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"Kendo waza - le tecniche del kendo" di Carlo Sappino
categorie: KENDO




KENDO WAZA - LE TECNICHE DEL KENDO






l'autore:
Carlo Sappino,
6o dan di iaido,
4o dan di kendo



WAZA

Waza significa tecnica, nel kendo le tecniche si possono classificare secondo vari criteri, uno di questi e forse il più semplice, è quello che le suddivide in tecniche di attacco (shikake waza) e di difesa (oji waza).
Nelle shikake waza si inseriscono tutte quelle tecniche che consentono di assumere l'iniziativa dell'attacco e ciò sia che questo avvenga direttamente, come nelle nidan waza, sia che l'attacco venga preceduto da un'azione volta ad aprire la guardia dellĠavversario, come con le harai waza.
Le oji waza sono invece tecniche che prevedono l'attuazione di un'azione di difesa, su un attacco dell'avversario, seguita da un immediato contrattacco.
L'azione difensiva può essere costituita da una parata, come per le tecniche kaeshi, o da uno spostamento che mandi a vuoto l'attacco, come per le nuki waza, è comunque importante considerare queste azioni non fini a se stesse, ma un tutt'uno con il contrattacco.

Le SHIKAKE waza si suddividono in :
1 - RENZOKU waza, a loro volta suddivise in NIDAN e SANDAN waza,
2 - OKORI waza, a loro volta suddivise in DEBANA e HIKIBANA waza,
3 - HARAI waza,
4 - HIKI waza,
5 - KATSUGI waza,
6 - KATATE waza,
7 - JODAN waza.

Le OJI waza si suddividono in :
1 - NUKI waza,
2 - KAESHI waza,
3 - SURIAGE waza,
4 - UCHIOTOSHI waza.



SHIKAKE WAZA



1) RENZOKU WAZA

Queste tecniche si basano sull'attuazione di più attacchi in rapida successione. Per la loro riuscita è importante che già il primo attacco sia portato realmente e con determinazione e non costituisca semplicemente una finta per disorientare lĠavversario.
Altro fattore importante è che si mantenga un forte tenouchi su tutti gli assalti e ciò per vari motivi: primo perchè è componente essenziale per la corretta esecuzione di qualunque tecnica, secondo perchè così si controlla meglio lo shinai e si rende più veloce l'azione, terzo perchè un buon tenouchi consente di non scoprirsi e di mantenere un kamae corretto che non offra troppi varchi alla sempre possibile reazione dell'avversario.
Infine, è anche fondamentale, nelle renzoku waza, il controllo della distanza negli attacchi successivi al primo in quanto occorre evitare di colpire da distanza troppo ravvicinata, cosa che invaliderebbe la tecnica.
In funzione del numero di tecniche portate in successione, due o tre, le renzoku waza si dividono in NIDAN e SANDAN waza.

NIDAN WAZA

Nelle nidan waza le tecniche di base, men, kote, do e tsuki, possono essere combinate in qualunque modo, tuttavia esistono delle combinazioni più favorevoli e ciò sia perchè consentono una maggiore velocità di attacco sia perchè possono portare l'avversario a scoprirsi sul primo assalto favorendo la penetrazione del secondo.

SANDAN WAZA

Nelle sandan waza i principi sono esattamente gli stessi delle nidan waza, le tecniche doppie, alle quali, semplicemente, ma non troppo, si aggiunge una terza tecnica. In queste, ancor più che nelle precedenti, è indispensabile l'esatto controllo della distanza.




2) OKORI WAZA

Le OKORI waza si basano sul concetto di "rubare il tempo all'avversario", anticipandolo nell'azione. Per ottenere ciò occorre sorprenderlo in quel singolo attimo di vulnerabilità in cui sta per intraprendere la propria azione.
A seconda che l'avversario stia avanzando o arretrando, le okori waza si dividono, rispettivamente in DEBANA e HIKIBANA waza.

DEBANA WAZA

Nelle debana waza il tempismo è essenziale per sorprendere l'avversario, spesso si parte dopo di lui ed, ovviamente, si cerca di arrivare a bersaglio per primi. La condizione ottimale è partire non sull'attacco, ma sull'intenzione di attacco dell'avversario, come già detto, sfruttando quella frazione di tempo che egli impiega per avviare la propria azione.

HIKIBANA WAZA

Queste tecniche possono essere utilizzate su di un avversario che arretra e, tale condizione, si presenta più frequentemente in tre casi: quando, magari dopo un attacco fallito, l'avversario arretra per riprendere la distanza, quando ci si separa da una posizione di tsubazeriai ed infine quando l'avversario arretra sentendosi minacciato.




3) HARAI WAZA

Queste tecniche presuppongono di mettere fuori guardia l'avversario, prima dell'attacco, spazzandone lo shinai. Per avere il massimo effetto di apertura, occorre eseguire la spazzata colpendo lo shinai dell'avversario possibilmente non oltre il nakayui. Inoltre, al fine di rendere più veloce l'azione, occorre che spazzata ed attacco vengano eseguiti con un unico movimento, in un unico tempo, senza soluzione di continuità.
Nell'effettuare la spazzata, al momento dell'impatto con lo shinai dell'avversario, i polsi devono scattare in una rapida rotazione, in senso orario se sul lato omote ed antiorario su quello ura, al fine di amplificare l'effetto di apertura.
Altro elemento fondamentale, soprattutto per non offrire varchi all'eventuale contrattacco, è il mantenere, durante tutta l'azione, il kensen al centro dell'avversario, usando soprattutto la rotazione dei polsi per effettuare la spazzata e tenendo le spalle rilassate in modo da poter subito dopo passare alla fase finale della tecnica.
Molto zanshin ed un buon tenouchi saranno poi indispensabili per la riuscita globale dell'attacco.




4) HIKI WAZA

Le HIKI waza considerano la possibilità di colpire l'avversario arretrando.
Generalmente le hiki waza sono utilizzate partendo da tsubazeriai, sfruttando un'opportuna spinta, della mano destra, sui kote dell'avversario per fargli aprire la guardia.
Fondamentale in queste tecniche è la percezione della corretta distanza e la perfetta coordinazione per la battuta in arretramento.
Per la distanza si consiglia, soprattutto ai principianti, di intraprendere l'azione hiki solo dopo aver disteso le braccia completamente, pur mantenendo ancora il contatto con i kote dell'avversario. Inoltre è bene che l'azione di spinta avvenga utilizzando solo il pugno destro ricordando di non irrigidire le spalle per evitare di perdere sia in velocità sia in coordinazione.




5) KATSUGI WAZA

Queste tecniche vengono utilizzate per disorientare l'avversario nel tentativo di superarne la guardia. Tale effetto può essere ottenuto caricando lo shinai sulla spalla sinistra prima di procedere all'attacco. Se l'azione è condotta con decisione l'avversario può essere indotto ad aprire la guardia scoprendo un bersaglio utile.




6) KATATE WAZA

Katate significa una mano, le katate waza sono appunto le tecniche portate impugnando lo shinai con una sola mano, generalmente la sinistra. Spesso queste tecniche sono utilizzate partendo da jodan no kamae.




7) JODAN WAZA

Queste sono tecniche che si sviluppano partendo da una guardia migi o hidari jodan no kamae. Mentre da migi jodan si attacca quasi sempre con tecniche morote, da hidari jodan si attacca con tecniche katate come quelle già esaminate nel precedente capitolo.
Nota caratteristica di queste tecniche è che, per il loro buon fine, occorre che chi le intraprende abbia un grande spirito e la convinzione della propria superiorità, quantomeno psicologica, sull'avversario.







OJI WAZA

Le oji waza sono tecniche che prevedono l'attuazione di un'azione di difesa, su un attacco dell'avversario, seguita da un immediato contrattacco.
L'azione difensiva può essere costituita da una parata, come per le tecniche kaeshi, o da uno spostamento che mandi a vuoto l'attacco, come per le nuki waza, è comunque importante considerare queste azioni non fini a se stesse, ma un tutt'uno con il contrattacco.
Nella nomenclatura delle tecniche oji il primo termine indica l'attacco che deve essere fronteggiato mentre i successivi indicano tecnica e bersaglio del contrattacco; ad esempio "kote kaeshi men" significa che su attacco di kote si contrattacca in kaeshi men.




1) NUKI WAZA

Nelle tecniche nuki l'azione di difesa si concretizza con uno spostamento del corpo atto a mandare a vuoto l'attacco dell'avversario, sbilanciandolo e rendendo così possibile un rapido contrattacco. Fondamentale in queste tecniche è il tempismo dell'azione: ritardare lo spostamento può non mandare a vuoto l'attacco mentre anticiparlo troppo può dare, all'avversario, il tempo di modificare la propria azione e di raggiungere un altro bersaglio.




2) KAESHI WAZA

Queste tecniche consistono nell'effettuare una vera e propria parata e, sfruttando lo slancio dato dal colpo dell'avversario al nostro shinai, nel contrattaccare sul lato opposto a quello della parata. Fondamentale per la riuscita di questa tecnica è il controllo della distanza, per ottimizzare il quale è bene arretrare leggermente al momento della parata al fine di ottenere una esatta distanza di contrattacco. è anche bene ricordare che, al fine di vanificare comunque l'attacco dell'avversario, occorre effettuare, in genere, un leggero spostamento laterale per uscire comunque dalla sua linea d'attacco.




3) SURIAGE WAZA

Letteralmente suriage significa scivolare ed in effetti con queste tecniche non si esegue una vera e propria parata bensì si tende a deviare la traiettoria d'attacco dello shinai dell'avversario, facendolo appunto scivolare via, procurandosi così anche un varco per il contrattacco. Il movimento per deviare lo shinai dell'avversario è simile al gioco di polsi che si applica nelle tecniche harai, i polsi scattano imprimendo una rotazione allo shinai al momento dell'impatto con quella dell'avversario e con lo stesso movimento, come nelle kaeshi waza, si carica e si contrattacca. Inoltre, sempre come nelle kaeshi waza, è bene accompagnare l'azione di difesa con uno spostamento del corpo più o meno ampio, in funzione sia della velocità di attacco dell'avversario che della distanza per il contrattacco. Tale spostamento dovrà essere comunque tale da vanificare l'attacco anche a fronte di un fallimento della tecnica suriage.




4) UCHIOTOSHI WAZA

Colpire verso il basso (uchi = colpire; otoshi = verso il basso, in giù) è la traduzione di nome e di fatto delle uchiotoshi waza. Queste tecniche presuppongono infatti di colpire verso il basso lo shinai dell'avversario per mandare a vuoto il suo attacco, metterlo fuori guardia e contrattaccare immediatamente. Queste tecniche sono di più facile applicazione sugli attacchi "bassi" kote e do, ma, con una buona scelta dei tempi e delle distanze, sono applicabili anche a men e tsuki. Come per le kaeshi e le suriage waza, anche in queste possiamo distinguere una prima fase in cui si sposta il corpo, per mandare comunque a vuoto l'avversario, e si attua contemporaneamente l'azione difensiva ed una seconda fase di contrattacco ricordando che la divisione in fasi è puramente teorica poichè, per la buona riuscita della tecnica, l'intera azione non deve avere soluzione di continuità.






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