Città di cielo

Tepor dell’alba, nel sol che sorge,
su verdi colline, che odorano di primavera.
Una città silente, Roma, adagiata e dormiente,
nel profondo sonno da cui non si vuol risvegliare.
Splendente e vitrea, racchiusa in un’ampolla,
ad ammirare quel cielo nuovo,
nello splendor di un mondo che si vuol donare a lei,
per generosa grazia elargita al sol credo,
e dalla speranza, sgorgata dal suo offrir promessa vera,
porta di quel cielo, ora e sempre, aperta,
ad osannar trionfo, all’ETERNO bene,
fido di celeste città, resa all’uomo,
al fine d’ogni secolo di storia e di pietà!

(…e mi mostrò la città santa che scendeva dal cielo…)
Dall’apocalisse, di San Giovanni.