Santo Stefano del Sole
Comune di 10,77 km² con 2.000 abitanti, a 10 km
a SE da Avellino ed a 547 m. s.l.m.
Il nome risponde ad una precisa caratteristica di questa località, che
gode di una felicissima esposizione per cui riceve la luce del sole dalle primissime
ore dell’alba fino al tramonto, conferendo al microclima salubrità e
piacevolezza.
Già nel 1770 Santo Stefano era denominato con la specificazione del Sole. Infatti, trovandosi topograficamente in un posto elevato, con un’estesissima prospettiva ad Occidente, il sole vi tramonta tardi; cosicchè, quando tutta la valle del Sabato dal Terminio al Partenio ne è priva, Santo Stefano gode ancora dei suoi raggi. Nel 1861, avvenuta l’Unità d’Italia, tale denominazione fu approvata definitivamente anche dal Governo.
Il suo territorio è diviso in quattro zone morfologiche: la prima, pianeggiante, fiancheggia il fiume Sabato e si protende verso San Michele di Serino; la seconda, collinare, in leggero pendio, dove è situato il centro del paese; la terza, pedemontana, presenta vari terrazzamenti quali Costa Sant’Angelo, Piedimonte, Castelluccio, Calcara; infine, la quarta è la zona montana che si erge verso Volturara Irpina con profonde incisioni, valloni e dirupi.
Il primo insediamento risale all’anno 1000. Gli antichi abitanti di Sorbo Serpico (Serpiceti) transitavano ogni giorno per questo territorio per andare a lavorare nei campi della valle del Sabato. Nel tempo, qualcuno pensò di fissare qui la propria dimora per ritrovarsi, al mattino seguente, più vicino ai luoghi di lavoro.
Il nome di Santo Stefano fu attribuito a questa frazione di Serpico verso il 1045, come si evince da documentazione storica presso l’archivio di Santa Sofia a Benevento. Nel 1469, in seguito ad una pestilenza, alcuni dei superstiti si stabilirono a Sorbo, altri a Santo Stefano, esattamente alla destra del torrente comunale Futo; le prime famiglie, 450 anni prima, avevano eretto le loro case sulla riva sinistra. Gli abitanti di Santo Stefano occuparono quello spazio di territorio che oggi è individuato dal quartiere di Piedicasale e dal centro storico di Castelluccio. Nel 1525, Sorbo e Santo Stefano ebbero la loro autonomia ed incominciarono ad essere amministrati da un sindaco sotto l’alta giurisdizione del feudatario del luogo.
Le prime famiglie ad insediarsi furono i Cioppa, i Nigro ed i Petretta
(ancora oggi tre rioni conservano i nomi di Casa Cioppa, Casa Nigro e Casa
Petretta).
Tra le famiglie feudatarie che si avvicendarono, a partire dal 1452, in
questo possedimento e che hanno fatto la storia di Santo Stefano si ricordano i
Capece Galeota, i Gesualdo, i De Sangro ed i Zamagna.