Monsignor Giuseppe Lanave

Dopo la morte di Don Pasquale Manganelli, per un breve periodo la Parrocchia fu affidata, con Bolla Pontificia del 7 ottobre 1953, a Don Giuseppe Lanave, l'Economo Spirituale. Sacerdote di profonda cultura teologica, ricevette una Chiesa, come si legge dal verbale di consegna dei beni, "...ancora incompleta nella parte absidale e nella facciata, priva di pavimento...". Egli, dunque, dovette sia profondere energie per trascinare e coinvolgere le forze parrocchiali disponibili per completare le strutture della Chiesa e delle opere parrocchiali, sia ottemperare all'incarico di assistente nazionale della Gioventù Italiana di Azione Cattolica. Fece costruire in tufo l'abside della Chiesa, la facciata, riassestare la casa canonica. Restituì al suo antico splendore l'altare settecentesco, facendolo restaurare e circondare da una balaustra in marmo bianco con archi policromi, chiusa da un cancelletto in ferro battuto. Durante il suo operato pastorale, la Parrocchia ottenne il riconoscimento giuridico, essendo fino agli anni '50 pressochè sconosciute la Chiesa e la Parrocchia stessa agli uffici amministrativi, con Decreto del Presidente della Repubblica e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 111 del 2 maggio 1957. Un'altra "battaglia" intrapresa nei confronti dell'autorità civile, fu condotta per ottenere il ridimensionamento dell'edificio attualmente sito di fronte alla Chiesa, senza cui non esisterebbe oggi la piazzetta antistante la facciata. Gli sforzi di Don Lanave mirarono anche e soprattutto alla cura pastorale, per cui egli cercò di porre ordine a tutto ciò che potesse rendere ai fedeli un ambiente accogliente ed idoneo al servizio religioso. Le sue austere, rigorose direttive pastorali, unite alle azioni in difesa della Parrocchia e dei suoi fedeli, gli valsero l'affetto e la stima di tutti coloro che lo conobbero. Nel 1959 terminò il suo mandato a S. Pasquale, essendo stato nominato Vescovo di Andria.