Agosto 2000: BOCA CHICA
Un anno è passato ma finalmente è arrivato nuovamente il momento di partire. Questa volta siamo in 4, oltre a me ci sono Gas, il Sammarinese e V.
Vi chiederete chi è questo V. ...si tratta di un ex amico che mi sta, ora, talmente sulle palle che non voglio nemmeno nominarlo ma visto che c'era anche lui mettere solo l'iniziale del suo cognome mi è sembrata una buona soluzione.
Visto il mio precedente viaggio, io ero "l'esperto" quindi cercavo di dare i migliori consigli possibili agli altri. Ma di questo ne parlerò più avanti. Vista il disumano viaggio in treno dell'anno scorso, ci siamo accordati per noleggiare una macchina. Siamo partiti il 2 di agosto dal pub "The Barge" di Rimini senza andare a dormire. Fino a Malpensa ha guidato V. . Arrivati, abbiamo consegnato la macchina e siamo andati a fare il ceck - in. Questa volta, era previsto uno scalo a New York. Il viaggio si snoda tranquillamente e arriviamo in orario a destinazione. Ad aspettarci all'aeroporto c'era il solito Magnifico che ci ha condotti all'Ambasciata di Romagna. Se l'anno precedente il trattamento ricevuto non mi era piaciuto, quest'anno è stato decisamente...peggio. Ma andiamo con ordine.
Decidiamo di dormire a coppie: il Sammarinese con me e Gas con V. . Ci vengono assegnate due camere con entrata separata ma comunicanti tramite il bagno. Nel provare le chiavi scopriamo che, mentre la nostra apriva solo la nostra porta, quella degli altri era una sorta di "master" e le apriva entrambe. Sia io che il mio compagno di stanza, inizialmente, non ci siamo fatti dei problemi per questo.
Fatta la doccia, andiamo al casinò dove ci aspettava Valerio poi andiamo nella discoteca adiacente allo Zanzibar. Quì, ci sediamo e gli altri cominciano a chiedermi un pò di notizie ed io non faccio altro che dare loro semplici consigli per trascorrere una vacanza tranquilla. Ad un certo punto, una ragazza si avvicina al Sammarinese e lui chiede a me come doveva comportarsi. Io scambio qualche parola con lei e gli do "la mia benedizione": da quel momento mi rendo conto di aver creato un mostro incontenibile. Anche gli altri due rimediano compagnia ma io, sapendo com'è la situazione, la prendo con calma e dopo un paio di birre vado a riposarmi. Arrivati al residence, mi accorgo che il guardiano non è più quello dell'anno precedente ma uno nuovo che noi chiamiamo Macete.
Il giorno dopo si va in spiaggia e comincia la vacanza. Da subito mi sembra che, rispetto all'anno prima, sia più umido e ci siano molte più zanzare. Base marittima, quest'anno, il ristorante "Verde Luna" gestito da Christian.
Senza andare troppo per il sottile vi dico subito che aveva dei prezzi allucinanti. Fra i tanti personaggi che popolano la spiaggia, incontriamo Jocasta una ragazza che avrò modo di rivedere in tutte le mie successive vacanze a Boca Chica.
In questo viaggio, mi renderò conto che molte volte chi credi sia un amico, vivendoci a contatto 24 ore su 24, capisci che in realtà è una persona differente. Poi, capirò anche che bisogna sempre fidarsi il giusto delle persone che ti si avvicinano con fare amichevole senza una apparente ragione: noi siamo turisti quindi fonte di guadagno. I miei screzi con V. iniziano dopo qualche giorno. Intanto, la seconda sera, rivedo allo Zanzibar Jasmin, una ragazza conosciuta l'anno prima ma con la quale non avevo mai parlato perchè non parlava italiano...al contrario di quest'anno. Senza dilungarmi troppo, vi dico che con lei passerò qualche bel momento. Ma torniamo all'ambiente spiaggia. Un giorno ci si presenta tale Adriano di Brescia, un residente molto amichevole e cordiale...in apparenza. Con lui andremo a Saona. Gas e V. si attaccheranno molto a lui perchè, effettivamente, aveva un bel modo per farsi dare fiducia. Di seguito facciamo amicizia con 4 ragazzi di Padova, un bresciano denominato "Il Vongolo" e due tipi strani di Crema. La prima cosa negativa che ci capita è la sparizione di soldi dalla camera. Infatti, non c'era la cassetta di sicurezza e Christian ci aveva consigliato di dare tutto a lui e, a seconda delle nostre richieste, ci avrebbe dato ciò che ci serviva. A me, per sbaglio, erano rimasti 100 dollari che nascondo nella stanza. Fatto sta che sti soldi spariscono. Io, non vado a lamentarmi con nessuno ma ne parlo con gli altri; saputa questa vicenda Christian si incazza come un bufalo e comincia ad urlarmi parole irripetibili in mezzo al suo ristorante perchè, secondo lui, non dovevo mai tenere soldi in camera. Come se li avessero fregati a lui... .Poi, si tranquillizza e mi chiede spiegazioni più accurate. Insomma, prima cerca di metterci uno contro l'altro dicendo che potevano essere stati i miei compagni, poi da la colpa a Jocasta che era salita con il Sammarinese.
Io, sinceramente, non credevo a nessuna delle due ipotesi: la prima mi sembrava veramente assurda, la seconda...bè...i soldi non è che fossero stati sul tavolo in bella vista ma ben nascosti e tutto era, sparizione a parte, come io avevo lasciato. Quindi c'era realmente qualche cosa di strano. Due giorni dopo, sempre dalla camera, spariscono 50 mila lire a Gas e 1000 pesos a V. .
Ma Christian se ne fregava e continuava ad apostrofarci in malo modo dicendo che era solo colpa nostra e che non dovevamo nemmeno parlarne di queste cose. Mentre il Sammarinese ed io, tutto sommato eravamo divertiti dagli insulti perchè erano strani per come venivano formulati, V. stava cominciando ad essere scocciato. Un paio di giorni a seguire, il mistero viene svelato: arriva, infatti un ragazzo da Teramo. Si infila in camera a fare la doccia poi va a fare un tuffo in piscina per rinfrescarsi chiudendo la sua camera ma lasciando il marsupio con tutti i suoi soldi sul letto. Quando ritorna, tutto il suo denaro era sparito e ci si rende facilmente conto che era stato Macete che non restituirà nulla ma verrà arrestato. Christian non pensa minimamente a scusarsi. Un giorno, io e il mio compagno di stanza, ci fermiamo un pò di più in spiaggia e quando torniamo, troviamo V. e Gas nella nostra camera, sul letto che ascoltavano musica. A me, questo non è assolutamente piaciuto per due motivi: il primo è che loro avevano la loro stanza, il secondo è che noi senza di loro non saremmo mai potuti entrare nella loro camera. Quindi, gli dico chiaramente ciò che penso.
Capisco, comunque, che Gas anche se era presente non centrava nulla e che l'idea era stata dell'altro. Altro motivo di litigio è stato un mio consiglio. A me è stato detto di non andare in spiaggia la notte perchè molto pericoloso. V., se ne è fregato e ci è andato. Visto che gli è andata bene, comincia a darmi del caga sotto e a dirmi che davo consigli sbagliati e che dovevo tenermeli per me. Un astio incomprensibile. Ultimo motivo di litigio poi non ce ne sono stati più perchè io ho evitato di parlargli, una cena al ristorante Italy & Italy dell'amico Thomas.
Siamo in 8: noi 4 e i 4 padovani. Io avevo mangiato prima quindi non prendo nulla se non una bottiglietta d'acqua per dissetarmi: non avevo più fame ma mi andava, comunque, di stare in compagnia con loro. Quando arriva il conto, io preparo i soldi di quello che avevo preso. Quando V. capisce che io avrei pagato, come normale, solo l'acqua e non avrei diviso la cena con loro che si erano mangiati primo e secondo, comincia ad urlarmi che io dovevo pagare come loro sbalordendo tutti gli altri. A questo punto, stanco di tutte queste cose, prima di dargli, in poche parole, del "braccino corto", gli ricordo che, a questo punto, ero io che volevo dei soldi da lui per le colazioni da me pagate e per tutte le volte che gli avevo pagato il moto concho. Alla fine gli animi, grazie anche all'intervento dei padovani, si placano.
Cambiamo discorso e torniamo a Christian. Il suo comportamento era veramente del cavolo per non dire di peggio: molte volte a noi non restava acqua calda per fare la doccia perchè la usava tutta lui, poi ogni volta che doveva darci i soldi erano problemi. Dovevamo sempre aspettare i suoi comodi e spesso non aveva nemmeno da cambiare.
Anche Adriano a me non piaceva molto. Un giorno, però, ci ha caricati tutti sul retro della sua geep per andare a mangiare nel campo. E anche in questo caso ci ha fatto la cresta come tutte le volte che ci si fermava a bere nel bar da lui gestito. Addirittura, un giorno si è incazzato di brutto con me perchè sono uscito con i cremaschi e non con loro.
Le serate, comunque, generalmente erano come quelle dell'anno precedente, sempre allo Zanzibar. V., troverà ancora il modo di darmi contro lasciandomi a dormire in giardino. Una notte, infatti, il Sammarinese sale con Jocasta e i due rimangono a dormire nella stanza. Io chiedo agli altri due se per favore potevo accomodarmi nella loro stanza...per terra...senza disturbarli. Non ci sono state ragioni, non ha voluto ben sapendo, comunque, che lui sarebbe partito una settimana prima di noi e per l'ultima parte di vacanza, io avevo proposto ( ben sapendo che Gas sarebbe rimasto da solo a sfruttare la stanza ) al Sammarinese di dividere con Gas per non fargli sobbarcare da solo il costo intero della stanza.
La permanenza, poi, procede tranquilla e ancora una volta, mi ripropongo di tornarci ma questa volta scegliendomi bene i compagni d'avventura.