dal 1985 la Via della spada a Savona: asd Circolo Scherma Savona Kendo member CIK, EKF, FIK

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"GLOSSARIO DEL KENDO E DELLO IAIDO" di Carlo Sappino
categorie: DOJO




GLOSSARIO DEL KENDO E DELLO IAIDO






l'autore:
Carlo Sappino,
6o dan di iaido,
4o dan di kendo



A

age: verso l'alto.
agekote: kote valido portato all'avambraccio sinistro quando questo è posto in posizione più alta della bocca dello stomaco.
ageru: alzare, sollevare.
ai: unione, armonia.
ai kamae: posizione di guardia di fronte ad un avversario in identica posizione.
ai ki: fronteggiarsi con lo stesso spirito.
ai ki ho: principio comune a molte arti marziali, incluso il kendo, basato sulla non resistenza su un attacco avversario; la Yagyu Shinkage Ryu, scuola di scherma del XVIIo secolo, così descrisse il concetto: "come il ramo del salice che si piega sotto al peso della neve e la lascia cadere al suolo".
aite: compagno, avversario, partner in keiko o in kata.
aiuchi: si ha aiuchi quando durante un incontro i due contendenti portano simultaneamente un colpo valido, in tal caso non vengono assegnati punti.
aka: rosso.
aka to shiro: letteralmente "rosso e bianco", tipo di gara a squadre in cui il vincitore di un incontro resta in area di combattimento affrontando di seguito gli altri avversari sino ad esaurimento dei contendenti di una delle due squadre. Se due combattenti pareggiano vengono entrambi eliminati.
akagi: quercia rossa, molto utilizzata per la costruzione dei bokuto.
asa: alba.
asageiko: pratica all'alba, allenamento all'alba.
ashi: piede, gamba.
ashi sabaki: spostamento, movimento, lavoro dei piedi.
asso no kamae: guardia con la spada portata lateralmente con la tsuba all'altezza della bocca e la lama puntata all'indietro con un'inclinazione di 45 gradi.
atama: sommità della testa.
atarito: quarto kata degli omory ryu, prima serie di muso shinden ryu.
ato: dietro, indietro.
atouchi: colpire subito dopo aver subito un ippon, in shiai o in keiko, spesso fatto nel tentativo di negare l'ippon.
ayumi: movimento alternato.
ayumi ashi: movimento dei piedi utilizzato nelle tecniche di kendo, corrisponde al normale modo di camminare, un piede dopo l'altro.

B

banzai: hurrah, evviva, etimologicamente è "10.000 anniÓ; Nella frase "tenno heika banzai" assume il senso di "lunga vita a sua maestà imperiale".
batto: estrarre, sguainare la spada; dodicesimo kata degli omory ryu, prima serie di muso shinden ryu.
batto do: disciplina della spada con kata di taglio reale eseguiti con katana.
batto jutsu: antico nome dello iai jutsu.
biki: muovere.
biwa: nespolo, legno usato per la costruzione di bokuto particolarmente pregiati.
bo: legno.
bogu: armatura usata nel kendo composta da men, do, tare e kote.
bogu bukuro: borsa dove si ripone il bogu.
bogutore: ordine di togliere l'armatura.
bogutzuke: ordine di indossare l'armatura.
bokken: vedi bokuto.
bokuto: spada di legno utilizzata nel kendo, soprattutto nello studio e nell'esecuzione dei kata. Nei testi è a volte scritto nella forma "boken".
boshi: parte curva del tagliente in corrispondenza del kissaki.
bu: le arti del combattimento e della guerra, il combattimento, le arti marziali.
budo: la via del combattimento, la via del combattimento, termine utilizzato a partire dal XXosecolo per indicare l'insieme di tutte le arti marziali tradizionali giapponesi intese nel senso della ricerca personale da parte del praticante.
budo ka: praticante del budo.
budo kan: palestra o struttura predisposta per la pratica di arti marziali.
budokukai: la prima associazione di kendo del Giappone moderno, fondata nel 1898. Fu dichiarata fuorilegge nell'immediato dopoguerra perchè considerata compromessa con gli ambienti militaristi e nazionalisti ritenuti responsabili della guerra.
bugei: le arti marziali in generale, la radice ?gei indica anche l'aspetto mentale della pratica.
bujitsu: vedi bujutsu.
bujutsu: tecnica del combattimento, l'insieme di tutte le arti marziali tradizionali giapponesi intese nel senso dello studio delle tecniche specifiche.
buke: famiglia, nobiltà guerriera, nome attribuito alla classe dei samurai.
buke sho hatto: codice delle famiglie guerriere.
buki: termine generico attribuito a tutte le armi da guerra.
bukuru: katana bukuru o katana fukuru; custodia di stoffa della katana.
bun: cultura, l'istruzione accademica.
bunbu ryodo: letteralmente: combattimento e cultura, arti marziali e istruzione. Il termine si riferisce ad un concetto che voleva il samurai preparato sia nel combattimento che nelle arti liberali. Concetto che se trova le sue radici nel periodo Genji ed Heike (Taira e Minamoto) ha il suo massimo sviluppo nel periodo Tokugawa per la necessità di canalizzare le energie dei bushi in epoca di pace.
bushi: guerriero, samurai.
bushido: la via del guerriero, codice etico-morale del samurai. Nell'antichità era un pò la scuola di tutti i giovani bushi dove venivano addestrati a cavalcare e nuotare nonchè alla lotta a mani nude ed all'uso di spada, arco e lancia e dove acquisivano i primi rudimenti della tattica, della strategia e delle varie tecniche di guerra.
buton: parte di tessuto trapunto o imbottito del men o del kote posto in corrispondenza del punto dove si colpisce.

C

cha: tea.
cha no yu: cerimonia del tea.
chado: la via del tea.
chakuza: sedersi, mettersi a sedere, l'atto di sedersi a terra, l'atto di andare in seiza.
chawan: tazza per il tea.
chiburi: azione che precede noto, che serva per sgrondare la lama o meno deve comunque esprimere zanshin.
chigawa: lacci posteriori del do.
chigiri: linguetta metallica per il fissaggio del take, nello shinai, in corrispondenza della tsuba.
chihogeiko: praticare viaggiando di città in città, di dojo in dojo.
chikai: chiuso, vicino, faccia a faccia.
chikai maai: distanza corta tra due combattenti, nel kendo gli shinai si incrociano all'altezza del nakayui.
chikaku: vicino.
chikama: abbreviazione gergale di chikai maai.
chikara: la forza.
chikara no kiojaku: (le fondamenta dei kata: corretto uso della forza) è il grado di potenza da usare esattamente in ogni movimento del kata.
chihogeiko: allenamento itinerante, allenarsi viaggiando in vari dojo, vedi ensei.
chinugui: è un tipo di chiburi come quello che si esegue nel quarto kata di seitei uke nagashi.
chisai: piccolo.
chisai katana: katana corta.
choji oil: olio di chiodi di garofano per la cura delle lame.
chokkaku: angolo retto.
chokuto: spada a lama dritta.
choshin: calmare il cuore come mokuso.
chosoku: respirazione.
choyaku: tipo di suburi eseguito saltellando indietro, caricando lo shinai, ed in avanti, colpendo, generalmente, men.
chu: medio, lealtà.
chudan: livello medio.
chudan hanmi: guardia chudan con kodachi contro jodan o gedan no kamae.
chudan no kamae: guardia media, è la più usata tra le cinque guardie del kendo, la spada è impugnata davanti all'addome e puntata in avanti verso la gola dell'avversario. Nello iaido la spada è puntata in avanti e con la lama orizzontale.
chuden: seconda serie di musoshinden ryu, vedi hasegawa eishin ryu.
chugi: la devozione, la lealtà.
chuken: il terzo combattente di una squadra in una competizione.
chusen: sorteggio, si esegue per gli abbinamenti dei contendenti in una gara o per l'assegnazione della vittoria se la formula di gara, in caso di parià, non prevede l'hantei.
chusen gachi shobu ari: dichiarazione di vittoria per sorteggio.

D

dai: grande.
dai katana: vedi nodachi.
dai kyo soku kei: grande, forte, veloce, fluido.
daiosha sen: incontro di spareggio.
daisensei: letteralmente: grande maestro, nel kendo indicava chi deteneva il decimo dan.
daisho: letteralmente: grande e piccolo o meglio: lungo e corto, termine che indica le due spade del samurai, la lunga e la corta in particolare se montate in modo uguale, katana più wakizashi, tachi più kodachi.
daito: la spada lunga nelle tecniche nito.
dan: livello, grado, rango.
dantai: una squadra, un gruppo, il membro di un gruppo.
dantai shiai: incontro a squadre.
datotsu: colpo, colpo portato con il datotsu bu, colpo valido portato in gara.
datotsu bu: parte dello shinai con la quale si colpisce, parte compresa tra il sakigawa, la punta, ed il nakayui; primo terzo della lama; nella spada si chiama monouchi.
datotsu bu i: bersaglio valido del kendo corrispondente ad una delle parti del corpo protetta dal bogu.
datto: estrarre la spada dall'obi.
de: avanzare.
de ai: assenza momentanea, momento di stasi tra decisione ed azione, momento di vulnerabilità sfruttato , ad esempio, dalle debana waza.
debana waza: tecniche di attacco per colpire d'anticipo l'avversario che avanza.
degashira: momento in cui l'avversario vuole iniziare a muoversi per eseguire un taglio.
do: la Via, la ricerca, il cammino spirituale; parte del bogu a protezione dell'addome; fendente portato all'addome.
do mune: vedi mune.
do uchi: letteralmente: "colpo al do", fendente portato all'addome dell'avversario.
dogu: l'equipaggiamento completo per il kendo, termine generalmente usato per indicare l'insieme dell'attrezzaqtura posta nella borsa.
dojo: luogo dove si segue la Via, dove si pratica una disciplina; in senso restrittivo: palestra.
dojo arashi: letteralmente: dojo nella tempesta; antica pratica con cui uno spadaccino si presentava in un dojo e ne sfidava allievi e maestro al fine di dimostrare la propria superiorità, lo scontro era generalmente molto cruento.
dojo yaburi: come dojo arashi.
domo: grazie.
domo arigato: molte grazie.
domo arigato gozaimashita: moltissime grazie.
dozo: prego! favorite!

E

edo: antico nome di Tokyo, cuore del potere e capitale degli Shogun Tokugawa; epoca, periodo storico corrispondente allo shogunato Tokugawa che va dal 1603 al 1867.
efu no tachi: tachi di corte. Caratteristiche principali sono il fodero laccato oro o bronzo, la tsuba di tipo particolare (shitogi), l'impugnatura non ricoperta da legatura.
enbu: dimostrazione in pubblico di un'arte del budo.
enbu gi: veste da dimostrazione, spesso ricalca la foggia dell'abito classico giapponese da cerimonia con monsuki e hakama a righe.
encho: prolungamento.
encho hajime: ordine d'inizio del tempo supplementare in un incontro di kendo; nell'encho vince chi si aggiudica il primo punto.
encho sen: tempo supplementare di uno shiai dove i contendenti sono in parità alla fine del tempo regolamentare.
ensei: viaggio studio del kendoka che lo porta a praticare nei dojo di varie città, dove può verificare la propria condizione combattendo con avversari non abituali.
enzan no metsuke: letteralmente: guardare la montagna lontana, guardare il tutto senza focalizzare lo sguardo su un solo particolare; nel kendo, guardare l'avversario, nella sua totalità, durante un incontro di kendo.

F

fu: la brezza, il vento.
fuchi: anello metallico posto tra la tsuba e la tsuka del katana; vedi anche fuchi gane.
fuchi kashira: set coordinato di fuchi e kashira.
fuchigane: vedi fuchi.
fudoshin: stato di imperturbabilità, mente sgombra, condizione mentale ricercata nel kendo per arrivare all'azione inconscia, istintiva; impassibilità e calma in ogni circostanza.
fuho koi: atto ingiustificabile grave in conseguenza del quale il contendente che lo commette, in genere, viene dichiarato perdente.
fuho koi shobu ari: dichiarazione di vittoria per atto ingiustificabile dell'avversario.
fukaku: profondità.
fukura: curvatura del tagliente in corrispondenza del kissaki.
fukure: difetto; generalmente si dice di una bolla nell'acciaio della lama.
fukurin: rivestimento della tsuba.
fukuro: custodia di stoffa del katana, vedi anche katana bukuru.
fukuro shinai: spada di bambù rivestita di tessuto o pelle usata in allenamento al posto del katana o del bokken prima dell'introduzione dello shinai.
fukusa: tagliente della punta della spada.
fukushin: arbitro laterale della terna arbitrale.
fukusho: quarto combattente di una squadra in una competizione.
fumbari: diminuzione di larghezza di una lama verso la punta.
fumikae: aprire lateralmente il piede senza avanzare. fumikomi: schiacciare al suolo, battuta di attacco che completa tsugi ashi, avanzare il piede verso l'avversario per attaccarlo.
fumikomi ashi: appoggio con battuta del piede avanzato durante l'affondo in un attacco.
fumo: fare un passo, muoversi.
furi: oscillazione.
furikaburi: azione di caricamento della spada sopra la testa, prima di effettuare il taglio.
furikabute: come kaburi.
furu: brandeggiare, muovere lo shinai in ogni direzione, alto, basso, destra, sinistra, diagonale.
fusei shinai shiyo: uso di shinai non regolamentare. Tale situazione comporta l'immediata squalifica dalla gara.
fusei shinai shiyo shobu ari: dichiarazione di vittoria per uso di shinai non regolamentare da parte dell'avversario.
fusen gashi shobu ari: dichiarazione di vittoria per assenza dell'avversario o per ritiro dello stesso.
fusensho: si ha fusensho quando in un incontro non si presenta uno dei contendenti, o per abbandono, ritiro durante il combattimento.
fushin: la mente congelata, la mente che si ferma, un difetto.
futareba: ritempra o doppia tempra di una lama.
futari: due persone, i due avversari che s'incontrano per un combattimento.

G

gakko: scuola.
gaku: diploma scritto lasciato al budoka dopo l'acquisizione di un grado.
ganmen: punto del volto corrispondente allo spazio tra gli occhi.
ganmen ate: colpire ganmen; ottavo kata di seitei.
gasshukugeiko: letteralmente dormire assieme, tipo di allenamento in ritiro, stage di più giorni.
ge: basso.
gedan: livello basso.
gedan no kamae: posizione di guardia bassa del kendo, impugnando come in chudan no kamae, si porta la punta della spada in basso, all'altezza delle ginocchia.
gedan waza: tecniche di spada che si basano sulla guardia gedan no kamae.
geiko: vedi keiko.
gekken: antico nome del kendo. Letteralmente "spada austera", tipo di kendo ancora praticato al Butokukai.
gendaito: lama forgiata oggi da fabbri che seguono il metodo tradizionale.
genshin: e' quasi un sesto senso con cui si riesce a prevedere l'azione dell'avversario prima che questi la inizi.
gi: abito.
giri: tagliare, modifica di kiri in parole composte es. kesagiri; i doveri di un samurai.
go: cinque.
go burei: "chiedo scusa", nel kendo quando si colpisce fuori protezione o anche quando si assume guardia jodan.
go kaden: le cinque scuole tradizionali di fabbricazione delle spade antiche (precedenti al 1573) o koto: Yamashiro, Yamato, Bizen, Soshu e Mino.
go gyo: cinque "ruscelli" (gyo) modo di indicare le cinque guardie dal punto di vista dell'atteggiamento mentale ad esse corrispondente.
go no sen no waza: risposta all'attacco dell'avversario, definizione che comprende le tecniche che consistono nell'attendere l'attacco dell'avversario per colpirlo nel momento in cui si scopre, magari deviandone preventivamente lo shinai, corrisponde al tai no sen citato da Miyamoto Musashi nel Gorin no sho.
go no waza: tecniche portate disimpegnandosi da tsubazeriai.
godan: quinto dan.
gogi: consulto degli arbitri durante un incontro; per chiedere gogi l'arbitro arrotola le bandierine, la rossa all'esterno, ed, impugnandole nella mano destra, alza il braccio.
gohonme: quinto, può indicare il quinto kata di una serie.
gokai: grande, intrepido, robusto.
gokakugeiko: combattimento di allenamento tra praticanti di pari grado, vedi ji geiko.
gomen nasai: mi scusi, sono spiacente.
gonin nuki: tipo di allenamento in cui i praticanti formano un cerchio e, dopo un kiai iniziale, attaccano un praticante posto al centro del cerchio stesso, alternandosi casualmente.
gorin: cinque anelli.
gorin no sho: "libro dei cinque anelli" di Miyamoto Musashi.
gunto: spada militare, indica le montature militari nel loro complesso.
gyakute inyo shin tai: undicesimo kata degli omory ryu, prima serie di muso shinden ryu.
gyaku: inverso, opposto, contrario.
gyaku do: equivale a hidari do.
gyaku kesa giri: taglio diagonale dal basso.
gyaku nitto: guardia nitto (con due spade) con piede destro avanti e lo shoto nella mano destra.
gyakuto: ottavo kata degli omory ryu, prima serie di muso shinden ryu.
gyakute noto: rinfoderare rovesciando la spada, ossia con il palmo della mano destra verso l'alto.

H

ha: tagliente della lama, bordo dello shinai con cui si colpisce.
habaki: anello metallico posto tra la tsuba e la lama del katana.
habaki moto: parte spessa e non affilata della lama in prossimità della tsuba; parte con la quale si para.
hachi: otto.
hachidan: ottavo dan.
hachimaki: fascia di tessuto posta attorno alla fronte, generalmente legata sul davanti e spesso recante frasi votive o preghiere, usata per assorbire il sudore ed impedirgli di colare sugli occhi; vedi anche tenugui.
hada: grana dell'acciaio.
hagane: acciaio.
hagire: traccia di rottura perpendicolare al filo della lama nell'area dell'hamon, difficile da vedere, è un difetto fatale, irrimediabile.
hai: si.
haiku: breve componimento poetico zen, in tre versi da 5-7-5 sillabe.
hajime: iniziare, cominciare.
hajime no saho: inizio dell'etichetta, inizio del saluto.
hakama: pantalone tradizionale molto ampio usato sia nel kendo che nello iaido.
hakama sabaki: spostare l'hakama inginocchiandosi.
hamidashi: pugnale dotato di una piccola tsuba.
hamon: parte della lama del katana, linea della tempra, ovvero disegno che si forma al limitare della zona temprata della lama, contiene nie e nioi.
han: metà, mezzo.
han hanmi: posizione con le spalle ruotate di quarantacinque gradi rispetto all'asse dei piedi.
han sonkyo: letteralmente: mezzo sonkyo, posizione accosciata con piedi e gamba destra come in sonkyo mentre il ginocchio sinistro è appoggiato a terra, è una posizione tipica della scuola Katori Shinto.
hana wa sakura gi, hito wa bushi: tra i fiori il giliegio, tra gli uomini il guerriero.
handachi: letteralmente mezzo tachi, consiste in una montatura con i finimenti in stile tachi ma senza ashi e portata infilata nella cintura come un katana.
hanmi: letteralmente: mezzo corpo, posizione di fianco.
hanmi no kamae: posizione di guardia utilizzata nel kodachi no kata, con il corpo ruotato di profilo verso l'avversario.
hanshi: grado shogo equivalente a grande maestro; è il più alto dei gradi riconosciuti dalla ZNKR, per concorrere al suo ottenimento occorre avere più di 55 anni e l'8o dan.
hansoku: fallo, infrazione grave, si riceve anche per somma di due chui; due hansoku nello stesso incontro danno un ippon, un punto, all'avversario.
hantai: opposto.
hantei: decisione, giudizio, chiamata al giudizio arbitrale; nel kendo si ha quando anche alla fine dei supplementari previsti dalla formula di gara i due contendenti si trovano ancora in parità all'ordine hantei dato dall'arbitro centrale, i giudici di gara, centrale incluso, per alzata di bandierina, dichiarano a maggioranza il vincitore.
hantei gachi shobu ari: dichiarazione di vittoria per hantei.
haori: giacca tradizionale dalle ampie maniche che s,indossa sipra al gi ed all'hakama.
happo: otto direzioni.
happo giri: taglio su otto lati.
happonme: ottavo.
hara: addome. Centro delle energie vitali; quattro dita sotto l'ombelico, tra questo e la colonna vertebrale.
hara kiri: taglio dell'addome.
haragei: arte di concentrare il proprio pensiero, lo spirito e le energie vitali nell'hara.
harai: spazzata.
harai waza: tecniche di attacco che si basano sulla preventiva apertura della guardia dell'avversario ottenuta spazzandone lo shinai.
hasegawa eishin ryu: scuola antica e seconda serie di kata di muso shinden ryu noti anche come chuden.
hashi: linea di delimitazione dello shiai jo, l'area di combattimento.
hashiru: correre.
hasso: otto facce.
hasso no kamae: posizione di guardia con la spada puntata in alto, leggermente all'indietro e con la tsuba presso l'angolo destro della bocca.
hassogamae: come hasso no kamae.
hasuji: linea di taglio, asse della sezione della lama; è la corretta inclinazione della lama, inclusa quella del bokuto o dello shinai, nell'esecuzione di un attacco, affinchè essa sia esattamente perpendicolare al bersaglio. Mentre è relativamente semplice mantenere la corretta inclinazione della lama negli attacchi di men e kote è più difficele averla quando colpiamo yoko-men, do o negli hiki waza in genere. Spesso si colpisce con lo shinogi (il fianco della lama). Questo punto è molto importante per chi pratica, ma è ancora più difficile per chi arbitra valutare l'esatta inclinazione della lama.
hata: bandiera, bandierina dell'arbitro.
hatamoto: vassallo diretto dello shogun, letteralmente: "sotto la bandiera".
hayaku: velocemente, ordine dato nel dojo per richiedere maggior rapidità .
hayasuburi: suburi veloce.
heijishin: mente semplice.
heijoshin: calma mentale.
hejo: la strategia.
henka: che significa variante, nello Iaido indica la variante di un kata, vedi kae waza.
hera: rinforzo posteriore dell'hakama.
hi: scanalatura della lama; fuoco.
hidari: sinistra.
hidari do: colpo portato al lato sinistro del do dell'avversario, vedi gyaku do.
hidari jodan no kamae: o semplicemente hidari jodan, guardia alta con la spada brandita sopra la testa col piede sinistro avanti.
hidari kote: colpo portato al polso sinistro dell'avversario, valido solo quando questi non è in guardia chudan.
hidari men: colpo portato al lato sinistro del men dell'avversario.
hidari shizentai: posizione eretta con il piede sinistro avanti.
hidarihanmi: posizione obliqua sinistra.
hiji: gomito.
hiki: indietro; spostarsi indietro, arretrare.
hiki nuki: sollevare all'indietro.
hiki waza: tecniche di attacco che consistono nel colpire l'avversario mentre arretriamo, spesso si applicano quando ci si separa da tsubazeriai..
hikiage: separare i contendenti durante un incontro.
hikibana waza: tecniche di attacco che consistono nel colpire d'anticipo l'avversario che sta arretrando.
hikigiri: tagliare tirando indietro la lama.
hikitate geiko: jigeiko tra praticanti di differente livello, nel quale il più alto di grado guida il più basso.
hikite: azione in cui il braccio che non colpisce viene tirato indietro per coadiuvare il movimento dell'altro braccio; tale azione si applica soprattutto nelle katate waza.
hikiwake: dichiarazione di parità in un incontro, l'arbitro centrale solleva le bandierine incrociandole, la rossa davanti alla bianca; generalmente l'hikiwake è ammesso solo nelle competizioni a squadre.
hikui: basso.
himo: lacci.
hin'i: fierezza, dignità, vedi kigurai.
hinagata: modello in legno usato dal fabbro.
hira: parte della lama tra lo shinogi ed il tagliente.
hiraji: vedi hira.
hiraki: aperto.
hiraki ashi: movimento dei piedi simile ad okuri ashi, utilizzato nel kendo per gli spostamenti laterali o diagonali. I piedi ruotano per mantenere il corpo in posizione frontale rispetto all'avversario.
hishi ryo: pensare senza pensare.
hito: tutti gli uomini.
hitoe: il punto del codolo che incontra il mune al munemachi.
hitoemi: corpo girato, completamente ruotato.
hodoku: movimento che da inizio ad ogni kata di kendo, consiste, partendo da issoku itto no maai, nell'abbassare la guardia da chudan no kamae a gedan no kamae aprendo contemporaneamente sulla destra verso il ginocchio dell'avversario; è anche la posizione corretta che si assume nelle pause di un allenamento.
hokori: l'inizio di un attacco.
horimono: disegno scolpito lungo la lama. Può essere nella sua forma più semplice una scanalatura (hi), o essere più elaborato rappresentando un Bonji (lettera sanscrita) o un'immagine più o meno simbolica.
hyoshi: il ritmo, la cadenza, soprattutto del kata, ma anche del combattimento.

I

iai: da cui iaijutsu e iaido, disciplina che studia tecniche per estrarre la spada e colpire l'avversario con uno stesso movimento.
iai kisogeiko: pratica dei fondamentali dello iaido.
iai to: spada da esercitazione usata nei kata di iaido; la lama, senza filo, è realizzata con una lega metallica non acciaiosa.
iaido: la via dell'estrazione della spada, arte di sfoderare e colpire l'avversario. La trasformazione dello iai jutsu in iaido va di pari passo con l'analoga evoluzione del ken jutsu in kendo, può essere quindi datata attorno al XVIIo secolo.
iaidogi: abito per la pratica dello iaido.
iaidoka: persona che pratica iaido.
iaigoshi: posizione accosciata dello iaido.
iaihiza: vedi tatehiza.
iaijitsu: vedi iaijutsu.
iaijutsu: tecniche per estrarre e colpire nel più breve tempo possibile; la prima scuola è attribuita ad Hayashizaki Jinnosuke Shigenobu e risale al 1560.
ichi: uno.
ichi byoshi: movimento eseguito in un'unica respirazione per colpire muovendo assieme shinai e corpo.
ichi gan: primo elemento della frase "ichi gan ni soku san tan shi riki", ichi gan sottolinea la necessità di osservare ad esempio per ottenere la giusta distanza dall'avversario.
ichi go ichi e: un incontro, un'occasione.
ichi mon ji: una linea retta, linea dritta.
iemoto: capo della scuola.
igi: protesta durante un incontro per presunta errata interpretazione del regolamento chiamata dal kantoku.
iie: no.
ikebana: arte della disposizione dei fiori.
ikkai: una volta, prima volta; utilizzato, ad esempio, per segnalare il primo hansoku.
ikken hisatsu: esser pronti a morire o a uccidere.
ikkyodo: tecnica da eseguire in un solo tempo come nel "dai ichi kyhonÓ.
in: atteggiamento che indica attesa o invito ad attaccare, principio negativo.
inazuma: saetta, illuminazione, terzo kata degli hasegawa eishin ryu, seconda serie di muso shinden ryu.
inazuma kogeki: tipo di attacco a saetta, è il nome che il maestro Otsuka ha dato ad un concetto teorico ed al conseguente metodo di pratica teso ad evidenziare come la relazione fra i due contendenti sia un susseguirsi di "azione-reazione-attacco".
inno kamae: posizione di guardia simile ad hasso no kamae.
inyo: le fondamenta dei kata: stati attivi e passivi, alternanaza tra gli attacchi e le difese.
inyo shin tai: quinto kata degli omory ryu, prima serie di muso shinden ryu.
inyo shin tai kae waza: vedi gyakute inyo shin tai.
ippon: un punto.
ippon ari: dichiarazione dell'arbitro per assegnare un punto per somma di hansoku.
ippon gachi shobu ari: dichiarazione di vittoria per uno a zero.
ippon shobu: incontro ad un punto, generalmente conclude un ji geiko.
ippon uchi: singolo ippon.
ipponme: primo. Nel kendo primo kata sia del katana che del kodachi no kata.
ire zuki ni nagasu: movimento rotatorio delle mani in modo che la parte tagliente della spada sia a destra. Posizione hanmi che si assume nel terzo kata di kendo per deviare l'attacco tsuki.
irimi: movimento di penetrazione nella guardia dell'avversario.
irimi issoku: entrata con un solo passo nella guardia dell'avversario.
irimi no seme: entrare nella guardia dell'avversario ed attaccare.
irimi otoshi: entrata decisa, per annientare, schiacciare l'avversario.
isogashi?: sei occupato? (per praticare assieme).
isshokeme: serio e forte.
isshoni: insieme.
isshoni kirikaeshi: forma di kirikaeshi in cui sia motodaci che kakari portano simultaneamente yoko men avanzando ed arretrando.
issoku: un passo.
issoku itto no maae: letteralmente: distanza di un passo e un colpo (o una spada); distanza normale tra due combattenti, gli shinai si incrociano all'altezza del sakigawa; è anche da intendere come distanza giusta (vedi jubun), quella che deve essere sempre mantenuta durante l'esecuzione dei kata e negli esercizi di studio delle tecniche. In pratica è la distanza che consente l'esecuzione di un attacco con un unico passo.
itomagoi: kata della serie okuden di muso shinden ryu eseguito in tre versioni da seiza. itsuku: incapacità di mostrare la nostra abilità o perchè distratti da preoccupazioni o perchè in preda all'iniziativa dell'aversario.
itsutsu no kamae: le cinque posizioni: chudan, jodan, ghedan, hasso e waki no kamae. itto: una spada, un colpo.
iwanami: sesto kata degli hasegawa eishin ryu, seconda serie di muso shinden ryu.
iya: è il kiai di shidachi.

J

jakuniku-kyoshoku: motto, i deboli sono carne e i forti mangiano.
jibun: io.
jigeiko: fase di allenamento che prevede lo studio e l'applicazione delle tecniche in condizioni di combattimento libero.
jiho: il secondo a combattere di una squadra in una competizione.
jimi: semplice.
jin: umanità, pietas; rappresenta il "filo" dello shinai, sul lato opposto dello tsuru, con il quale si deve colpire un bersaglio valido.
jinbun: rappresenta la "lama" dello shinai ed è la parte compresa tra la tsuba ed il kensen.
jinkaku mushii: addebito di squalifica per insulti.
jinkaku mushi shobu ari: dichiarazione di vittoria per insulto verso l'arbitro o l'avversario.
jiriki: progresso attraverso le proprie forze.
jitoku: migliorare da soli.
jitsu: tecnica, arte, vedi jutsu.
jiyu renshu: pratica libera.
jo: alto; principio; area, spazio; bastone di media lunghezza, (4 shaku 2 sun 1 bu, cioè cm.128 circa).
jo ha kyu: termine che fa riferimento al tempo inteso come ritmo, si manifesta nell'alternanza di movimenti veloci e lenti.
jodan: livello alto.
jodan no kamae: posizione di guardia alta con la spada brandita sopra la testa, la punta rivolta all'indietro e la lama inclinata di 45 gradi; tale guardia può essere tenuta sia con il piede destro in avanti, migi jodan, sia con il sinistro, hidari jodan.
jodan waza: tecniche di attacco portate partendo dalla guardia jodan, generalmente abbinate alle tecniche katate waza.
jodo: la via del bastone, arte sviluppata negli anni trenta dalla scuola Shindo Muso.
jogai: uscita dall'area di combattimento, durante una gara costituisce fallo grave ed è punita con un hansoku.
jogai hansoku ikkai / nikai: assegnazione di un primo/secondo hansoku per uscita dall'area di combattimento.
joge: alto e basso.
jogeburi: vedi jogefuri.
jogefuri: forma di suburi con oscillazioni dritte, dall'alto al basso, molto ampie, muovendosi in okuriashi avanti e indietro; lo shinai viene caricato sin dietro la schiena ed alla fine dell'oscillazione in avanti il kissaki sfiora quasi il pavimento.
jogesuburi: vedi jogefuri.
joju: attenzione rilassata.
jo jutsu: tecnica dell'uso del bastone, arte sviluppata a partire dal XVIIo secolo.
joruri: forma teatrale interpretata da marionette.
joseki: vedi yoseki.
joseki ni rei: vedi yoseki ni rei.
ju: dieci; flessibile, morbido, cedevole.
jubun: distanza giusta, vedi issoku itto no maai.
judan: decimo dan.
juji dome: parata delle nito waza con le spade incrociate.
jumonji: tagli trasversali; a forma di croce.
junbi taiso: esercizi di riscaldamento.
junto: settimo kata degli omory ryu, prima serie di muso shinden ryu.
jutsu: tecnica, arte, vedi jitsu.

K

ka: il fuoco.
kabezoe: nono kata degli okuden tachi waza no bu, terza serie di muso shin denryu.
kachi: vittoria, nelle forme composte assume la forma ?gachi.
kachinuchi: tipo gara in cui il concorrente continua ad affrontare combattimenti successivi finchè non perde.
kaeshi: restituire, scambiare.
kaeshi waza: tecniche di difesa e contrattacco; con le kaeshi waza il contrattacco viene portato, sfruttando la forza dell'avversario, con una rotazione dello shinai per colpire sul lato opposto rispetto alla parata.
kaewaza: variante di un kata di iaido.
kaishaku: è l'assistente del samurai che compiva seppuku e provvedeva alla decapitazione.
kajo: gruppo di tecniche raggruppate in sequenza, sinonimo di kata.
kakari: prova; colui che esegue un esercizio; lo staff degli assistenti di gara comprendente: keiji gakari, l'addetto alla lavagna, kiroku gakari, il segna punti, senshu gakari, l'annunciatore.
kakari geiko: tipo di allenamento che consiste nel portare una serie continua di attacchi in rapida successione, preordinati o secondo la possibilità offerta da motodachi che generalmente, in tal caso, è un istruttore.
kakegoe: voce, grido, vedi kiai.
kakemono: rotolo appeso con pitture o colligrafie.
kamae: posizione di guardia.
kamae otoku: posizione di riposo-attenzione con lo shinai puntato verso il basso a destra o sinistra.
kamae to: ordine di prendere la posizione chudan no kamae, ordine di mettersi in guardia.
kami: divinità.
kami kaze: vento divino, l'uragano che distrusse la flotta d'invasione mongola nel 1281.
kamishimo: camicia di cotone leggero indossata sotto lo iaidogi.
kamiza: altare, lato degli dei, lato d'onore, è il lato del dojo di fronte all'entrata, è il lato d'onore verso il quale si fa il saluto "shomen ni rei".
kan: guardare con il cuore; intuito.
kan ken no metsuke: da un insegnamento di miyamoto musashi in base al quale occorre osservare con gli occhi ma anche con la mente, con gli occhi dello spirito.
kangeiko: allenamento all'aperto, d'inverno, nelle prime ore della mattina.
kantoku: assistente di un competitore o di una squadra.
kashi: quercia bianca, legno comunemente usato per la costruzione di bokken.
kashira: anello metallico posto nella parte terminale della tsuka del katana.
kashiwa: quercia rossa, legno comunemente usato per la costruzione di bokken.
kaso teki: avversario immaginario.
kasumi: primo kata degli okuden tate hiza no bu, terza serie di muso shin denryu.
kata: forma, serie di movimenti preordinati che esprimono un combattimento contro un avversario immaginario.
katana: tipo di montatura della spada giapponese a lama curva da portare infilata nell'obi col tagliente rivolto in alto.
katana bukuru: custodia di stoffa del katana.
katana kake: mobiletto a rastrelliera porta katana.
katana no kata: sono i sette kata di kendo eseguiti con la spada lunga, appunto il katana.
katana no torikata: nel saluto finale è la fase in cui si mette in piedi la katana.
katate: con una sola mano, si dice di tecnica eseguita impugnando la spada con una sola mano.
katate waza: tecniche di attacco eseguite impugnando lo shinai con una sola mano, generalmente la sinistra, spesso si utilizzano partendo dalla guardia jodan no kamae.
katsugi: spalla.
katsugi waza: tecniche di attacco che presuppongono di mettere fuori guardia l'avversario caricando, per l'assalto, il proprio shinai sulla spalla sinistra.
kaze: vento.
kehai: volonta di agire.
kei tai no hoji: le fondamenta dei kata: è la corretta posizione da tenersi in ogni azione.
keiji gakari: colui che durante la gara segna i punti sulla lavagna posta al bordo dell'area di combattimento dove vengono, di volta in volta, riportati i nomi dei contendenti.
keiko: pratica, esercizio, allenamento. quando è inserito in una parola composta assume la forma -geiko.
keikogi: casacca o abito da allenamento.
keirei: saluto formale con semplice inclinazione del busto.
keito: posizione eretta con la katana in mano, sul fianco.
keito shisei: corretto modo di portare la katana in mano.
ken: spada a lama dritta; guardare con gli occhi.
ken no michi: antico nome del kendo.
ken no sen: vedi sen.
ken wo korusu: controllo della spada, dello shinai.
kendo: la Via della spada. Se anche il nome viene coniato alla fine dell'800, si sviluppa col nome di ken no michi o gekken a partire dalla seconda metà del XVIIo secolo radicandosi nelle scuole di ken jutsu.
kendo ka: praticante di kendo.
kendo no kata: kata di kendo.
kendogi: abito per il kendo; più comunemente con kendogi si indica la casacca usata dal kendoka.
kendogu: vedi bogu.
kenjitsu: vedi kenjutsu.
kenjutsu: arte della spada, matrice originaria del kendo. Le prime scuole documentate risalgono al Xo secolo, ma la sua origine è senz'altro precedente.
kensei: spirito della spada, indica il kiai che si emette durante un combattimento.
kensen: punta della spada.
kenshi: letteralmente: uomini spada, istruttori di un dojo.
kesa: fascia tradizionale portata a tracolla dai monaci buddhisti.
kesagiri: tagliare lungo la linea di kesa, quinto kata di seitei iai.
kesu: vedi kehai.
ketto: duello, combattimento.
ki: spirito, energia vitale, forza interiore.
ki ken tai ichi: unit‡ d'azione tra spirito (atteggiamento), spada (tecnica), corpo (postura, movimento).
ki o tsuke: attenti, fate attenzione.
ki wo korosu: controllo della mente.
ki wo tsuke: attenzione.
kiai: letteralmente: unione dell'energia, urlo, proiezione dello spirito; in gara: dichiarazione del bersaglio attaccato; non esiste un kendo silenzioso.
kigamae: condizione in cui l'intero corpo è allerta, pronto a reagire ad ogni movimento dell'avversario.
kigurai: fierezza, dignità, vedi hin'i.
kihon: base, principio.
kihon geiko: allenamento di base in cui si impara a colpire l'avversario; si esegue con motodachi oppure colpendo un bastone, uchikomi bo, o un manichino, uchikomi ningyo.
kihon waza: tecniche di base.
kikai: in generale è l'opportunità di portare una tecnica.
kime: focalizzazione delle forze psicofisiche, concentrazione dell'energia nel momento in cui si colpisce.
kiri: taglio.
kiri komi: colui che esegue un esercizio.
kiri tsuke: fendente portato dall'alto tipico delle tecniche di iai.
kiriage: tagliare verso l'alto.
kirikaeshi: letteralmente: tagliare e parare, è uno degli esercizi fondamentali del kendo; può essere eseguito in varie forme, ma consiste sempre nel portare una serie di yokomen, hidari e migi, sia avanzando che arretrando, con motodachi che para con ukekata e regola la distanza e il senso di marcia.
kiritsuke: taglio.
kirioroshi: tagliare dall'alto verso il basso.
kiroku gakari: colui che durante la gara, siede al tavolo della giuria e tiene il conteggio dei punti dei contendenti, i tempi, i falli ecc...
kisei: spirito, vigore, vedi ki.
kisogeiko: allenamento di base, comprende: kamae, ashi sabaki e suburi.
kissaki: punta della spada.
ko: piccolo; antico; la classe degli artigiani, vedi anche shi, no, sho.
ko bo ichi: attacco e difesa simultaneo, consiste nel colpire deviando con lo stesso movimento l'attacco dell'avversario.
ko chiburi: piccolo chiburi, vedi anche yoko-chiburi.
koan: aneddoto zen.
kobushi: pugno.
kodachi: spada corta, vedi wakizashi.
kodachi no kata: sono i tre kata di kendo eseguiti con la spada corta.
kodare: le due patte interne del tare.
kogeki: metodo di attacco.
kohai: i giovani del dojo, chi è venuto nel dojo o ha iniziato la pratica dopo di te.
koiguchi: imboccatura della saya.
koiguchi no kiri kata: sganciare la tsuba dal koiguchi.
kojiri: parte terminale della saia opposta al koiguchi.
kokoro: cuore, anima, fare una cosa con kokoro significa metterci il cuore, impegnarsi. vedi shin.
kokorogamae: intenzione, risoluzione, atteggiamento mentale col quale il praticante mostra il proprio spirito in relazione al kata ed al suo contesto o in relazione al combattimento con l'avversario.
kokutan: ebano, legno pregiato usato per la costruzione di bokken.
kokyu: respirazione (le fondamenta dei kata: respirazione) è il controllo della respirazione in sintonia con i movimenti del kata.
komekami: la linea degli occhi, delle tempie e delle orecchie.
koranto: decimo kata degli omory ryu, prima serie di muso shinden ryu.
koromo: parte imbottita dei kote a protezione della mano.
koryu: scuola antica.
kosei o gaisuru koi: fallo di gara per atto ingiustificato come: afferrare con una mano lo shinai dell'avversario o chiedere una interruzione senza motivo, questo tipo di fallo è punito con un hansoku.
kosei o gaisuru koi hansoku ikkai / nikai: ammonizione per violazione del regolamento di gara.
koshi: anche.
koshi himo: lacci della hakama.
koshihita: supporto rigido posteriore della hakama.
kotai: arretrare, andare indietro.
kote: avambraccio; parte del bogu a protezione dei polsi e delle mani; fendente portato al polso.
kote ari: dichiarazione dell'arbitro per assegnare un kote valido.
kote buton: parte del kote a protezione del polso, punto dove deve arrivare il colpo.
kote himo: lacci dei kote.
kote uchi: colpo, fendente, portato al polso dell'avversario.
koutan: ebano, essenza utilizzata per la fabbricazione dei bokuto.
kozuka: piccolo coltello.
ku: il vuoto, concezione buddista del vuoto; paura, uno dei quattro diavoli, shikai, del kenshi.
kun: sistema giapponese di pronuncia degli ideogrammi cinesi.
kurai dori: mostrare sicurezza al fine di sottomettere l'avversario.
kurikata: anello sul fianco della saia dove si allaccia il sageo.
kyo: finta; sorpresa, uno dei quattro diavoli, shikai, del kendoka.
kyo waza: tecniche di attacco che sfruttano una finta iniziale per mettere fuori guardia l'avversario.
kyhon: vedi kihon.
kyoshi: grado shogo equivalente a maestro.
kyu: grado precedente al dan.
kyuhonme: nono.

M

ma: la distanza in termini di tempo.
maai: la distanza spaziale che separa due contendenti.
machigai: errore.
mae: davanti, primo kata di seitei iai.
maedare: parte anteriore del nodo.
makeru: essere sconfitto, perdere.
maki dome: i due nodi sulla tsuka in prossimità della tsukagashira.
makiuchi waza: tecniche di attacco che presuppongono di aprire la guardia dell'avversario con una cavazione che, se eseguita con decisione, può giungere a disarmare l'avversario.
makoto: la sincerità totale.
mamoru: difendere, proteggere.
matadachi: taglio laterale dell'hakama.
mannaka: il centro, il cuore.
masshomen: direttamente di fronte.
matte: (chotto matte) aspetta, un attimo.
matsu: aspettare.
mawaru: girare intorno.
mawarigeiko: forma di allenamento con il quale tutti praticano assieme. Generalmente si formano due file in modo che ruotando la posizione, con una prefissata scadenza di tempo, si cambia partner continuamente.
me: occhio.
mekugi: perno che fissa la tsuka al codolo della lama.
mekugi ana: foro nel codolo della lama dove si fissa il mekugi.
men: volto, faccia; parte del bogu a protezione della testa e del volto; fendente alla testa.
men ari: dichiarazione dell'arbitro per assegnare un men valido.
men buton: parte di tessuto trapunto del men in corrispondenza dello sho men.
men gane: griglia d'acciaio del men a protezione del volto.
men himo: lacci del men.
men o tore: ordine di togliere kote e men.
men o tsuke: ordine di mettere men e kote.
men tore: come men o tore.
men tsuke: come men o tsuke.
men uchi: colpo, fendente, portato alla testa dell'avversario.
men wo tore: vedi men tore.
men wo tsuke: vedi men ttsuke.
menuki: fregi posti sui due lati della tsuka del katana tenuti fissati dallo tsukaito, migliorano la presa delle dita.
metezashi: daga portata al fianco destro.
metsuke: sguardo; occhi che vedono ovunque, polizia segreta dello shogun..
mi: lama del katana; corpo.
michi: cammino, via.
migi: destra.
migi do: colpo portato al lato destro del do dell'avversario.
migi jodan no kamae: posizione di guardia alta. la spada è brandita sopra la testa con il piede destro in avanti.
migi kote: colpo portato al polso destro dell'avversario.
migi men: colpo portato al lato destro del men dell'avversario.
migi shizentai: posizione eretta con il piede destro avanti come in tadashi ashi.
mizu: acqua.
mo: di più, ancora.
mochidashi: parte laterale superiore del do a protezione dei fianchi.
moikkai: ancora una volta.
mokuso: meditazione di origine zen per rilassarsi, controllando la respirazione e cercando di fare il "vuoto" per eliminare ogni forma di tensione fisica o psichica; generalmente, attimi di mokuso vengono praticati sia all'inizio che alla fine di una sessione di allenamento segnando un vero e proprio distacco tra il momento della pratica, il prima e il dopo.
mon: stemma del clan, sovente è applicato sul lato sinistro del do subito sotto al mune.
mon iri: ottavo kata degli okuden tachi waza no bu, terza serie di muso shin denryu.
monouchi: prima parte della lama a partire dalla punta, è la parte che ha la funzione di tagliare ed è quindi la parte con la quale si colpisce; nello shinai corrisponde al datotsu bu.
montsuki: giacca tradizionale dalle ampie maniche e con i mon, emblemi, di "famiglia" ricamati.
morote: con due mani.
morote tsuki: tsuki eseguito impugnando a due mani, sesto kata di seitei.
motodachi: colui che assume il ruolo di istruttore durante jigeiko, kakarigeiko, kihongeiko, ecc.; è idoneo ad assolvere al ruolo di motodachi chi è in grado di portare e ricevere correttamente le tecniche.
motto: di più.
mu: particella privativa, concetto di negazione, niente.
mukamae: la non guardia, la guardia assunta con apparente superficialità. muken: situazione in cui gli shinai di due contendenti non si incrociano, vedi anche yuken.
mune: dorso della lama; parte superiore del torace; parte anteriore superiore del do.
mune chikawa: occhielli superiori del do, dove vengono legati i mune himo.
mune himo: coppia dei lacci superiori del do, vengono allacciati ai mune chikawa incrociandoli sulla schiena e passandoli sopra alle spalle.
mune tsuki: vedi tsuki mune.
muri: è un'azione forzata, portata avanti senza che ne esistano i presupposti. Nel kendo si ha muri in tutti i casi in cui il praticante tenta ostinatamente di portare una tecnica, magari preordinata: "ora faccio men", senza attendere l'opportunità.
muromachi: periodo storico, vedi ashikaga.
mushin no shin: concetto zen della mente dell'assenza della mente.
mushotoku: senza interesse materiale.
muso shinden ryu: scuola antica fondata da Nakayama Hakudo nel 1932.
musoken: movimento di attacco o difesa istintivo, che scatta inconsciamente come frutto del fudoshin.
muto: senza spada.

N

nagai: lungo.
nagashi: far cadere.
naginata: alabarda, arma utilizzata soprattutto dai fanti contro la cavalleria e dalle donne di famiglia samurai, ultimo baluardo nella difesa della casa.
naginata jutsu: arte dell'alabarda, si sviluppa soprattutto a partire dal XVo secolo.
naginatado: la via dell'alabarda, la trasformazione jutsu / do è databile attorno al XVIIIo secolo, oggi è pratica quasi esclusivamente femminile.
naka: dentro.
nakae: asta.
nakago: codolo della lama del katana.
nakago ana: foro della tsuba per il passaggio della lama del katana.
nakayui: laccio di pelle dello shinai posto a circa un terzo dalla punta; se posto correttamente delimita, con il sakigawa, il datotsubu.
nakazumi: linea centrale del corpo.
nami: onda.
nami no ashi: passo a onda, movimento dei piedi utilizzato in alcune tecniche di contrattacco in cui si arretra in okuri ashi, ma invece di completare il movimento del piede destro appoggiandolo a terra, lo si rilanci in avanti per il contrattacco.
nami no yonni: essere come un onda.
namigaeshi: ottavo kata degli hasegawa eishin ryu, seconda serie di muso shinden ryu.
nana: sette, vedi anche shici.
nanadan: settimo dan.
nanahonme: settimo kata del katana no kata.
naname: inclinazione.
nanamefuri: vedi naname suburi.
naname suburi: tipo di suburi con grandi oscillazioni laterali.
natori: istruttore di una branca di una scuola (vedere anche iemoto).
ni: due.
nidan: secondo dan.
nidan waza: tecniche che presuppongono di portare due attacchi consecutivi, in rapida successione.
nihon katana: maneggio di due spade contemporaneamente, vedi nito.
nihon kendo kata: vedi kendo no kata, il nihon kendo kata è composto dalle sette forme del katana no kata e dalle tre del kodachi no kata.
nihonme: secondo kata sia del kendo che del kodachi no kat; ordine di ripresa del combattimento dopo l'assegnazione del primo punto.
nihonto: spada giapponese.
nikai: due volte, seconda volta, utilizzato nell'assegnazione del secondo hansoku allo stesso contendente.
ni soku: dai quattro gradini della preparazione alla pratica del kendo: "ichi gan, ni soku, san tan, shi riki". Uno "gan", la vista per catturare i movimenti fisici e mentali dell'avversario; due "soku", piedi, il movimento dei piedi per ottimizzare la distanza dall'avversario; tre "tan", il coraggio, per non farsi sorprendere o intimorire dal movimento dell'avversario, quattro "riki", tecnica, per controbattere rapidamente la sua azione.
ningyo: manichino da allenamento.
nissoku: due passi.
nissoku itto no maai: distanza lunga tra due contendenti, letteralmente: distanza di due passi un colpo, un passo in più rispetto ad issoku itto no maai, è, ad esempio, la distanza di inizio di kirikaeshi.
nito: due spade, modo di combattere con due shinai, uno corto, shoto, ed uno lungo, daito, impugnati uno per mano.
nito no kamae: posizione di guardia con due shinai.
nito waza: tecniche con due shinai.
nodachi: spada dalla lama più lunga del katana, veniva portata legata sulla schiena con l'impugnatura sporgente sopra alla spalla.
nodo: parte del men a protezione della gola costituito da una parte anteriore, uchi dare, generalmente in pelle, ed una posteriore, mae dare, in tessuto rigido.
noto: azione di rinfoderare la spada.
nuke to: ordine di sguainare ed impugnare la spada assumendo una posizione di guardia.
nuki: evitare, schivare spostandosi.
nuki waza: tecniche di difesa e contrattacco basate sullo schivare l'assalto dell'avversario e nel colpirlo nel primo momento di sbilanciamento dovuto all'andare a vuoto.
nukiage: movimento verso l'alto sfoderare sollevando la katana.
nukitsuke: taglio eseguito estraendo, sfoderare e colpire.
nukiuchi: decimo kata degli hasegawa eishin ryu, seconda serie di muso shinden ryu; vedi anche nukitsuke.
nuku: estrarre lo shinai o la spada.

O

o: grande.
obi: cintura.
ochiburi: grande chiburi.
odachi: spada molto lunga, circa 1,50 m, utilizzata soprattutto a cavallo.
odare: le tre patte anteriori del tare; sulla centrale, generalmente, si applica lo zekken con le insegne del kendoka.
ogeru: rubare.
oikaze: inseguire l'avversario come la forza del vento.
oji: risposta.
oji waza: tecniche di difesa e contrattacco, le più note sono: nuki waza, kaeshi waza e suriage waza.
okii: grande, largo.
okori: inizio, momento iniziale dell'attacco.
okori waza: tecniche di attacco che si basano sull'anticipare l'avversario; a seconda che egli avanzi o arretri si dividono in debana ed hikibana waza.
okuden: terza serie di muso shin den ryu suddivisi in tatehiza no bu e tachi waza no bu, okuri: mandare.
okuri ashi: movimento dei piedi utilizzato nelle tecniche di kendo, consiste nello spostare i piedi mantenendone la posizione relativa inalterata, con il destro avanti ed il sinistro dietro con la punta all'altezza del tallone destro.
omori ryu: scuola antica e prima serie di kata di muso shinden ryu noti anche come shoden.
omote: diritto, positivo, avanti; attacco omote: attacco effettuato passando sulla destra dello shinai dell'avversario; lato omote del katana: è quello verso l'esterno quando si sfodera, a sinistra quando si impugna in chudan no kamae, lato della lama sul quale venivano incise decorazioni.
on: sistema giapponese di pronuncia degli ideogrammi cinesi.
onegai shimasu: per piacere (letterale), invito ad un altro a praticare assieme.
onna: donna.
oroshi: verso il basso.
osame to: ordine di rinfoderare la spada o di riportare al fianco bokuto o shinai.
osensei: grande maestro, caposcuola.
oshi: spingere.
oshidashi: spingere l'avversario fuori dall'area di combattimento in modo scorretto, costituisce fallo ed è punito con un hansoku.
oshidashi hansoku ikkai / nikai: ammonizione per spinta irregolare.
oshigiri: tagliare spingendo.
otagai: reciproco.
otagai ni rei: saluto reciproco, saluto ai compagni di allenamento.
otoko: uomo.
otome waza: tecnica segreta.
otome ryu: scuola di un clan.
otoshi: verso il basso, caduta.
otoshi waza: tecniche che consentono di superare la guardia dell'avversario colpendo il suo shinai dall'alto al basso; vedi uchi otoshi waza.
otoshizashi: metodo di portare la spada alla cintura.
owari no reiho: saluto finale alla spada.
oyo: applicazione.
oyowazageiko: fase di allenamento in cui a coppie si studiano le varie tecniche ripetendole, generalmente, in serie di cinque a testa.

R

rei: saluto, rispetto.
reigi: etichetta.
reiho: rispetto, etichetta, regole comportamentali.
reishiki: saluto cerimoniale, vedi anche reiho.
renmei: federazione.
renshi: grado shogo equivalente a istruttore.
renshu: periodo di pratica.
rentatsu: secondo kata degli okuden tachi waza no bu, terza serie di muso shin denryu.
renzoku: ripetizione, proseguimento.
renzoku waza: tecniche di attacco basate su due, nidan waza, o tre, sandan waza, attacchi consecutivi.
ri: indica il binomio teoria e pratica; morale; le relazioni umane, in senso confuciano il principio; unità di misura pari a 3,9 Km.
ri ai: unione tra la teoria e la pratica.
riki: tecnica.
rimuri: in questo binomio: ri indica l'azione appropriata alla circostanza, ovvero l'azione che sfrutta l'opportunità, muri, l'azione fine a se stessa, portata senza che ce ne siano i presupposti, le circostanze.
rin: la foresta.
ritzu rei: saluto in piedi.
roku: sei.
rokudan: sesto dan.
rokushaku bo: bastone lungo sei shaku (piedi).
ronin: uomo onda, samurai senza feudatario, libero da vincoli di obbedienza, quasi sempre privo di rendita spesso si dedicava al banditismo per sopravvivere.
ropponme: sesto kata del katana no kata.
ruroni: vedi ronin.
ryoba katana: spada dritta a doppio taglio originaria delle isole Ryukyu.
ryozume: settimo kata degli okuden tate hiza no bu, terza serie di muso shin denryu.
ryu: scuola di arti marziali, dragone cinese.
ryugi: stile insegnato in un ryu.
ryuto: sesto kata degli omory ryu, prima serie di muso shinden ryu.

S

sabaki: spostamento.
sagaru: ritirarsi.
sageo: laccio fissato alla saya.
sageo sabaki: maneggio del sageo nel saluto iniziale e finale alla spada.
sageru: abbassare la punta dello shinai.
sageto: posizione in piedi con le braccia distese lungo i fianchi, la spada lasciata scendere lungo il corpo, il kojiri rivolto all'indietro.
saho: modo di comportarsi, modo di fare, corretta applicazione di reiho, corretto comportamento.
sakigawa: puntale di pelle dello shinai.
sakura: ciliegio, fiore di ciliegio, nella tradizione giapponese era spesso associato al samurai ad indicarne lo splendore e la caducità.
sama: signore, indica grande rispetto e differenza di rango, es. Toranaga-sama = signor Toranaga.
same: pelle di razza o pescecane che riveste la tsuka del katana.
sameto: ordine di rinfoderare la spada.
samurai: colui che serve (il suo signore), guerriero.
san: tre; signore, es. Tada-san = signor Tada.
san sappo: i tre principi per soggiogare l'avversario: "uccidere la spada, uccidere la tecnica, uccidere lo spirito". Uccidere la spada significa frenarla, deviarla dal centro in modo da controllarne il kensen. Uccidere la tecnica significa mantenere l'iniziativa, mantenere la pressione sull'avversario in modo ch'egli non possa dare vita alla sua tecnica. Infine uccidere lo spirito vuol dire frenare sul nascere gli attacchi dell'avversario ed esercitare quindi un dominio del proprio spirito su quello dell'altro.
sanbon shobu: formula di gara che prevede incontri al meglio dei tre punti, il primo contendente che se ne aggiudica due vince, è la più utilizzata negli incontri di kendo.
sanbonme: terzo kata sia del kendo che del kodachi no kata.
sandan: terzo dan.
sandan waza: tecniche che prevedono di portare tre tecniche in rapida successione.
sankiodo: forma di suburi eseguito in più tempi; es.: a) caricare, b) men, c) kamae con passo indietro.
sankiodo no do: forma di suburi eseguito in più tempi con bersaglio do.
sankiodo no kote: forma di suburi eseguito in più tempi con bersaglio kote.
sankiodo no men: forma di suburi eseguito in più tempi con bersaglio men.
sanpogiri: settimo kata di seitei.
sansatuho: vedi san sappo.
sanzoku: bandito di montagna.
sashi men: piccolo men centrale ottenuto con un piccolo caricamento della spada, la forza viene impressa dallo spostamento delle anche.
sasu: impugnare la spada traendola dall'obi.
sato: secondo kata degli omory ryu, prima serie di muso shinden ryu.
saya: fodero della spada.
sayabanare: momento finale di separazione della lama dalla saya, inizio del taglio.
sayabiki: movimento per rinfoderare la spada, tirare indietro la saya.
sayai waza: tecniche eseguite sfruttando la mobilità del polso.
sayu: laterale, sinistro destro.
sayu men: men laterale, sinistro o destro, tipo di suburi con yoko men in cui muovendosi lateralmente in hirakiashi si colpisce hidari e migi men.
seichuto: nono kata degli omory ryu, prima serie di muso shinden ryu.
seigan: posizione di guardia come chudan no kamae.
seiritsu: ordine di allinearsi.
seishin: spirito.
seishin tanren: forgiare lo spirito, l'obiettivo di tutte le arti marziali.
seitei: è la scuola moderna dello iai composta da dodici kata elaborati da una commissione di maestri della znkr negli anni '50; sistema standard, basico, fondamentale.
seitei kata: vedi seiteigata.
seitei iai: vedi seiteigata.
seiteigata: serie di kata codificati dalla zen nihon iaido renmei.
seiza: posizione seduta tradizionale col sedere sui talloni.
seme: minaccia, pressione sull'avversario.
semeru: spingere, esercitare pressione.
sempai: praticante anziano, del dojo, il primo degli allievi, il più anziano tra due pari grado.
sen: iniziativa, nelle tecniche di kendo è l'attacco di prima intenzione su un bersaglio indifeso dell'avversario. Corrisponde al ken no sen citato da Miamoto Musashi nel gorin no sho.
sen no sen: è l'anticipo sull'intenzione di attacco dell'avversario. Corrisponde al taitai no sen citato da Miamoto Musashi nel gorin no sho.
senpo: il primo a combattere di una squadra in una competizione.
sensei: maestro.
sensei ni rei: saluto al maestro.
senseigata: maestri, i maestri di un ryu.
senseigata ni rei: saluto ai maestri.
senshu gakari: durante una gara è l'annunciatore che convoca i contendenti ed ai quali può ispezionare l'attrezzatura.
sente: è il manenere il controllo degli eventi, è l'atto di condurre l'azione attivamente e si contrappone a gote che è il subire passivamente. In giapponese si dice di "possere il sente" o di "perdere il sente" e quindi entrare il fase di gote. I kata (ma anche lo shinai kendo) possono essere letti come un dialogo basato sul possesso di sente e di gote; sente presuppone il mantenimento di un forte seme (semete), ma il seme in sè stesso non è sufficente per "possedere sente".
seppa: anelli di guarnizione del katana posti uno tra la tsuba e il fuchi ed uno tra tsuba e habaki.
seppuku: suicidio rituale.
shi: quattro, vedi anche yon; classe o casta dei samurai; morte.
shiai: confronto, gara, combattimento con conteggio dei punti.
shiai funo shobu ari: dichiarazione di vittoria per impossibilità o per incapacità dell'avversario a proseguire l'incontro.
shiai kyoshi shobu ari: assegnazione di vittoria per ritiro o rifiuto del combattimento da parte dell'avversario.
shiaigeiko: combattimento di allenamento arbitrato, spesso il conteggio dei punti è fatto dagli stessi contendenti.
shiaijo: area di combattimento, area di gara.
shidachi: colui che subisce, nei kata è colui che subito l'attacco, contrattacca con kiai "to", inizia il kata ponendosi a destra rispetto al lato kamiza del dojo, generalmente è il più basso in grado.
shihan: termine che indica il maestro anziano, usato propriamente solo all'interno del dojo, fuori si usa sensei.
shihogiri: decimo kata di seitei e terzo kata degli okuden tate hiza no bu, terza serie di muso shin denryu.
shikake: tentativo.
shikake waza: tecniche di attacco diretto; le shikake waza, tra l'altro comprendono: harai waza, hiki waza, ni e sandan waza, ed altre.
shimoza: lato d'ingresso del dojo.
shimozeki: lato del dojo a destra entrando, è il lato dove si dispongono gli allievi.
shin: cuore, anima, spirito, l'essenza dell'uomo; sincerità; puntale di plastica posto sotto al sakigawa.
shin ki ryoku ichi: mente, spirito, forza. Espressione che indica, nell'unione di questi tre aspetti, la formula del successo dell'attaco e della difesa. Mente calma, spirito attento, tecnica forte.
shinai: spada di bamboo.
shinai hanashi: perdere la presa dello shinai, lasciar cadere lo shinai costituisce fallo ed è punito con un hansoku.
shinai hanashi hansoku ikkai / nikai: ammonizione per caduta dello shinai.
shinai shiai: vedi shiai.
shinaigeiko: allenamento con lo shinai.
shinaiotoshi: caduta a terra dello shinai su tecnica dell'avversario, in gara costituisce fallo da hansoku.
shiniai: duello, letteralmente: incontrarsi per morire.
shinken: spada vera.
shinkenshobu: rappresenta il concetto di "gareggiare mettendo in gioco la propria vita".
shinden: luogo sacro.
shinobu: quinto kata degli okuden tachi waza no bu, terza serie di muso shin denryu.
shinogi: costola sul fianco della lama (può non esserci).
shinpan: arbitro.
shinpan cho: direttore arbitrale, dirige tutti gli shiaijo della competizione.
shinpan shunin: presidente arbitrale, dirige tutti uno shiaijo.
shinto: la via degli dei, religione tradizionale giapponese.
shinzen: come kamiza, altare posto degli dei.
shinzen ni rei: saluto rivolto a shinzen.
shirasaya: fodero di legno solo levigato usato per conservare le lame.
shiro: bianco.
shirotabi: tabi bianchi, d'ordinanza per gli arbitri di iaido.
shisei: armoniosa posizione del corpo.
shisei o tadashite: correggere la posizione del corpo, fare in modo di assumere una posizione corretta.
shita: sotto.
shito kokyu: un respiro.
shizentai: posizione naturale in piedi.
shobu: incontro, competizione, gara, nell'antichità era lo scontro all'ultimo sangue; ordine di ripresa del combattimento con i contendenti in parità sull'uno a uno.
shobu ari: dichiarazione di vittoria.
shochugeiko: allenamento all'aperto da svolgere in estate, nelle ore calde.
shodan: primo dan.
shoden: vedi omori ryu.
shohatto: primo kata degli omory ryu, prima serie di muso shinden ryu.
shomen: direzione frontale, lato verso il quale si pratica durante un taikai, il "davanti" nel kata; parte centrale superiore del men; colpo portato al men centralmente.
shomen ni rei: saluto al lato d'onore, in gara: al tavolo della giuria.
shomen uchi: colpire lo shomen.
shoshinsha: principiante.
shotachi: il primo punto.
shoto: la spada corta usata nelle tecniche nito, è anche usato al posto di wakizashi.
shu ha ri: le tre regole di chi impara, shu: segui gli insegnamenti del maestro, ha: assorbi l'insegnamento praticando i kata, ri: esegui i kata correttamente senza ricorrere al pensiero cosciente.
shushi: etica.
shushin: arbitro centrale della terna arbitrale.
sichi: sette.
sode: maniche.
sode surigaeshi: settimo kata degli okuden tachi waza no bu, terza serie di muso shin denryu.
soete: tenere la spada con una mano sulla lama.
soete tsuki: nono kata di seitei.
sojutsu: tecniche di combattimento con la lancia.
sogo: in genere, generalmente.
sogogeiko: fase di allenamento che comprende: kakari geiko, hikitate geiko, ji geiko, shiaigeiko.
sohei: monaco guerriero.
soke: caposcuola, fondatore di uno stile.
soko: questo, questa posizione.
sonkyo: posizione di guardia accovacciati; impugnatura come in chudan no kamae; è la posizione d'inizio e fine nei combattimenti in cui si sfodera o si rinfodera.
sonkyo suburi: esercizio di suburi eseguito in sonkyo.
soodome: quarto kata degli okuden tachi waza no bu, terza serie di muso shin denryu.
soogiri: undicesimo kata di seitei.
soomakuri: terzo kata degli okuden tachi waza no bu, terza serie di muso shin denryu.
sori: curvatura della lama del katana.
sosai: compenso, compensazione, è il punto assegnato per somma di ammonizioni dell'avversario.
soto: fuori, fuori dell'area.
suburi: letteralmente: oscillazione, esercizio di allenamento al brandeggio dello shinai; il suburi comprende varie forme e rappresenta uno degli esercizi base del kendo.
suburi to: spada da suburi, generalmente più pesante del normale.
sugata: è la forma della lama tradizionale giapponese.
suki: momento di apertura della guardia dell'avversario che crea un'opportunità d'attacco.
sukoshi: poco, piccolo.
sumimasen: mi scusi (per attirare l'attenzione).
sunegakoi: protezioni per gambe e caviglie, usate in alcune scuole di kenjiutsu e nei combattimenti con naginata; secondo kata degli okuden tate hiza no bu, terza serie di muso shin denryu.
sunuke: nespolo, legno usato per la costruzione di bokken pregiati.
suriage: slittare, scivolare.
suriage waza: tecniche di parata e contrattacco; con le suriage waza il contrattacco viene effettuato dopo aver deviato lo shinai dell'avversario con una rotazione dei polsi. il contrattacco viene portato sullo stesso lato rispetto alla direzione dell'attacco subito.
suriotoshi: sfregamento dall'alto in basso.
sutemi: nel kendo è l'azione inconscia, spontanea, non pensata, quindi istantanea.
suwari: in ginocchio, inginocchiato, come seiza.
suwari kata: modo corretto di passare da shizentai a seiza.
suwari waza: tecniche in ginocchio, molto frequenti nei kata di iai.

T

tabi: calzatura tradizionale col pollice separato dalle altre dita in modo da poter i dossare sandali infradito.
tachi: montatura della spada giapponese indossabile con l'armatura, appesa all'obi col tagliente rivolto verso il basso; posizione in piedi.
tachi iai: iai in piedi.
tachi kata: modo corretto di passare da seiza a shizentai.
tachi mei: il lato della lama con la firma dello spadaio.
tachi waza no bu: kata eseguiti partendo dalla posizione in piedi.
tadashi ashi: posizione corretta dei piedi: destro avanti, punta del sinistro allineata col tallone destro, distanza tra i piedi equivalente alla larghezza delle spalle.
tai: corpo.
tai atari: scontro corpo a corpo, nel kendo: azione d'urto frontale in tsuba zeriai finalizzata a recuperare la distanza dall'avversario.
tai no sen: vedi go no sen.
tai no shin shuru: (le fondamenta dei kata) il grado di contrazione o di espansione del corpo in ogni posizione e tecnica.
tai sabaki: il movimento del corpo.
taiju: peso del corpo.
taikai: torneo, competizione.
taiko: grande tamburo tradizionale giapponese.
taisho: è il quinto combattente di una squadra in una competizione.
taiso: esercizi di riscaldamento e scioglimento dei muscoli.
taitai no sen: vedi sen no sen.
taito: letteralmente spada al corpo, stando in shizentai è il modo di tenere la spada in posizione, sul fianco sinistro, pronta per essere sguainata; vestire la spada, portare la spada nell'obi.
take: bamboo, in particolare con take si intendono le stecche che formano lo shinai o il do.
taki otoshi: nono kata degli hasegawa eishin ryu, seconda serie di muso shinden ryu.
tamahagane: metallo gioiello, tipo di acciaio utilizzato per la produzione di lame.
tamashi: spirito combattivo.
tameshi giri: prova di taglio da eseguire con il katana su rotoli di paglia con anima di bamboo.
tanashita: sesto kata degli okuden tate hiza no bu, terza serie di muso shin denryu.
tanden: addome, centro di ecquilibrio, baricentro, punto tre o quattro dita sotto all'ombelico.
tanomo: le ampie maniche delle giacche tradizionali come il montsuki.
tanto: pugnale.
tare: parte del bogu a protezione del bacino e dell'inguine.
taremaki: vedi zekken.
taryu jiai: torneo, competizione tra scuole di scherma differenti.
tareobi: parte anteriore superiore del tare.
taryu shiai: combattimento tra epigoni di scuole differenti. Anche se eseguito con bokken poteva essere letale.
tatami: stuoia imbottita di paglia a formare un materassino di circa un metro per due; la modularità dei tatami è stata impiegata dall'architettura tradizionale giapponese per il dimensionamento dei vani della casa.
tate: stare eretti, verticali, in piedi.
tate noto: noto in piedi, rinfoderare colfilo della lama in alto.
tatehiza: posizione seduta col piede destro appoggiato a terra in prossimità del ginocchio sinistro ed il ginocchio destro sollevato.
tatehiza no bu: kata eseguiti partendo dalla posizione tatehiza.
teki: avversario.
tatsu: restare nella posizione.
te: mano.
te kubi: polsi.
te no uchi: presa sull'impugnatura della spada; palmo dei kote.
te o kaesu: parata con la spada tenuta verticale, con la punte in basso, a difesa del fianco destro.
teito: tando in shizentai è il modo naturale di tenere la spada, impugnando con la sinistra con il braccio disteso lungo il fianco, vedi sageto.
teki: avversario.
temoto: presa, impugnatura , caricamento prima del colpo, vedi anche furi kabute.
ten: cielo; parte imbottita del men dove si appoggia la fronte.
tenkan: spostare un piede dietro l'altro formando con esso un angolo di 180 gradi.
tenno: imperatore.
tenugui: fazzoletto da indossare sulla testa, sotto al men, per tenere a posto i capelli ed assorbire il sudore in modo che non coli sugli occhi.
tetsu men: vedi men gane.
to: spada giapponese a lama curva, può essere montata come katana o come tachi.
to rei: saluto alla spada all'inizio ed alla fine di un embu.
to waki: quinto kata degli okuden tate hiza no bu, terza serie di muso shin denryu.
tobi: salto.
tobi komi waza: tecniche di attacco dalla lunga distanza. presuppongono di lanciarsi in avanti recuperando l'equilibrio al momento della battuta. Una volta iniziata una di queste tecniche è impossibile interrompere l'azione o tornare indietro.
togi: artigiani specializzati nella politura delle lame.
toh: è il kiai di shidachi.
tokei gakari: è il cronometrista di gara e siede al tavolo della giuria.
tokubetsu: speciale.
tokubetsugeiko: allenamenti speciali come kangeiko, shochugeiko e gasshuku.
toma: forma gergale contratta di tooi maai.
tooi maai: distanza lunga di combattimento, gli shinai non si incrociano, tra i sakigawa vi sono più di dieci centimetri.
tora: tigre.
tora bashiri: ottavo kata degli okuden tate hiza no bu, terza serie di muso shin denryu.
tora no issoku: secondo kata degli hasegawa eishin ryu, seconda serie di muso shinden ryu.
tori: attaccante.
torikeshi: dichiarazione di cancellazione di un punto in precedenza assegnato durante una gara.
toryo: condottiero militare.
tozume: quarto kata degli okuden tate hiza no bu, terza serie di muso shin denryu.
tsuba: elsa della spada.
tsuba zeriai: distanza di combattimento ravvicinatissima nella quale i contendenti si trovano a contatto di tsuba.
tsuba zeriai chui: richiamo per stazionamento in tsuba zeriai senza mostrare intenzione di attacco, per passività.
tsubadome: rondella di gomma per bloccare la tsuba dello shinai.
tsubamoto: zona in prossimità della tsuba.
tsugi: aggiunto, maggiorato.
tsugi ashi: passo lungo, generalmente usato per un attacco da lunga distanza
tsuka: impugnatura della spada.
tsuka ate: colpire con la tsuka; quarto kata di seitei.
tsuka hito: laccio usato per la legatura della tsuka, può essere in cotone, seta o pelle.
tsuka kashira: vedi tsukagashira.
tsuka maki: lo stile, il modello o il metodo di rivestire l'impugnatura della spada.
tsukagashira: parte terminale della tsuka.
tsukagawa: parte della tsuka compresa tra la tsuba e la tsukagashira, rivestita in pelle, è l'impugnatura dello shinai.
tsukaito: legatura, generalmente in fettuccia di cotone o seta o pelle, posta a rivestimento della tsuka del katana.
tsuki: colpo portato con la punta della spada.
tsuki ari: assegnazione di uno tsuki valido.
tsuki mune: stoccata al torace, è valida se l'avversario è in jodan no kamae o comunque ha le braccia sollevate.
tsuki nodo: stoccata alla gola.
tsuki tare: vedi tsukidare.
tsukidare: parte del men a protezione della gola, vedi anche nodo.
tsukidashi: spingere l'avversario in modo irregolare con la punta dello shinai, in gara costituisce fallo ed è punito con un hansoku.
tsukidashi hansoku ikkai / nikai: ammonizione per spinta irregolare dell'avversario con la punta dello shinai.
tsuredachi: vedi rentatsu.
tsuru: cavetto che unisce il sakigawa alla tsuka, oltre che a tenere fissate le varie parti rappresenta il dorso della lama.
tyakugan: (le fondamenta dei kata) il significato delle varie tecniche è la memorizzazione di ogni movimento e tecnica.

U

uchi: colpo, fendente; interno.
uchi dachi: vedi uchitachi.
uchi dare: parte posteriore del nodo.
uchi katana: detta semplicemente katana, è la lama lunga (daito) montata in modo Buke-zukuri da potersi portare infilata alla cintura col talgiente verso l'alto.
uchi ma: vedi issoku itto no maai.
uchigatana: vedi uchi katana.
uchikomi: letterale: entrare e colpire, ripetizione di tecniche con un compagno.
uchikomi bo: allenamento eseguito colpendo un bastone o uno shinai tenuto da un compagno.
uchikomi geiko: allenamento in coppia ove, con l'aiuto di motodachi si impara a colpire correttamente i vari bersagli utilizzando le varie tecniche.
uchikomi ningyo: allenamento eseguito colpendo un manichino.
uchikomi no juttoku: le dieci virtù coltivate con la pratica dell'uchikomi: 1. le azioni diventano più intense e veloci - 2. il colpo diventa forte - 3. la respirazione rallenta ed è più controllata - 4. i movimenti delle braccia divengono più sciolti - 5. il corpo diviene più leggiero e libero nei movimenti - 6. la spada viene maneggiata con maggiore scioltezza - 7. la parte bassa del corpo diventa stabile e più difficilmente si perderà l'ecquilibrio - 8. lo sguardo diventa più acuto - 9. la percezione di uchi-ma (la distanza da cui colpire) diventa chiara - 10. migliora l'abilità di brandeggio dello shinai e l'impugnatura diviene più leggera.
uchimajiri: combattimento collettivo, due squadre si affrontano contemporaneamente in shiaigeiko, chi subisce un punto valido esce dalla lizza, chi vince resta ad aiutare i compagni, si può combattere anche in più persone contro uno a condizione che gli assalti vengano sempre dal davanti, mai alle spalle o lateralmente.
uchiotoshi: colpire verso il basso.
uchiotoshi waza: tecniche che consentono di attaccare dopo aver messo fuori guardia l'avversario con un colpo sullo shinai dall'alto al basso.
uchitachi: colui che ha l'iniziativa, che, nei kata, attacca per primo con kiai "ya" ed inizia il kata ponendosi a sinistra rispetto al lato kamiza del dojo.
uchiwa: parte imbottita del men attorno alla faccia.
ude: braccio.
ue: su, sopra, parte alta.
ukai sakai: spostamento laterale, destra sinistra e sinistra destra. uke: colui che subisce le tecniche nelle fasi di studio.
uke nagashi: azione di difesa che consiste nel far scivolare la spada dell'avversario fuori dal bersaglio; quarto kata di seitei e decimo kata degli okuden tachi waza no bu, terza serie di muso shin denryu.
uke waza: parare o bloccare l'attacco dell'avversario col proprio shinai.
ukedachi: posizione di difesa, contrattacco.
ukekata: parata utilizzata da motodachi nel kirikaeshi.
ukeru: bloccare un colpo.
ukigumo: quarto kata degli hasegawa eishin ryu, seconda serie di muso shinden ryu.
unsoku: vedi ashi sabaki.
ura: rovescio, è l'opposto di omote, un attacco ura si porta passando sulla sinistra della lama dell'avversario; nella montatura tipo tachi è il lato che appoggia sull'anca, nel katana quello opposto; dietro; dorso della mano.
urokogaeshi: settimo kata degli hasegawa eishin ryu, seconda serie di muso shinden ryu.
ushiro: rovescio, all'indietro, indietro ; secondo kata di seitei.
ute: colpite!
uto: terzo kata degli omory ryu, prima serie di muso shinden ryu.
utsu: colpire.
uwagi: vedi keikogi.

W

wa: armonia.
wakare: separazione, ordine dell'arbitro che interrompe il combattimento per farlo riprendere sul posto senza far rientrare al centro i contendenti, viene dato quando dopo i contendenti indugiano, senza assumere iniziative, in tsuba zeriai.
wakarimasen: non ho capito.
wakarimasu: ho capito.
wakarimasu ka: hai capito?
wakeru: mettere da parte, separare.
waki: laterale.
waki himo: lacci del tare e coppia dei lacci inferiori del do.
waki no kamae: guardia con la spada nascosta dietro al corpo e puntata verso il basso.
wakigamae: vedi waki no kamae.
wakizashi: spada compagna, la spada corta del daisho. Definisce un tipo di montatura simile a quello del katana.
wako: pirati giapponesi, ma anche cinesi e koreani.
waku: confusione, turbamento, uno dei quattro diavoli, vedi shikai, del kendoka.
ware: fenditura nella lama.
warui: cattivo.
washi: foglio assorbente di carta di gelso usato per nettare dal sangue la lama del katana.
wata: rivestimento in materiale sintetico del kote atama (pugno del kote), denota un kote di tipo economico.
waza: tecnica.
waza no kankyu: (le fondamenta dei kata: velocità del movimento) è il grado di velocità da usare in ogni tecnica.
waza wo korosu: il controllo della tecnica.

Y

ya: kiai di uchitachi dei kata di kendo.
yakusoku: promessa.
yakusokugeiko: fase dell'allenamento che comprende kihon geiko, uchikomi geiko ed oyowazageiko.
yama: montagna.
yama oroshi: quinto kata degli hasegawa eishin ryu, seconda serie di muso shinden ryu.
yamabushi: monaci guerrieri buddisti.
yamagatana: spada dalla grossa lama ad un solo taglio.
yame: alt, fermarsi.
yari: lancia.
yasume: riposo, è come kamae wo toku.
yoi: pronti.
yoi-no ki shin: le fondamenta dei kata: stato mentale iniziale, è lo stato di calma e di concentrazione a cui attenersi.
yoko: laterale.
yoko chiburi: chiburi laterale, vedi anche ko-chiburi.
yoko giri: taglio orizzontale.
yoko men: fendente laterale al men, vedi migi men ed hidari men.
yoko men uchi: vedi yoko men. yokogumo: primo kata degli hasegawa eishin ryu, seconda serie di muso shinden ryu.
yon: quattro, vedi anche shi.
yondan: quarto dan.
yonhonme: quarto kata del katana no kata.
yoseki: lato del dojo a sinistra della entrata.
yu: coraggio.
yubi: dito.
yudansha: praticante che ha raggiunto il dan.
yukata: kimono estivo.
yuken: situazione in cui gli shinai dei due combattenti si incrociano, vedi anche muken.
yuki chigai: sesto kata degli okuden tachi waza no bu, terza serie di muso shin denryu.
yuki zure: primo kata degli okuden tachi waza no bu, terza serie di muso shin denryu.
yuko: valido.
yuko datotsu: colpo la cui validità è sancita dagli arbitri durante la gara.
yukuri: piano.

Z

za zen: forma di meditazione praticata nel buddismo zen.
zan: nelle parole composte è l'equivalente di san, montagna.
zan totsu: antico precetto tattico: avvicinati e colpisci.
zarei: salutare in posizione seiza.
zanshin: stato di attenzione, di allerta, che va mantenuto dopo l'esecuzione di una tecnica.
zekken: sacchetto posto sull'odare centrale del tare con il nome e le insegne del kendoka.
zen: il tutto, la totalità, setta buddista.
zen ken ren: contrazione di zen nihon kendo renmei.
zen ken ren iai: lo iai della federazione giapponese, ovvero, seitei iai.
zen nippon kendo renmei: federazione giapponese che disciplina la pratica di kendo, iaido e jodo.
zen nippon gakusei kendo renmei: Federazione Giapponese Kendo degli Studenti.
zen nippon kendo senshuken taikai: Campionato del Giappone di Kendo.
zen nippon kendo joshi senshuken taikai: Campionato del Giappone di Kendo Femminile.
zenkei shisei: posizione in cui la parte superiore del corpo è sbilanciata in avanti nel colpire con lo shinai.
zenshin: avanti, avanzare, fare pressione sull'avversario.
zenshin kirikaeshi: forma di kirikaeshi nella quale kakari esegue l'esercizio sempre e solo avanzando.
zenshin kotai: avanti e indietro.
zenshin kotai men: (men) forma di suburi, muovendosi avanti e indietro in okuriashi, ad ogni passo si carica e si colpisce all'altezza del men.
zenshin kotai sayu men: forma di suburi simile a zenshin kotai men, ma colpendo ad ogni passo yokomen, in avanti hidari men, arretrando migi men.
zenshin men: forma di suburi, muovendosi avanti e indietro in okuriashi, ad ogni passo indietro si carica lo shinai e si colpisce all'altezza del men con il passo avanti.
znkr: abbreviazione di zen nihon kendo renmei.
zori: ciabattine di paglia con l'infradito.





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