la tragedia di monongah - canada -

Monongah, West Virginia, U.S.A. 06/12/1907.

Un piccolo paese statunitense del West Virginia ed una data che difficilmente i Sannicolesi da oggi potranno dimenticare e con noi tanti altri piccoli paesi del Centro e Sud Italia.

Una volta si parlava dei dispersi delle guerre e del loro mai ritorno. Molti di essi ancora oggi non possono essere considerati ne tra i vivi e neanche tra i morti non essendo stati ritrovati i loro corpi. Lo stesso discorso poi venne fatto anche per tutti coloro che partirono  per le Americhe,come emigranti, alla ricerca di un posto di lavoro e che poi non si sa perché non fecero mai più ritorno alle loro case abbandonando mogli, figli e genitori. Tutta queste gente venne poi definita come vigliacca e per molti anni diverse famiglie subirono anche questa onta e macchia indelebile: "Quel tizio è partito per le americhe abbandonando moglie, figli e parenti colmando la sua memoria di vergogna.

Il giornalista Mimmo Carratelli, del giornale "Gente d’Italia.: cronache degli italiani dal mondo" apre il suo articolo con queste parole:" Partivano gli uomini, con gli ampi mantelli neri ed il vestito buono del giorno delle nozze abbandonando i paesi contrafforti della regione e la miseria di una vita da zappatori lasciando donne in lacrime con gli scialli scuri, e figli appena nati per avventurarsi in un mondo pieno di speranze….. e poi andavano incontro ad una vita che li avrebbe umiliati per sfuggire ad una vita piena di fame come quella calabrese dell’inizio dello scorso secolo……Erano partiti da San Giovanni in Fiore, da San Nicola dell’Alto, da Gioiosa Jonica, da Castrovillari, da Falerna, da Strangoli, da Guardia piemontese ed ecc. per avventurarsi nelle miniere americane per risparmiare dei scarni risparmi da spedire in patria alla famiglia."

Oggi, dopo quasi cento anni, un giorno di pomeriggio inoltrato mentre si ascoltava il TG3 regionale, una notizia, così quasi detta per caso, ha scosso le nostre menti. Il commentatore di turno diceva che una fossa comune veniva ritrovata nel West Virginia con centinaia di morti non tutti riconosciuti o registrati. Tutti quei morti provenivano da una tragedia che aveva colpito un piccolo paese di questo stato, quello di una sciagura successa in una miniera di carbone di Monongah, e precisamente nel lotto 6 e 8. La notizia che veniva ripresa dal giornale "LA GENTE D’ITALIA" diretta con cura dal suo Direttore MIMMO PORPIGLIA così in prima pagina titolava l’articolo:"METTIAMO UNA CROCE SUI MORTI SENZA NOME". Tutto ciò si potrà leggere sul sito Internet del medesimo giornale www.ilgiornaleditalia.com.

Si può leggere addirittura che i morti siano stati oltre le 500 unità, addirittura sui 1500, se come alcuni ricercatori e collaboratori del medesimo giornale pare che abbiano appreso da una Prof.ssa del luogo, una certa Janet Salvati, nome prettamente di origini italiane, la quale ha trascorso gran parte della sua vita a cercare prove e documenti sulla tragedia. La Prof.ssa afferma, si legge nell’art. del Dir. Porpiglia, che qualcuno in Italia si dovrebbe interessare al caso, altrimenti potrebbe apparire un’enorme vergogna. In base ad un documento ritrovato nel 1908, inerente ad una corrispondenza ad un giornale del luogo, pare che le vittime fossero superiori alle mille, nonostante venissero documentati circa 362 morti. Gente della Campania, della Lucania, del molise, della Calabria, e di altre regioni d’Italia. Si presume, seguendo la lettura degli articoli del Giornale, che le vittime fossero molte di più, in quanto per ogni lavoratore regolarmente registrato, ce ne fossero per ogni persona dichiarata altre due o tre( amici o parenti ) che clandestinamente venivano impiegate per poi dividersi il ricavato con il titolare registrato.

Se venisse confermata questa notizia, dice l’articolista del giornale, il tutto sarebbe da paragonarsi ad un mostruoso massacro senza paragoni ed una macchia indelebile nei confronti della umanità. Dai documenti si evince che le vittime fossero originari da molti luoghi d’Italia, di paesi quasi sconosciuti, come Duronia, Torella, Marcone, Ponza, Canestro, e tanti altri per poi finire nominando San Giovanni in Fiore e San Nicola dell’Alto. Per quanto riguarda il nostro piccolo centro pare che il numero fosse quello più numeroso.

Per questo il Sindaco Rizzuti ha voluto scrivere personalmente al Direttore del Giornale la seguente lettera: Egregio Direttore, nel N. 3 del mese di Aprile, sono stati pubblicati alcuni articoli che fanno riferimento alla tragedia della miniera di carbone di Monongah, West Virginia, U.S.A. del 06/DIC./1907, in cui sono morti più di 500 italiani. Di questi 500, solo 171 sono i nomi registrati ed alcuni di essi, si legge in due articoli che provenissero da San Nicola dell’Alto.

Queste notizie riprese dal TG3 regionale, ha sconvolto non solo il sottoscritto, ma tutti quei cittadini che l’hanno ascoltata e tutti gli altri che si sono precipitati sul v/s sito internet per saperne di più. Di questo tragico avvenimento non si è saputo nulla. Non poteva essere diversamente, visto che per molto tempo è stato tenuto nascosto, come Lei ed i suoi collaboratori giornalisti avete documentato.

Poiché sul V/s sito internet esiste l’elenco dei minatori morti e registrati, ma non il loro paese d’origine, le sarei grato se mi facesse pervenire notizie più precise sui nomi dei minatori originari di San Nicola dell’Alto tragicamente morti a Monongah.

In attesa di un positivo riscontro della presente, porgo cordiali saluti e lei ed ai suoi collaboratori, congratulandomi per il lavoro svolto fino ad oggi per stabilire la verità sulla tragedia e ridare dignità alle vittime delle miniere.

Cordialmente Luigi Rizzati, Sindaco del Comune di San Nicola dell’Alto.

NELLA RASSEGNA STAMPA SI TROVANO GLI ARTICOLI PUBBLICATI SUL BISETTIMANALE LOCALE IL CROTONESE MENTRE IN QUELLO DE "LA GENTE D'ITALIA" SI TROVANO ARGOMENTI PIU' APPROFONDITI FIRMATI DAL SUO DIRETTORE MIMMO PORPIGLIA E DAGLI INVIATI A MONONGAH DEL MEDESIMO GIORNALE. INOLTRE SI RINGRAZIA IL GIORNALISTA E REDATTORE DEL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA PINO IANNOLO PER AVERCI RESO VISITA NEL NOSTRO PAESE E MESSO PIU' IN RISALTO LA TRAGEDIA DEI NOSTRI CONCITTADINI MORTI IN QUELLE MINIERE. INOLTRE LO SI RINGRAZIA PER AVERCI DATO LO SPRONO A CONTINUARE IN QUESTE RICERCHE PERCHE' LA VERITA' POSSA VENIRE A GALA E DARE DEGNO ONORE ALLA MEMORIA DI QUEI CARI CHE GIACCIONO NELLA FOSSA COMUNE DI MONONGAH.

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