Gennaio 2002: BOCA CHICA - LAS TERRENAS
Dopo essere stato alcune volte in Repubblica Dominicana questa volta io ed il mio compagno di mille avventure Vandi, abbiamo deciso di recarci a Cuba.
Pensavamo che il luogo potesse essere molto simile in tutto e per tutto a Boca Chica, in più Vandi aveva rimediato un contatto. Periodo della vacanza febbraio e durata 22 giorni. Prima di prenotare i biglietti, però, io avevo insistito molto per farci almeno due o tre giorni in Dominicana e Vandi aveva accettato di buon grado.
Per fortuna che ho avuto questa intuizione perchè la nostra permanenza cubana è stata un vero disastro e non vedavamo l'ora di scappare. Avendo già il biglietto da L'Avana a Santo Domingo, non abbiamo avuto difficoltà a cambiare data di partenza.
Per chi fosse interessato a sapere come ci è andata a Cuba, può leggere il resoconto nell'apposita pagina dell'altro sito dedicato a tutti i miei viaggi fatti in altri Paesi : www.webalice.it/andreasabattini .
Quindi, questa volta, la partenza è dall'aeroporto internazionale di L'Avana. Il viaggio, con la compagnia aerea cubana, è durato due ore e per tutto il tragitto ci siamo divertiti a guardare due preti che erano terrorizzati dal volo.
Verso le 10:00 della mattina siamo atterrati e in pochi minuti abbiamo recuperato le valige e siamo usciti. Come sempre siamo stati "aggrediti" da faccendieri di vario genere che ci proponevano alberghi ma noi avevamo già la nostra meta. Infatti, avevamo un paio di giorni prenotati al residence "Los Pinos" quindi senza perdere tempo, ci dirigiamo verso un taxi. Io gli mostro il biglietto del residence e luicomincia a dire che non lo conosce, che non esiste e che sa lui dove si può trovare un buon albergo. Io, mi incazzo subito perchè so come funziona e gli dico che non ci interessava niente altro che andare dove avevamo detto. Il taxista continua a provarci ribattendo che non sapeva la strada. A questo punto io gli dico che avrei provveduto ad indicargliela e se non gli fosse andata bene questa soluzione, avremmo preso un altro taxi. Lui capisce che stava tirando troppo la corda e fa come gli dico.
Arrivati andiamo a cercare Luciano, il gestore. Gli facciamo capire chi siamo e gli raccontiamo in breve il perchè del nostro arrivo anticipato. Lui, ci diced che, però, attualmente aveva tutto occupato e ci propone una soluzione alternativa: andare nel residence di suo figlio che si trovava poco lontano.
Noi accettiamo senza problemi e ci facciamo condurre nel luogo da lui suggerito.
Il posto ci piace e decidiamo di fermarci prendendo una sola camera per tutti e due, doccia veloce per rinfrescarci anche perchè quì al contrario di Cuba era un gran caldo e giù in spiaggia al "Gabbiano".
Ci facciamo dare due sdrai e cominciamo a guardarci in torno. Dopo pochi minuti ecco i primi personaggi conosciuti: Jennifer detta anche "Occhio di Lince" e Jocasta in compagnia di Jessica un'altra ragazza che non conoscevo.
Jo, mi chiede dove ero alloggiato e quando le spiego, mi dice che lei stava nella camera a fianco. Prendo atto della notizia che sarebbe anche potuta rivelarsi interessante e mi rimetto a prendere il sole.
Tornati al residence, facciamo un pò di conoscenza con il padrone e gli ospiti. Degni di nota sono Alen di Bergamo, Gino di Fano, e Il Forlivese un personaggio veramente assurdo. Con questi ultimi due ci troveremo spesso ad uscire.
Il gestore, che ha una parlantina niente male, ci spiega perchè Jocasta e Jessica erano alloggiate lì: in pratica c'erano due tipi che avevano la camera al Jaragua in capitale e tenevano "parcheggiate" loro due a Boca Chica.
Con Gino e il Forlivese ci si diverte di brutto anche perchè quest'ultimo era un vero numero.
Le uscite ch faremo saranno due: una a Catalina ed un'altra a Las Terrenas in entrambe l'organizzatrice sarà Alessandra, una ragazza italiana ma residente in zona.
Anche se ci ero già stato, a Catalina ci torno molto volentieri e faccio bene non solo per la bellezza del posto ma anche perchè la compagnia era eccellente. Fra le altre persone, saranno con noi due ragazzi baresi veramente spassosi e Jennifer sempre in caccia. Verso le 17:30 siamo nuovamente al residence e, dopo la doccia, propongo a Vandi un giochino: bussiamo alla parete delle due ragazze e vediamo che succede.
Bussiamo e ci rispondono una, due, tre volte poi sembra che si siano stancate. Dopo qualche minuto, però, si presentano in camera nostra e si siedono sui letti: Jocasta vicino a Vandi e Jessica da me. Rapidamente la cosa si evolve e Jessica ed io rimaniamo soli mentre gli altri due si spostano nella camera a fianco. Il resto resta all'immaginazione.
Nei giorni a seguire, sempre con Alessandra, si farà anche un'uscita notturna in capitale poi si decide per Las Terrenas.
Riusciamo a ritrovarci in un gruppetto molto ben assortito composto da una decina di individui. Si parte subito male perchè Alessandra viene a prenderci con quasi un'ora di ritardo. Appena vediamo il pulmino capiamo subito che ci avevano detto una stronzata: si trattava di un mezzo fatiscente e, soprattutto per il mio povero ginocchio, molto piccolo ( al contrario delle promesse ). Di seguito, poi, scopriremo anche che risulta essere sprovvisto di aria condizionata.
Comunque si parte.
Dallo "start" all'arrivo, buchiamo ben tre volte. Vandi da spettacolo lanciando madonne di ogni tipo. La prima ruota di scorta era impresentabile ed è anche per quello che buchiamo più volte.
Il meccanico la ripara inserendo al suo interno un pezzo di legno: roba da matti.
Uno dei passeggeri non stava bene ed, ogni tanto, sbocca al volo dal finestrino: sicuramente stava peggio di me.
All'arrivo, veniamo smollato sulla spiaggia di Las Terrenas: molto, molto bella ma assolutamente deserta. Poi, tanto per continuare sulla cattiva strada, comincia a piovere.
La sera, si va a mangiare in un ristorante tipico dove scopriamo, a nostro malgrado, che le bibite non sono comprese.
La sera, preferisco non uscire anche perchè sono abbastanza incazzato.
Il giorno dopo colazione poi partenza verso un piccolo villaggio dal quale, a dorso di somaro ci si avvierà verso le cascate del Limon.
Il percorso è molto difficoltoso e io scopro ben presto che non aver indossato le scarpe è stato un errore. Durante la strada, uno dei ragazzi viene disarcionato dal somaro.
Arrivati, dobbiamo fare a piedi l'ultimo pezzo e io spacxco una ciabatta e mi ribalto nel fango diverse volte.
Si passa lì un pò di tempo poi si ritorna alla partenza ed, ancora una volta ci vengono chiesti soldi da dare come propina al ragazzino che ci aveva accompagnato: non fanno altro che chiedere ma non doveva essere tutto compreso ?
Vistao che a causa delle forature abbiamo perso una valanga di tempo, non riusciamo ad andare a Samanà quindi niente balene. Cazzarola !...
Il viaggio di ritorno risulta essere sempre complicato e, oltretutto, buchiamo ancora.
Vista l'agghiacciante esperienza, decidiamo che, a parte un'uscita notturna in capitale, sarebbe stato meglio rimanere a Boca Chica a goderci il sole.
Assolutamente da segnalare ciò che è successo al Forlivese: per non spendere 70 pesos di taxi ( da dividere in tre ), lui e altri due fenomeni decidono di andare di notte alla discoteca Mundo Center.
Cosa c'è di strano ? In fondo in discoteca si va di notte.
Lo strano, anzi l'assurdo è che i tre si sono sobbarcati 3 Km a piedi sull'autopista Las America completamente buia e il nostro amico si è beccato delle bastonate da alcuni mal intenzionati....
Senza parole...