Percezioni Poetiche

Le mani in tasca, nascoste al sole che primavera donò.
Un motivetto scanzonato, che gli frullava continuamente in testa.
I capelli leggermente scompigliati, da un venticello sbarazzino.
I passi ritmati sull’erbetta inumidita, dalla rugiada del mattino.
Si inoltrò sul sentiero, tra la flora di quel parco silente.
Lasciando alle spalle, le amarezze e le incomprensioni,
a una speranza nuova ben riproposta.
L’allegro cinguettio dei passerotti, faceva da colonna sonora al nuovo di.
Poi si accomodò su una panchina, a rimirare il giorno,
auspicalmente sereno e promettente!
Protese il viso al cielo, come a innalzare l’anima verso l’assoluto!
Contemplò così la vita, con la stessa devozione di un asceta,
percependo quelle sensazioni, che rendono l’uomo un po’ poeta.
Dopo una lunga pausa, si rialzò ritornando sui propri passi,
senza porsi di rimando, da lì a poi nessuna meta.
Mentre su in cielo, un aereo seguendo retta via,
lasciava alle sue spalle, una chiara e lucente scia!