Ottobre 2007: SOSUA
Come avevo immaginato, il ritornare in Repubblica Dominicana mi ha messo difronte ad un fatto: da ora in poi per me non esisterà più nessun altra meta.
Compagno di viaggio, questa volta, Mattia.
Fino all'ultimo momento, pensavo che avrei dovuto viaggiare da solo. Un sabato mattina mi sono presentato in agenzia e mi hanno detto che avrei dovuto confermare entro la mattinata. Corro a casa a prendere la "caparra" quando mi ricordo che Mattia, che era già stato con me in vacanza a Natal, qualche tempo fà mi aveva detto di essere interessato ad effettuare un viaggio in questa zona. Dopo averlo tirato giù dal letto, gli ho presentato la situazione e lui, senza pensarci troppo, è venuto con me a prenotare.
Sabato 13 ottobre, quindi, abbiamo cominciato il nostro viaggio. Partenza alle 02:30 con la sua geep fino al parcheggio di Bologna poi da quì un primo scalo a Monaco di Baviera e dalla città bavarese una tirata di 10 ore fino al "Luperon" di Puerto Plata. L'aereo Lufthansa, faceva abbastanza cagare in quanto molto stretto e quindi scomodo a bestia per due animali come noi. Volo in orario e arrivo alle 16:00 circa locali. Fuori dall'aeroporto ci attendeva Lorenzo.
Dopo l'assegnazione delle camere, andiamo a fare un breve giro che utilizzerò per spiegare a Mattia come funziona Sosua. Lo capirà, comunque abbastanza in fretta perchè appena ci sediamo al Merengue, si avvicina a lui una tipa che, devo dire la verità, faceva proprio cagare.
L'Avvocato Francesco, informato del mio arrivo, non si è fatto attendere e la sera stessa si è presentato con sua moglie al residence.
La prima notte ci siamo recati a fare una ronda nella Sosua by night e, mentre Mattia e l'Avvocato si abbeveravano come elefanti, io ho incontrato un'amica conosciuta a febbraio. Il resto della vacanza, poi lo avrei passato con lei.
Questa volta, mi sono veramente rilassato. Mattia dormiva molto di giorno e viveva più la notte mentre io facevo più o meno il contrario quindi ci si beccava anche poco.
Mi alzavo dal letto minimo alle 14:00 ( ma Mattia anche molto più tardi ) poi me ne andavo in piscina oppure a fare un giretto. In spiaggia siamo andati pochissimo tanto che dal nostro colore della pelle, non sembrava nemmeno che fossimo stati ai Caraibi. Una mattina, mentre Mattia dormiva di brutto ancora sotto l'effetto della birra, sono andato a Puerto Plata sul teleferico. L'Avvocato si è rifiutato di venirci perchè, a sentire lui, "per la legge dei grandi numeri prima o poi doveva cadere".
Fortunatamente l'assurdo presagio non si è avverato e devo dire che mi è anche piaciuto.
Il panorama è eccezionale e, anche se non è grande come quella di Rio de Janeiro, la statua del Cristo è interessante.
Comunque si va a far visita al museo dell'ambra e alla fabbrica del Brugal.
Diciamo che cose particolari da segnalare in questo viaggio non ce ne sono a parte la conoscenza di due strani tipi della Val d'Aosta e il mio personale rafforzamento di amicizia con Andrea di Cabarete.