L’acqua che alimenta il Comune di Napoli non è Acqua di Serino (come erroneamente si è soliti definirla), ma acqua di Santo Stefano del Sole! Essa sorge, con una portata media di 1.200 litri/sec., ad una estremità del confine verso mezzogiorno e si suppone che derivi dal lago invernale detto Dragone, sito in Volturara Irpina, la quale, attraverso una voragine, detta Bocca del Dragone, si infiltra lentamente nel suolo. Nel 1808, le sorgenti, di proprietà del Barone di Santo Stefano Serafino Zamagna, furono vendute per 300 ducati  ai Signori Urciuoli di Cesinali, che 70 anni dopo le rivendettero alla Società dell’Acquedotto di Napoli per due milioni di lire! Il motivo che induce gli ignari a dire Sorgenti di Serino è da imputare agli Ingegneri incaricati dal Comune di Napoli per la compilazione del progetto per il trasporto delle acque. Infatti, erroneamente, considerarono le sorgenti Urciuoli facenti parte del Comune di Serino, ma in realtà si trovano nel Comune di Santo Stefano; trattasi, quindi, di mero errore. Questa è la verità di un fatto che l’evidenza mette a tacere!