La Chiesa
Madre o Arcipretale è intitolata a Santo Stefano Protomartire (il primo dei
cristiani che subì il martirio); essa contiene le sacre e venerande reliquie
del celeberrimo Eroe della Fede, San Vito Martire, la cui festività è celebrata dalla Chiesa
universale il 15 giugno.
San Vito nacque a Selinunte, antica città della Sicilia, verso il terzo secolo dell’Era Cristiana. Suo padre era il pagano Ila, senatore romano. Da piccolo, Vito fu affidato ad una nutrice di nome Crescenza, di religione cristiana, la quale lo crebbe con i principi della vera Fede. Ma, da grandicello, ritornato dal padre questi lo affidò al giudice Valeriano, per punirlo con la flagellazione e ridurlo, secondo lui, alla ragione. Vito sopportò l’ingiusta punizione ed avvertito da un Angelo raggiunse la sua nutrice in Lucania. Qui la fama della santità di Vito crebbe così tanto che giunse all’orecchio dell’imperatore Diocleziano. Questi lo volle con sé a Roma per liberare suo figlio dal demonio. L’imperatore, prima con promesse e poi con minacce, osteggiò Vito a professare la Fede Cristiana. Vedendolo sempre più fermo nelle proprie idee ordinò che fosse gettato in una caldaia di olio bollente; egli non fu toccato da quei bollori, anzi si ritrovò rinfrescato! Adirato l’imperatore ordinò che Vito fosse messo davanti ad un leone ferocissimo ed affamato, ma la belva, senza toccarlo, si mise accovacciato ai suoi piedi. Per finire, lo fece stringere sotto un torchio dove fu inghirlandato dalla corona del martirio. Vito morì a 15 anni! Dopo alcuni secoli il suo corpo dalla Lucania fu trasferito a Roma, nel cimitero di Callisto. La fama dei prodigi, che ogni giorno operava San Vito, fece sì che i nostri antenati lo elevassero a loro protettore principale insieme a Santo Stefano Protomartire. L’ultima domenica di Agosto dell’anno 1814 furono traslate le Sacre Ossa da Roma a Santo Stefano per volontà dell’allora primo Economo della Festa Dott. Angelo De Feo e del Vicario Capitolare di Avellino De Conciliis. Alla processione che sanciva l’ingresso delle Sacre Ossa parteciparono autorità religiose, civili e militari ed una folla innumerevole.
Questa data segna l’avvenimento più importante che sia mai avvenuto in questa località: possedere il Sant.mo Corpo di San Vito è un privilegio di cui i Santostefanesi vanno fieri. La Chiesa Arcipretale, per tale ragione, può essere considerata un Santuario per le Indulgenze ad essa concesse dalla Santa Sede. Tutti coloro i quali, confessati e comunicati e pregando secondo le intenzioni del Papa, visitano l’altare del Martire dal 25 Agosto al 7 Settembre di ogni anno guadagnano l’Indulgenza Plenaria.
Di fianco all’altare di San Vito vi è un pozzetto dove sorge dell’acqua, detta Acqua di San Vito. Coloro i quali sono stati morsicati da cani o da altri animali arrabbiati, bevendo con fede l’acqua benedetta, vengono guariti ed immunizzati, per intercessione del Martire, dalla malattia della idrofobia.
I prodigi operati da San Vito sono innumerevoli. Citiamo quello che avvenne in quell’ultima domenica di agosto. Un padre, di San Michele di Serino, tra due ali di folla, portò in braccio il suo bambino sordomuto vicino alla nicchia di San Vito; questi, tra tanta commozione della folla presente, fece riacquistare l’udito e la parola al piccolo!
Per approfondimenti riguardanti la storia di San Vito Martire e sui prodigi da lui operati rivolgersi al Coordinamento Nazionale.