Monsignor Alberto Boldorini

Mons. Alberto Boldorini in sacrestia

 

Le parole servono a poco, perchè, per Don Alberto, l'esperienza e particolarmente il dialogo interpersonale erano considerati da lui il miglior metodo per crescere insieme.

Anche questo ricordo scritto, che vai leggendo, vuol essere un dialogo con lui, per incidere in noi la sua ricchezza di pensiero e di sentimenti.

Monsignor Alberto Boldorini è nato a Trezzo D'Adda (MI) il 18/11/1929 ed è entrato nella Congregazione dei Padri Barnabiti, attraverso il Seminario ed il Corso degli Studi di Teologia della stessa Congregazione.

È così approdato a Genova nell'Istituto Vittorino da Feltre, prima come insegnante e poi come Preside della scuola.

A Genova si è trovato bene, perchè, per le sue ottime capacità relazionali, ha stretto profonde e fruttuose amicizie, trasmettendo interessi duraturi, legati alla fede e a tutta la Dottrina Cristiana.

Lui stesso ha meticolosamente e in profondità intellettuale, ampliato le sue conoscenze in tanti settori della Dottrina Cristiana.

Ampiezza di argomenti e la collaborazione nella vita diocesana e cittadina, lo hanno inserito a poco poco nella Comunità del Clero diocesano di Genova: Direttore della rivista diocesanaRenovatio”, insegnante al Liceo Artistico genovese e tanti altri contatti con istituzioni sociali.

Particolare interesse ha dedicato allo studio della spiritualità di santa Caterina da Genova.

Assegnato come aiuto pastorale nella Parrocchia di santa Zita, ha assommato impegni su impegni, creando un punto di riferimento per molti fedeli, nel Sacramento della Confessione, Direzione Spirituale e Catechesi agli adulti.

Punto di confronto tra i principi dogmatici e morali, è stato spesso capace di far riflettere tutti noi, sulla prassi e la pastorale più efficace da seguire.

Riservato, ma solare, ha raccolto attorno a sé molti cristiani sinceri, antichi suoi alunni che lo hanno ritrovato qui come amico, consigliere, sacerdote pastore pronto e capace di accompagnarli per un tratto della loro vita.

Tanti ricordi e riflessioni, ognuno di noi, porterà sempre con sé e saranno luce per le proprie scelte.

Un sacerdote amico è sempre un fuoco di interessi spirituali che alimenta la nostra vita a volte piatta e disincarnata.

L'età, a poco a poco, ha indebolito il suo cuore di carne.

Così, nell'arco di tre anni, con piccoli traumi, è arrivato al termine della sua vita.

L'ultimo decisivo trauma cardiocircolatorio, martedì 29 dicembre nelle prime ore della notte.

Venerdì 31 dicembre alle ore 10 nella chiesa parrocchiale di santa Zita, il Cardinale Arcivescovo Angelo Bagnasco ha presieduto la concelebrazione di commiato.

Diciamo grazie al Signore per averlo avuto tra noi.

Chiediamo scusa a lui per le nostre incomprensioni.

Proseguiamo il nostro cammino cristiano, impegnandoci nell'apostolato ben ricordando i suoi insegnamenti.

 

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