Il dialogo è sempre il rispetto sacro delle persone,
addestra
all'ascolto umile e rispettoso, fatto col
cuore
!
Il
dialogo è saper accogliere.
La
durezza di cuore provoca durezza.
Un
rifiuto genera rifiuto.
La
nostra freddezza verso il fratello forse incide
già
su di lui prima ancora che lui si apra.
L'altro
parla nella misura in cui noi lo ascoltiamo.
Noi
emarginiamo con tutta naturalezza chi è
differente
da noi.
Se
c'è il gelo dell'antipatia, c'è il muro
dell'incomunicabilità.
L'antipatia
genera sfiducia, e la sfiducia blocca sia
la
comprensione che l'apertura.
Si
parte accettando l'aiuto dei fratelli.
L'ascolto
è umiltà, amore, maturità.
L'ascolto
è sempre crescita della persona.
Ognuno
è un frammento della Parola di Dio.
Ognuno
ha un messaggio da trasmettere, poichè
comunica
se stesso.
Dio
ha sempre qualcosa da dirci in un fratello.
Hai
imparato che hai tanto bisogno degli altri, che
cresci
solo nell'apertura verso gli altri e
nell'andare
con fiducia verso i fratelli.
Quello
che non vedi con i tuoi occhi lo puoi
vedere
con gli occhi del fratello.
Dio
ci parla nei fratelli.
Ci
parla quando siamo umili, e ci parla con gli
avvenimenti!
Dio
parla più facilmente attraverso le persone più
umili
e meno brillanti.
Il
dialogo fonde i cuori, fa crescere l'unità, la
comprensione,
la stima.
Spesso
fa crollare i pregiudizi e fa nascere
l'amicizia.
Un
fratello che apre con umiltà il suo cuore sulle
sue
sconfitte, suscita sempre attenzione
e
qualche volta ammirazione.
Un
fratello umile diventa simpatico.
Spesso
scopri nel fratello la sua realtà più vera.
Sovente
le tensioni sono incomunicabilità dovute
a
scontri di mentalità; il tutto è causato dalla poca
conoscenza
vicendevole.
Forse
è molto utile una preghiera particolare per
il
fratello da cui mi sento in questo momento
diviso».
(Padre Andrea
Gasparini)