Capitolo quarto.
Come l'agnolo di Dio propuose una quistione a frat'Elia guardiano d'uno
luogo di Val di Spoleto; e perché frat'Elia li rispuose superbiosamente si
partì e andonne in cammino di santo Jacopo, dove trovò frate Bernardo e
dissegli questa storia.
Capitolo quinto.
Come il santo frate Bernardo d'Ascesi fu da santo Francesco mandato a
Bologna, e là pres'egli luogo.
Capitolo sesto.
Come santo Francesco benedisse il santo frate Bernardo e lasciollo suo
Vicario, quando egli venne a passare di questa vita.
Capitolo settimo.
Come santo Francesco fece una Quaresima in una isola del lago di Perugia,
dove digiunò quaranta dì e quaranta notti e non mangiò più che un mezzo
pane.
Capitolo ottavo.
Come andando per cammino santo Francesco e frate Leone, gli spuose quelle
cose che sono perfetta letizia.
Capitolo nono.
Come santo Francesco insegnava rispondere a frate Lione, e non poté mai
dire se non contrario di quello Francesco volea.
Capitolo decimo.
Come frate Masseo quasi proverbiando, disse a santo Francesco che a lui
tutto il mondo andava dirieto; ed egli rispuose che ciò era a confusione
del mondo e grazia di Dio; perch'io sono il più vile del mondo.
Capitolo undicesimo.
Come santo Francesco fece aggirare intorno intorno più volte frate Masseo,
e poi n'andò a Siena.
Capitolo dodicesimo.
Come santo Francesco puose frate Masseo allo ufficio della porta, della
limosina e della cucina; poi a priego degli altri frati ne lo levò.
Capitolo tredicesimo.
Come santo Francesco e frate Masseo il pane che aveano accattato puosono
in su una pietra allato a una fonte, e santo Francesco lodò molto la
povertà. Poi pregò Iddio e santo Pietro e santo Paulo che gli mettesse in
amore la santa povertà, e come gli apparve santo Pietro e santo Paulo.
Capitolo
quattordicesimo.
Come istando santo Francesco con suoi frati a parlare di Dio, Iddio
apparve in mezzo di loro.
Capitolo quindicesimo.
Come santa Chiara mangiò con santo Francesco e co' suoi compagni frati in
Santa Maria degli Agnoli.
Capitolo sedicesimo.
Come santo Francesco ricevuto il consiglio di santa Chiara e del santo
frate Silvestro, che dovesse predicando convertire molta gente, e' fece il
terzo Ordine e predicò agli uccelli e fece stare quete le rondini.
Capitolo diciassetesimo.
Come uno fanciullo fraticino, orando santo Francesco di notte, vide Cristo
e la Vergine Maria e molti altri santi parlare con lui.
Capitolo diciottesimo.
Del maraviglioso Capitolo che tenne santo Francesco a Santa Maria degli
Agnoli dove furono oltre a cinquemila frati.
Capitolo
diciannovesimo.
Come dalla vigna del prete da Rieti in casa di cui orò santo Francesco,
per la molta gente che venia a lui furono tratte e colte l'uve, e poi
miracolosamente fece più vino che mai sì come santo Francesco gli avea
promesso. E come Iddio rivelò a santo Francesco ch'egli arebbe paradiso
alla sua partita.
Capitolo ventesimo.
D'una molto bella visione che vide uno frate giovane, a quale avea in
tanta abbominazione la cappa, ch'era disposto di lasciare l'abito e uscire
dell'Ordine.
Capitolo ventunesimo.
Del santissimo miracolo che fece santo Francesco, quando convertì il
ferocissirno lupo d'Agobbio.
Capitolo ventiduesimo.
Come santo Francesco dimesticò le tortole salvatiche.
Capitolo ventitreesimo.
Come santo Francesco liberò un frate ch'era in peccato col demonio.
Capitolo
Ventiquattresimo.
Come santo Francesco convertì alla fede il Soldano di Babilonia e la
meretrice che lo richiese di peccato.
Capitolo
Venticinquesimo.
Come santo Francesco miracolosamente sanò il lebbroso dell'anima e del
corpo, e quel che l'anima gli disse andando in cielo.
Capitolo Ventiseiesimo.
Come santo Francesco convertì tre ladroni micidiali e fecionsi frati; e
della nobilissima visione che vide l'uno di loro, il quale fu santissimo
frate.
Capitolo
Ventisettesimo.
Come santo Francesco convertì a Bologna due scolari, e fecionsi frati; e
poi all'uno di loro levò una grande tentazione da dosso.
Capitolo Ventottesimo.
D'uno rapimento che venne a frate Bernardo, ond'egli stette dalla mattina
insino a nona ch'egli non si sentì
Capitolo Ventinovesimo.
Come il demonio in forma di Crocifisso apparve più volte a frate Ruffino,
dicendogli che perdea il bene che facea, però ch'egli non era degli eletti
di vita eterna. Di che santo Francesco per rivelazione di Dio il seppe, e
fece riconoscere a frate Ruffino il suo errore e ch'egli avea creduto.
Capitolo Trentesimo.
Della bella predica che feceno in Ascesi santo Francesco e frate Ruffino,
quando eglino predicarono ignudi.
Capitolo Trentunesimo.
Come santo Francesco conosceva li segreti delle coscienze di tutti i suoi
frati ordinatamente.
Capitolo Trentaduesimo.
Come frate Masseo impetrò da Cristo la virtù della santa umiltà.
Capitolo
Trentatreesimo.
Come santa Chiara, per comandamento del Papa, benedisse il pane il quale
era in tavola; di che in ogni pane apparve il segno della santa croce.
Capitolo
Trentaquattresimo.
Come santo Lodovico re di Francia personalmente, in forma di pellegrino,
andò a Perugia a visitare il santo frate Egidio.
Capitolo
Trentacinquesimo.
Come essendo inferma santa Chiara, fu miracolosamente portata la notte
della pasqua di Natale alla chiesa di santo Francesco, ed ivi udì
l'ufficio.
Capitolo
Trentaseiesimo.
Come santo Francesco dispuose a frate Lione una bella visione ch'avea
veduta.
Capitolo
Trentasettesimo.
Come Gesù Cristo benedetto, a priego di santo Francesco, fece convertire
uno ricco e gentile cavaliere e farsi frate, il quale avea fatto grande
onore e profferta a santo Francesco.
Capitolo Trentottesimo.
Come santo Francesco conobbe in ispirito che frate Elia era dannato e
dovea morire fuori dell'Ordine; il perché a' prieghi di frate Elia fece
orazione a Cristo per lui e fu esaudito.
Capitolo
Trentanovesimo.
Della maravigliosa predica la quale fece santo Antonio da Padova frate
minore in consistorio.
Capitolo Quarantesimo.
Del miracolo che Iddio fece quando santo Antonio, essendo a Rimino,
predicò a' pesci del mare.
Capitolo
Quarantunesimo.
Come il venerabile frate Simone liberò di una grande tentazione un frate,
il quale per questa cagione voleva uscire fuori dell'Ordine.
Capitolo
Quarantaduesimo.
Di belli miracoli che fece Iddio per li santi frati frate Bentivoglia,
frate Pietro da Monticello, frate Currado da Offida e come frate
Bentivoglia portò un lebbroso quindici miglia in pochissimo tempo, e
all'altro parlò santo Michele, e all'altro venne la Vergine Maria e
puosegli il figliuolo in braccio.
Capitolo
Quarantatreesimo.
Come frate Currado da Offida convertì un frate giovane, molestando egli
gli altri frati. E come il detto frate giovane morendo, egli apparve al
detto frate Currado, pregandolo che orasse per lui. E come lo liberò per
la sua orazione delle pene grandissime del purgatorio.
Capitolo
Quarantaquattresimo.
Come a frate Currado apparve la madre di Cristo e santo Giovanni
Vangelista e santo Francesco; e dissegli quale di loro portò più dolore
della passione di Cristo.
Capitolo
Quarantacinquesimo.
Della conversione e vita e miracoli e morte del santo frate Giovanni della
Penna.
Capitolo
Quarantaseiesimo.
Come frate Pacifico, istando in orazione, vide l'ariima di frate Umile suo
fratello andare in cielo.
Capitolo
Quarantasettesimo.
Di quello santo frate a cui la Madre di Cristo apparve, quando era
infermo, ed arrecogli tre bossoli di lattovaro.
Capitolo
Quarantottesimo.
Come frate Iacopo dalla Massa vide in visione tutti i frati Minori del
mondo, in visione di uno arbore, e conobbe la virtù e li meriti e li vizi
di ciascuno.
Capitolo
Quarantanovesimo.
Come Cristo apparve a frate Giovanni della Vernia.
Capitolo Cinquantesimo.
Come dicendo messa il dì de' morti, frate Giovanni della Vernia vide molte
anime liberate del purgatorio.
Capitolo
Cinquantunesimo.
Del santo frate Iacopo da Fallerone; e come, poi che morì apparve a frate
Giovanni della Vernia.
Capitolo
Cinquantaduesimo.
Della visione di frate Giovanni della Vernia, dove egli conobbe tutto
l'ordine della santa Trinità.
Capitolo
Cinquantatreesimo.
Come, dicendo messa, frate Giovanni della Vernia cadde come fosse morto.
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