L'uomo di ieri

L’uomo di ieri, rimase fermo nei suoi pensieri,
cercò di sopportare, quei “tempi neri”.
La brutta storia, gli scivolava tra le dita,
si rendeva conto, di quella libertà ferita.
Piegava il capo, al suo umile lavoro,
per dare alla famiglia, il povero decoro.
Le ingiustizie seminate, dividevano il paese,
che con fatica sbarcava il lunario, a fine mese.
L’amore a proteggere lei, e la sua prole,
e una speranza affidata al ciel, se Dio vuole.
L’affannosa ricerca, del giusto ideale,
e l’indegna offesa, di quel stupido federale!
Il cibo primario, da poter approvvigionare,
per il gelido inverno, difficile da passare.
Pochi amici, da potere incontrare,
ma di quella “idea”, nemmeno da parlare!
Lunghi giorni, mesi, anni, da superare.
Una radio clandestina, in cui ascoltare,
di una giusta lotta, che iniziava operare,
in quel mondo, sempre grigio e troppo uguale.
Poi un giorno, che non si può dimenticare,
i partigiani e gli alleati furono lì, a liberare!
All’Italia furono ridati onore e dignità.
Così la sua triste storia finisce qua,
e mi par di rimembrare. che l’uomo di ieri,
fu libero di dare ali per volare, ai suoi pensieri!