Febbraio 2007: SOSUA

 

Erano alcuni anni che volevo ritornare in Repubblica Dominicana.

Non è che dall'ultima volta ad oggi io non abbia viaggiato, anzi tutto il contrario. Mi sono recato in Brasile a Natal, Porto Seguro, Rio De Janeiro e Fortaleza ( in rigoroso ordine ) ma in nessuno di questi luoghi mi sono sentito come in Dominicana. Per questo, ne ho parlato con quello che è stato mio compagno di avventure per diversi viaggi: Vandi Renè.

Glio ho spiegato le mie intenzioni e, sapendo che lui è restio a ritornare più volte nello stesso posto ( per lui tre parentesi a Boca Chica ), gli ho proposto il nord dell'isola: la zona di Puerto Plata dove nessuno dei due era mai stato ( in realtà, io ho fatto una toccata e fuga nel dicembre 2000 ma praticamente non ho visto nulla ). Lui è sembrato da subito interessato e disponibile ed io, che fremevo, mi sono immediatamente adoperato per cercare il volo. Fortunatamente, la compagnia aerea Luftansa forniva partenza da Bologna ( a noi comoda ) con un unico seguente scalo a Francoforte. Il prezzo che mi era stato proposto per il biglietto aereo mi sembrava accettabile così abbiamo provveduto a comprarli e a prenotare il posto nel parcheggio vicino all'aeroporto Marconi.

Ci muoviamo abbastanza presto perchè io, per le partenze, non voglio mai rischiare di arrivare tardi. Arrivati a Francoforte cerchiamo qualche cosa da mangiare: passiamo davanti ad un tipo che vendeva strane cibarie e facciamo un commento ad alta voce convinti che nessuno avrebbe capito. Ci sbagliavamo di netto perchè vicino a noi c'era un ragazzo che si è messo subito a ridere. Facciamo conoscenza con lui: scopriamo che si chiama Francesco, è romano e anche lui andava a Puerto Plata ma per trasferirsi. Capiamo da subito che il personaggio è sicuramente da "mille e una notte". Ci scambiamo immediatamente i numeri ( lui ne possedeva già uno dominicano ) e cominciamo a parlare. Vandi ed io ci convinciamo sempre più che poter passare la vacanza con Francesco sarebbe stato un bel colpo.

Ci imbarchiamo. Francesco non è seduto vicino a noi ma più di una volta si alzerà per venire a fare quattro chiacchere.

All'eroporto di Puerto Plata, ci salta subito agli occhi il comportamento differente della gente rispetto a Santo Domingo: molto più composto e tranquillo. Fuori, ci aspetta Lorenzo, proprietario di un residence a Sosua che avevamo prenotato e che mi era stato suggerito da Alessio.

Ci sistemiamo, doccia poi scendiamo per chiedere delucidazioni sul luogo: Lorenzo non si mostra molto loquace, forse perchè stanco, ci da indicazioni per raggiungere il fulcro della città ma un pò perchè non avevamo una minima idea di dove andare, un pò per il buio, un pò per la stanchezza ci fermiamo a mangiare nel primo ristorante che incontriamo poi andiamo a riposarci.

Causa fuso orario, il giorno dopo ci alziamo presto e scendiamo a fare colazione. Poi, andiamo a cambiare i soldi poco lontano e ci dirigiamo verso la spiaggia. L'impressione avuta al nostro arrivo viene confermata: la gente è più composta rispetto al sud. Dopo aver sbagliato strada un paio di volte, arriviamo all'ingresso della spiaggia raggiungibile dopo aver disceso cinque / sei gradini. Il mare ci sembra da subito molto bello e notiamo che la struttura generale è diversa rispetto a Boca Chica.

Ma cominciamo dall'inizio.

La lunghezza della spiaggia è di circa un chilometro ma è poco profonda. Noi la percorriamo tutta e vediamo che ci sono molti negozietti, bar e ristorantini tutti numerati. Decidiamo che ci saremmo seduto nel posto che ci avrebbe ispirato di più. Alla fine del percorso dopo due parole capiamo che avevamo avuto la stessa idea riguardo al posto ove fermarci e torniamo in dietro. Una ragazza dominicana ci fa accomodare e ci chiede cosa volevamo da bere. Ci guardiamo in faccia e ci mettiamo poco a capire che la tipa poteva interessare ad entrambi: a questo punto cominciava una sorta di competizione. Vandi parte benino ma la mia padronanza della lingua mi fa immediatamente passare in netto vantaggio tanto che lui capisce subito come sarebbe andata a finire: fra chiacchere, risate, birre e quant'altro, decidiamo di chiamare Francesco che ci risponde e ci dice che sarebbe venuto a trovarci: era fatta, sarebbe stato dei nostri per tutto il periodo che si preannunciava decisamente interessante. La tipa, Lary, ci dice essere di Cabarete e ci spiega che i suoi datori di lavoro erano danesi. Noi continuamo a bere e a "fare gli americani" poi arriva Francesco con la moglie. Verso le 18:00 decidiamo di rientrare: Lary ( ma io in realta il nome non lo avevo capito e me lo dirà la notte Vandi ) mi fa capire che sarebbe venuta a trovarmi, le dico di terminare il lavoro e che l'avrei aspettata. Poi paghiamo e vediamo un conto decisamente alto così pensiamo subito che l'indomani avremmo cercato un altro posto per "accamparci". Si rientra in camera, doccia poi dopo un pò Lary si presenta. Parliamo un pò ma era dalla mattina che si parlava così anche lei conviene con me che sarebbe stato il caso di passare ad altro.

Per la cena scendiamo e decidiamo di fermarci al residence dove la sera si poteva mangiare. Il cuoco era Wiliam, un dominicano che parlava perfettamente la nostra lingua e faceva da mangiare veramente bene. Poi usciamo e, questa volta, andiamo nel fulcro notturno di Sosua. Entriamo in una sorta di disco pub e ci sediamo. Ordiniamo da bere e cominciamo a guardarci intorno. Francesco, questa sera, non avrebbe potuto raggiungerci.

Io, addocchi da lontano una ragazza molto carina e la chiamo: Vandi si complimenta immediatamente per il bel colpo. Continuiamo a bere poi, tutti e tre, ci spostiamo di sopra in discoteca dove riprendiamo a bere. ad un certo punto la tipina dice di voler andare da sua sorella. Vandi ed io rimaniamo sbigottiti e dopo un po scendiamo e mentre tornimo a casa la vediamo con altre due ragazze in disparte a parlare. La situazione ci ha lasciato spiazzati.

Il giorno dopo ripartiamo per la spiaggia e cambiamo postazione: nostro argomento di discussione la sera precedente. Francesco mi chiama e dice che avrebbe cenato con noi poi sarebbe venuto a fare un giro per la Sosua by night. Durante la giornata, la ragazza della sera precedente passa e si ferma a salutarmi aumentando ancora di più la mia estrema curiosità. A cena raccontiamo anche a lui del fatto: ci dice che se avessimo rivisto la tipa ci avrebbe pensato lui. La serata si preannunciava interessante ma soprattutto molto divertente anche perchè lui era senza la sua futura moglie. Ritorniamo nello stesso posto della sera precedente ma cambiamo postazione. Francesco comincia ad ordinare da bere e a dare spettacolo. Poi, ad un certo punto Vandi mi fa notare la presenza della tipa. Visto il nostro parlottare, Francesco si informa su che cosa stesse succedendo e quando capisce la situazione mi chiede il nome di lei. Io, chiaramente, non me lo ricordavo ma per questo c'era Vandi. Appena saputo come si chiamava, Francesco urla il suo nome.

La tipa si avvicina e, rispetto al primo approccio, la situazione risulta essere completamente diversa. Francesco, visto il mio fare da "lumacone" comincia ad intonare ad alta voce la canzone di Gino Paoli che dice " Che cosa c'è ? C'è che mi sono innamorato di te..." seguito da me e da Vandi tutto sotto lo sguardo attonito della ragazza e di tutto il locale.

Comunque, lei si fermerà con me tutta la vacanza mentre Vandi sarà più "attivo".

Si va spesso in spiaggia; a Puerto Plata si visita il quartiere haitiano e si farà anche una cappatina a Cabarete.

Francesco, poi, ci porterà a Navarrete, città di origine della sua fidanzata.

Cavolo se si sta bene... la Repubblica Dominicana mi mancava veramente molto.

La vacanza prosegue senza particolari sussulti nella rilassatezza più totale e completa alla faccia di chi ci vuol male !!!

 

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