Come fanno una discoteca, quattro passeggeri, un autista e un computer a entrare in un taxi e a collegarsi a Internet? Non è il solito indovinello col trucco, ma l'incredibile impresa di un lucido visionario: Jon Barnes, tassista in servizio ad Aspen, Colorado. La località, nota in tutto il mondo, è il rifugio montano degli americani ricchi: piste da sci, alberghi di lusso e mondanità. I tassisti fanno buoni affari, le mance sono laute, ma nessuno, oggi, guadagna quanto lo stravagante Barnes, che da quattro anni a questa parte è il "taxi driver" più famoso del pianeta,
dopo Robert De Niro.
Come ha fatto? Semplicemente, ha trasformato la sua vettura, un vecchio taxi giallo a saponetta di quelli che si vedono nei film (modello 1978) con seicentomila chilometri alle spalle, in un laboratorio audio-video high tech, e le corse da una parte all'altra della città in uno spettacolo itinerante a uso e consumo dei passeggeri, anzi, come lo definisce lui, "una allucinazione legale ad alto contenuto tecnologico". Il taxi, reggetevi forte, è dotato di nove laser da discoteca, luci stroboscopiche, neon, riflettori, cannoncini per l'effetto nebbia, un'amplificazione da 900 watt, tastiera e batteria elettroniche, videocamera e macchina fotografica digitali,
stampante laser, webcam, computer portatile e telefono cellulare.
Mentre vi scarrozza per Aspen, Barnes guida (spesso lo fa con il solo gomito sinistro), suona gli strumenti, riceve posta elettronica. O, in alternativa, mette i Pink Floyd a un volume impensabile, vi scatta una foto e scherza con voi. All'inizio della corsa, vi invita a indossare degli speciali occhiali a tre dimensioni, che rendono il tutto più psichedelico. Un viaggio sensoriale completo, insomma, della durata di trenta minuti. Il prezzo è fisso, che siate da soli o in comitiva: 95 dollari (160.000 lire). Chi può resistere al primo nightclub a quattro ruote?
Ma non è tutto: la vera specialità della vettura di Barnes è di essere in tutto e per tutto un taxi online. Collegato alla Rete via telefono cellulare, Jon gestisce dal sedile accanto a quello di guida un sito interamente dedicato alle sue imprese: riceve e manda posta elettronica, entra ed esce dalla chat e aggiorna le pagine con un software. Il navigatore che si imbatte nel suo sito, può seguire l'itinerario del taxi e sapere chi c'è sopra, grazie alla webcam (ribattezzata Taxicam), può scrivere all'autista e chattare con altri appassionati di automobili.
Alla fine della corsa, Barnes scatta una foto ai passeggeri, e la mette online, nella pagina a loro dedicata, con nome e data. Molti salgono sul suo taxi proprio per questo: per mettere la propria faccia su un sito molto visitato, magari accanto a quella di Clint Eastwood o di Michael Douglas. Già, perché sono tante le celebrità americane che si sono fatte scarrozzare nel taxi più pazzo del mondo, un po' per divertirsi, un po' per farsi pubblicità: oltre ai due già citati, nell'elenco figurano Kevin Kostner, Ringo Starr, Melanie Griffith, il politico Bob Dole, il manager Lee Iacocca. Alle volte gli ospiti improvvisano un concertino o un trucco con le carte, in quel caso
lo show viene filmato, e successivamente messo in Rete.
Lo Ultimate Taxi, il "massimo dei taxi", come lo chiama il suo creatore, è nato a poco a poco. Nel 1985 Barnes, che oggi ha quarant'anni, prende servizio ad Aspen, ma ben presto si accorge di quanto sia noioso il suo mestiere. Per ammazzare le attese fuori degli alberghi, installa al suo fianco un televisore. Poi un telescopio, per far vedere meglio le stelle ai clienti romantici. Poi gli strumenti musicali. E' già noto in tutto il Colorado quando scopre i computer e Internet. Oggi, grazie alla macchina-laboratorio e al sito, Barnes è un uomo ricco e lavora solo dalle sette di sera all'una di notte. Tutta la dotazione high-tech della vettura è
rigorosamente di marca, sono le ultime novità fornite dalle case per farsi pubblicità. E di pubblicità sul sito ce n'è molta. Le imprese di Barnes sono finite sulle riviste di mezzo mondo - specializzate e no - e in innumerevoli show televisivi, tutti orgogliosamente elencati sul sito.
Così il tassista creativo si è fatto conoscere ovunque e ogni giorno riceve decine di messaggi, dagli Emirati Arabi alla Norvegia all'Ecuador. C'è chi fa i complimenti, chi chiede informazioni, a volte si tratta di colleghi stranieri ammirati da tanta ingegnosità e abilità nella guida. Barnes comunque tiene a far sapere che per rispondere alle e-mail si ferma sul lato della strada, che guida piano e non ha mai avuto incidenti. Gli agenti della polizia stradale di Aspen chiudono un occhio: nella galleria online degli ospiti del cybertaxi c'è spazio anche per loro.
(6 febbraio 1999)
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