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"FURINKAZAN" di Carlo Sappino
categorie: DOJO




FURINKAZAN






l'autore:
Carlo Sappino,
6o dan di iaido,
4o dan di kendo



Un posto speciale, nella storia del Giappone, è occupato da Takeda Shingen, uno dei grandi Signori Della Guerra del periodo del Sengoku Jidai (letteralmente: "periodo del paese in guerra").
Nacque nel 1521, a vent'anni, nel 1541, bandì suo padre, accusandolo di eccessiva crudeltà nei confronti dei sudditi, divenendo l'indiscusso capo del clan Takeda.
Le terre dei Takeda si trovavano nella montuosa regione del Kai, in vista del monte Fuji, da qui, ben presto, Shingen diede il via alla sua politica espansionistica affrontando e sconfiggendo di seguito i clan dei Suwa, dei Takatoh, dei Murakami e degli Ogasawara, ampliando i propri possedimenti con la conquista delle provincie di: Shinano, Totomi, Mikawa e Musashi.
Ciò portò ad un inevitabile scontro ed ad una lunga rivalità, con le potenti famiglie dei Uesugi e degli Hojo che controllavano le ricche, limitrofe province.
Alternò periodi di guerra e di alleanza con i clan Imagawa, Tokugawa ed Oda, clan fortemente impegnati nella lotta per il potere e la conquista dello shogunato.
Dopo anni di battaglie vittoriose e di conquiste militari fu proprio durante l'assedio di un castello dei Tokugawa, nel 1573, che Shingen morì, forse per malattia, forse ucciso, lasciando il potere nelle mani del figlio Katsuyori che non si rivelò alla sua altezza.
Katsuyori portò il clan alla definitiva distruzione nella battaglia di Nagashino dove l'esercito dei Takeda fu annientato dalle truppe di Oda Nobunaga, dei suoi giovani generali Toyotomi Hideyoshi e Tokugawa Ieyasu e dai suoi 3000 fucilieri. Questi eventi sono ben ricostruiti nel film Kagemusha di Akira Kurosawa.
Poco dopo la battaglia Katsuyori si suicidò ed il resto del clan si disperse estinguendosi.
A Takeda Shingen, sin dai suoi tempi, fu riconosciuta una indiscussa capacità di stratega e di condottiero tanto che spesso i suoi stessi nemici ne erano affascinati.
L'apparizione sui campi di battaglia degli stendardi col "Takeda Bishi", l'emblema del clan, il diamante (bishi) dei Takeda, quattro rombi uniti a formarne uno più grande, galvanizzava le sue disciplinatissime schiere di samurai ed incuteva rispetto, se non paura nelle truppe avversarie.
In molte sue bandiere e sui sashimono dei suoi samurai campeggiava la scritta:


Haya ki koto kaze no gotoku.
Shizu kanaru koto hayashi no gotoku.
Shin ryakusuru koto hi no gotoku.
Ugokazaru koto yama no gotoku.



"Veloce come il vento.
Silenzioso come la foresta.
Invasivo come il fuoco.
Fermo come la montagna."



Questa era l'essenza marziale di Shinghen che veniva sintetizzata da lui stesso in: FU (vento) RIN (foresta) KA (fuoco) ZAN (montagna).




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