Errore di gioventù

Forse, quel ragazzo, non sbagliò!
L'uomo doveva capire, perciò sbagliare, così soffrire,
per arrivare al cuore di chi soffre,
vivere perciò la loro sconcertante realtà;
il lato B di quel pezzo forte; di vita più normale, e più vincente.
Spesso però distante da ogni umana povertà, e dalle sue relative
devianze.
Così errante fra gli erranti, scendendo fino al fondo quella china,
stremato e umiliato da essa, dopo aver assaporato,
la disgustosa amarezza di ogni male,
ma impietosito e rammaricato dalla cruda e becera realtà, di
quest'altra vita.
Quel ragazzo diventato per ciò vero uomo,
risalì di nuovo la sua china,
sino a giungere davanti al cospetto supremo e misericordioso, del
buon Dio,
che lo gratificò amandolo...

Autobiografica