Nei Giardini

Giardini, guardiani discreti, di giochi bambini.
Oasi create, a favore dei cittadini.
Signore in ghingheri, coi buffi cagnolini.
Siti ombreggianti per così ristorare,
le fatiche che il giorno, ci ha saputo dare.
Verdeggianti aiuole, adornate in fiore.
Giovani vite, in ricerca dell’amore.
Fontanelle sparse qui e là, a dissetare,
l’arsura di un torrido caldo, inusuale.
Austeri signori, che sfogliano giornali,
con un contegno, per apparire speciali.
Corse podistiche, per chi vuol gareggiare.
Discorsi infuocati, su potere e malaffare.
In un cantone, c’è chi va a trattare,
i pochi soldi, di un losco affare.
E io seduto lì, torno a contemplare,
giorni lontani, nel parco ad oziare.
La malavoglia, che avevo nel studiare,
il proibitivo timore, di chi ha bigiato,
inseguendo idee ribelli, perse nel prato,
su quella panchina, dove mi ero rifugiato!
Su una identica, mi sorpresi poi innamorato.
Incontro fatale, all’incrocio dei destini,
grazie alla complicità birichina, di quei giardini.