Confessarmi?

 

Ma..

 

..ma prima devo convertirmi

 

 

 

Mi alzerò e andrò da mio padre e gli dirò:

 

 “Padre ho peccato”          

        (MC 1,15)

 

Devo riflettere sulla triste realtà del peccato:

 

PECCATO = MALE DELL’UOMO

PECCATO = MALE DI DIO

 

Male dell’uomo: quante forme di fallimento, menzogna, egoismo, ingiustizia, desideri distruttivi, abitudini cattive nascono dal peccato! Gesù denuncia la devastazione che il peccato  produce nel cuore dell’uomo:

 

“Dal cuore degli uomini escono le intenzioni cattive:

fornicazioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigie,

malvagità, inganno, impudicizia, invidia,

calunnia, superbia, stoltezza.

Tutte queste cose cattive

escono dal di dentro e contaminano l’uomo”. 

(Mc 7,21-23)

 

Il male prodotto dal peccato, non solo rovina l’individuo, ma causa anche nella società una spirale di disordine, di distruzione, di sofferenza.

 

 

Male di dio: in quanto lo offende non nel suo onore, ma nel suo amore. Egli vuole il bene dell’uomo; i suoi comandamenti non esprimono il suo dominio, ma la sua sollecitudine amorosa per la nostra felicità.

 

“Dio ha tanto amato il mondo

da dare il suo Figlio unigenito

perché il mondo si salvi per mezzo di Lui”

(Gv 3,16-17).

 

 

 

Il peccato è il mio NO all’amore di Dio:

 

“Hanno abbandonato me,

fonte di acqua viva,

per scavarsi cisterne,

cisterne screpolate che non tengono l’acqua”

(Ger 2,11).

 

 

Il peccato è il rifiuto della luce:

 

“La luce è venuta nel mondo,

ma gli uomini hanno preferito

le tenebre alla luce,

perché le loro opere erano malvagie”

(Gv 3,19).

 

 

CONVERTIRSI

 

Vuol dire scoprire l’amore di Dio

 

 

CONFESSARSI

 

Vuol dire sperimentare l’amore di Dio.

 

 

Il confronto fra l’amore paziente e benigno di Dio e la mia infedeltà, mi spinge alla

 

CONVERSIONE DEL CUORE

 

Credo nel suo amore e nel suo perdono. Nasce in me il pentimento e la detestazione dei peccati commessi. Questa condizione, più che dalla emozione e dal rimorso, nasce dalla fede perché ho compreso che il peccato è tradimento dell’amore di Dio, è rottura del patto di alleanza e amicizia con Lui.

 

Mi converto se mi apro di nuovo al progetto di Dio e al suo amore; di conseguenza, solo la mancanza di buona volontà da parte mia può contrastare il perdono che Dio vuole concedermi.

 

 

IL RUOLO DEL SACERDOTE E DELLA CHIESA

 

Certo non è facile riconoscere i propri peccati alla presenza del sacerdote, non possiamo dimenticare però che è innanzi tutto nel cuore dell’uomo che avviene il pentimento e il perdono e questo in un rapporto di profonda amicizia-intimità con Dio-Padre; dunque perché temere?

 

Dio attraverso Gesù, suo Figlio, ha reso visibile e operante il suo perdono; Cristo ha voluto continuare la sua presenza per mezzo della Chiesa; rifiutare questa mediazione umana voluta da Cristo, significa rifiutare la scelta che Dio ha fatto.

 

La Chiesa come Madre premurosa, invita i sacerdoti a “stimare profondamente i ministero della Penitenza, a mostrarsi disponibili al dialogo con  i penitenti, con un comportamento paterno, comprensivo e prudente, evitando ogni forma di superficialità”.

 

Il sacerdote deve avere “sempre presente l’inviolabilità del sigillo sacramentale  cui è rigorosamente tenuto, preoccupandosi anche di garantire la segretezza e la riservatezza nell’atto di celebrare questo sacramento”.

 

 

 

 

 

 

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