Il
settimo giorno riposò... ...e fece male. Il “la” era stato
dato alla sfilza combinatoria che alcuni chiamavan original creato e
altri inspiegabile e statistico evento dato.
Grazie
vulcano umano! …apparve poi una finestra/spot e un omino russo
gazsponsored (a prescindere…) ci ricordò di ventilare e cambiare
spesso l’aria, perché ogni combustione imperfetta produce
monossido di carbonio.
(ALT!
PAUSA FORSEPOETICA, cercare strada alternativa)
C'era
una cosa, tra le tante, che risultava particolare, in ogni frangente,
in ogni istante. Una cosa che salvava e purificava, che univa e che
creava nuova vita anche nei cortocircuiti storico-esistenziali più
inconsueti, una cosa che spingeva a sprazzi al coagulo di un perduto
e scisso io: il nuovo amore.
(
si segnala internamente pericoloso BREAK POETICUCCIOLO)
[“Memoria
che funghisce.” Se ti dicessi che qualche atomo di carbonio C che
ora compone le mie molecole organiche ha fatto parte di un carboncino
di Leonardo, di un tizzone di un fuoco longobardo, di una stella
alpina e del sistema immunitario di una bambina, di un cosciotto di
montone mangiato da Omar Pascià, della pagina di un sussidiario anni
Settanta e della cacca di un dinosauro... ...e che ne ho memoria. Mi
crederesti?]
(evitare
ELEMENTI PRO-BIOTICI e PRO-POETICI interni)
E
poco importante sarebbe stato che mancasse uno, io, perché avremmo
dovuto/dovemmo andare avanti egualmente. Rivivendo tutti,
nell'IO/uomo. E fu ancora un creare e un distruggere nuove filosofie.
(interno
sdrucciolevole per GHIAINO DUBBIAMENTE POETICO)
Superato
lo specchio viscido, liscio scivolo che termina all'urlo munchiano
più profondo, si ribellò questo io perché come tutti, giunti al
compimento del proprio tempo, voleva un po' di silenzio.
(APPUNTO!)
Biografia
collettiva e individuale
in prosa/poesia che
inciampa
in uno "stile di parole",
uno "stile di cose",
uno "stile di
idee/concetti/
sentimenti/riflessioni/emozioni"