MINIERA PROMISCUI O FIUMARA SECCATA

Detta miniera si trova nel territorio della Fiumara Seccata e si estende per oltre 5,80 ettari. La proprietà di questo territorio, inizialmente fu reclamata sia dal Comune di San Nicola dell'Alto che da quello di Casabona. Per effetto della legge del 19/07/1927, entrambi fecero richiesta di appartenenza della concessione mineraria a titolo definitivo. Dopo una causa durata per molti anni, il Prefetto di Catanzaro sentenziò che la concessione doveva considerarsi promiscua essendo adiacente ai due Comuni limitrofi e così la concessione venne denominata con il nome di "Promiscua o Fiumara Seccata", con un decreto del 27/05/1943.I

n questa miniera, vi svolsero lavori prima la Ditta Labate, che in qualità di cottimista già svolgeva lavori su tutto il territorio, compreso quello della Miniera S.Domenica. e poi la Ditta Vetta Francesco.

La galleria Alba, che come sappiamo è stata l'arteria principale di quasi tutto il territorio, fungeva da scolo per le acque e nello stesso tempo anche come arteria di trasporto e di passaggio.

La migliore coltivazione ed estrazione, si ebbe tra il 1905 ed il 1916, il materiale veniva estratto e trasportato all'esterno tramite alcuni piani inclinati che portavano in un piazzale dell'ex miniera Calcarella, dove poi veniva trattato in dei calcaroni preesistenti.

La suddetta miniera subì diverse inondazioni, la prima nel 1948 e poi quella famigerata del 1953 che tanti danni creò alla Calabria intera. In quel periodo la Fiumara Seccata stette in piena per un periodo di quasi sette mesi e precisamente dal mese di Agosto del 1953 fino a tutto il mese di Aprile del 1954.

Nonostante tutto, con il sistema adottato dalla ditta esercente, i danni furono marginali, in quanto si cercò di arginare la potenza del fiume evitando che questi distruggesse le infrastrutture di base. La sistemazione dello sbocco della Galleria Alba, garantì alle due pompe dalla potenza di 60 m cubi orari, di poter estrarre i 100 metri cubi orari di acqua che vi entrava durante il periodo alluvionale. Questo sistema di protezione garantì alla ditta esercente di poter coltivare il minerale sottostante alla galleria Alba ed estrarlo mediante il prosciugamento del suolo.

I lavori andarono avanti tentando le ricerche del campo dalla Miniera Promiscui fino a tutta la Fiumara Seccata, e con molto cautela si eliminava la terra bagnata, sostituendola con materiale impermeabile per impedire eventuali cedimenti del terreno.

Gli impianti di lavorazione che erano in dotazione della miniera erano:

Una Polveriera, una casa per il guardiano, una casa per gli operai, tre magazzini per il materiale, due locali per l'officina, uno per l'ufficio, una sala per i motori, alcune piccole case per il riposo del personale e una palazzina per l'abitazione dell'esercente ( Palazzo Vetta ).