresso delle 23,30. «Bene - dice Rosanna a quel punto - c’è tempo per una pizza veloce». Che resterà sullo stomaco. Poichè alle 23,30 ci sarà la sorpresa: l’Espresso ha solo carrozze letto e cuccette. Un’annotazione che non compare nemmeno negli orari ufficiali esposti sulle pareti della stazione. «Occorrono 80 mila lire a testa se volete salire» precisa malinconicamente il controllore. «Oppure...». «Oppure?» prosegue Fabio. «Oppure andate alla Tiburtina dove alle 2,05 c’è un altro Espresso per Bologna». Va bene. Ma arrivati là, l’ennesima sorpresa. «Il treno è in ritardo di due ore» strilla verso l’una e mezza l’altoparlante. «A quel punto - confessa Fabio - stanchi e stremati abbiamo chiesto ospitalità ad un amico. Non ce la facevamo più ad aspettare fra ubriaconi e tossici». Rosanna questa volta vuole però essere sicura. Va alla biglietteria dove gli affermano che l’Eurostar delle 9,30 della mattina seguente partirà «sicuramente» da Termini. Fabio e Rosanna aspettano così l’amico e vanno a riposare.
Ma anche la mattina seguente non sarà avara di sorprese. L’impazzito cervellone elettronico di Termini, infatti, “assegna" a sorpresa la partenza del loro Eurostar da Ostiense. Fabio e Rosanna lo scoprono quando arrivano in stazione. «Sono le 9 - dicono fra loro - se il pullman è già partito, pendiamo un taxi o la metropolitana». Già, fosse facile. La metro è in sciopero, per i taxi la fila si aggira sulle due ore. Sconsolati, Fabio e Rosanna non sanno più a che santo votarsi. Non possono neppure protestare. Allo stand informazioni la ressa è gigantesca. Non resta che... piangere. O chiedere ad un facchino. La risposta è come un’illuminazione: «Ho sentito dire che l’Eurostar per Milano delle 10,30 parte da qui». Questa volta è vero. Si parte sul serio. Arrivederci Roma, buona fortuna per il Giubileo. Ne hai davvero tanto bisogno.