Confessarmi?
Ma..
..ma prima devo convertirmi
Mi alzerò e andrò da mio padre e gli dirò:
Devo riflettere sulla triste realtà del
peccato:
PECCATO = MALE DELL’UOMO
PECCATO = MALE DI DIO
Male dell’uomo:
quante forme di fallimento, menzogna, egoismo, ingiustizia, desideri
distruttivi, abitudini cattive nascono dal peccato! Gesù denuncia la
devastazione che il peccato produce nel
cuore dell’uomo:
“Dal cuore degli uomini escono le intenzioni cattive:
fornicazioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigie,
malvagità, inganno, impudicizia, invidia,
calunnia, superbia, stoltezza.
Tutte queste cose cattive
escono dal di dentro e contaminano l’uomo”.
(Mc 7,21-23)
Il male prodotto dal peccato, non solo rovina
l’individuo, ma causa anche nella società una spirale di disordine, di
distruzione, di sofferenza.
Male
di dio: in quanto lo offende non nel suo onore, ma
nel suo amore. Egli vuole il bene dell’uomo; i suoi comandamenti non esprimono
il suo dominio, ma la sua sollecitudine amorosa per la nostra felicità.
da dare il suo Figlio unigenito
perché il mondo si salvi per mezzo di Lui”
(Gv 3,16-17).
Il peccato è il mio
NO all’amore di Dio:
“Hanno abbandonato me,
fonte di acqua viva,
per scavarsi cisterne,
cisterne screpolate che non tengono l’acqua”
(Ger 2,11).
Il peccato è il
rifiuto della luce:
“La luce è venuta nel mondo,
ma gli uomini hanno preferito
le tenebre alla luce,
perché le loro opere erano malvagie”
(Gv 3,19).
Vuol
dire scoprire l’amore di Dio
Vuol
dire sperimentare l’amore di Dio.
Il confronto fra
l’amore paziente e benigno di Dio e la mia infedeltà, mi spinge alla
Credo nel suo amore
e nel suo perdono. Nasce in me il pentimento
e la detestazione dei peccati commessi. Questa condizione, più che dalla
emozione e dal rimorso, nasce dalla fede perché ho compreso che il peccato è
tradimento dell’amore di Dio, è rottura del patto di alleanza e amicizia con
Lui.
Mi converto se mi
apro di nuovo al progetto di Dio e al suo amore; di conseguenza, solo la
mancanza di buona volontà da parte mia può contrastare il perdono che Dio
vuole concedermi.
Certo non è facile riconoscere
i propri peccati alla presenza del sacerdote, non possiamo dimenticare però che
è innanzi tutto nel cuore dell’uomo che avviene il pentimento e il perdono e
questo in un rapporto di profonda amicizia-intimità con Dio-Padre; dunque
perché temere?
Dio attraverso Gesù, suo
Figlio, ha reso visibile e operante il suo perdono; Cristo ha voluto continuare
la sua presenza per mezzo della Chiesa; rifiutare questa mediazione umana
voluta da Cristo, significa rifiutare la scelta che Dio ha fatto.
La Chiesa come Madre
premurosa, invita i sacerdoti a “stimare profondamente i ministero della
Penitenza, a mostrarsi disponibili al dialogo con i penitenti, con un comportamento paterno, comprensivo e
prudente, evitando ogni forma di superficialità”.
Il sacerdote deve avere
“sempre presente l’inviolabilità del sigillo sacramentale cui è rigorosamente tenuto, preoccupandosi
anche di garantire la segretezza e la riservatezza nell’atto di celebrare
questo sacramento”.