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LA VEGETAZIONE


Predomina la macchia mediterranea .Alle estese foreste di lecci e querce, che prima ricoprivano il territorio di San Basilio e che sono scomparse a causa dei disboscamenti e dei frequenti incendi ,si è costituita la macchia mediterranea nelle sue varie forme e, in alcune parti, una vegetazione talmente povera che,a malapena, nasconde le rocce.
Ovunque un alternarsi di cespugli di Lentisco "moddtizi" (Pistacia lenticus ), di Corbezzolo "olioni"(arbutus umedos, di mirto "mutta" (myrtus comunis ) di assenzio "senzu" (artemisia arborescens).Diffuso il cisto "murdegu" (cistus monspeliensis ).Nei terreni più degradati e sfutati, cresce l' asfodero "cardilloni" (asphodelus microcarpus ).
Anticamente, dalle bacche mature di lentisco si estraeva un olio "s' ollu de stinciri".
Allora, solo i "ricchi" possedevano uliveti e, durante le guerre , le donne e i bambini,nell' epoca giusta si recavano in campagna per raccogliere le bacche di questo cespuglio. Queste si facevano cuocere, per pochi minuti, nell' acqua bollente, poi, si scolavano e si raccoglievano dentro un sacchetto di tela. Il sacchetto si posava sopra un tronco, messo di traverso sopra "su lacu". Questo olio, chiamato "ollu de stinciri" era utilizzato per l' illuminazione ma anche per condire e friggere gli alimenti anche se era particolarmente amaro e provocava bruciori alla gola! 
Gli abitanti di San Basilio usano preparare un liquore squisito con le bacche del mirto. Qui esiste anche il mirto con le bacche bianche, di conseguenza il colore e il gusto del liquore cambiano a seconda della varietà usata. 


La ricetta del liquore di mirto è molto semplice, occorrono :
350 g di bacche di mirto (binche o nere),
½ l di alcool, 
300 g zucchero,
½ l di acqua.
Si raccolgono i frutti del mirto , quando sono ben maturi . si lasciano macerare , per un mese , nell' alcool. Li si pressa con un piccolo torchio per estrarne il succo . Il tutto si unisce all' alcool , allo zucchero precedentemente sciolto nell' acqua calda . Quindi si imbottiglia , dopo aver allungato il miscuglio con acqua se lo si desidera meno alcolico.
Ritornando alla nostra vegetazione del nostro paese, tra gli alberi ad alto fusto riconosciamo : i Lecci "ilixi" ( Quercus ilex ), i Sugheri "criuergiu"(Quercus suber),le Roverelle "arroli", gli Olivastri "ollastu"(Olea oleaster ).
In prossimità dei corsi d'acqua , osserviamo, anche, le distese di Canne "canna" ( Arando donax ) , di Giunchi " giuncu" (Iuncus acutus ) e gli splendidi Oleandri "Lionaxi" (Nerium oleander).
Il sottobosco ospita funghi "carolinu de pezza, cardolinu de murdegu", fiori selvatici di diversa specie , grandi quantità di Asparagi selvatici "sparau" ( Asparagus acutifolius ) che i ragazzi raccolgono per procurarsi un po' di denaro.
Sono presenti , anche, diverse qualità di erbacee, talvolta utilizzate come erbe medicinali. 






ALCUNE SPECIE TIPICHE


1)Asparago "sparau" 
Asparagus acutifolius.
E' un suffruttrice rampicante, fusto legnoso molto ramificato che vive lungo le siepi, gli anfratti rocciosi e nelle macchie degradate.
Le sue foglie sono ridotte a squame, i rametti sono aghiformi e pungenti, disposti in gruppo ; fiorisce in Agosto -Novembre con fiori piccoli e di colore verdastro, i frutti sono bacche anch'esse di colore verde.
I rami giovani, chiamati Turioni , spuntano da Gennaio a Maggio, a seconda del adattamento climatico, sono molto ricercati perché danno vita ad un piccolo mercato ad opera dei ragazzi e degli anziani. 
L' asparago, dopo la bollitura, può essere consumato condito con olio e sale , oppure frittata con uova. Possiede proprietà diuretiche. 


2)Euforbia cespugliosa "lua"
Euphorbia characias
E' un arbusto alto 40-70 cm, con base legnosa e fusti robusti ed eretti che vive nei terreni incolti, nella macchia mediterranea e nei pascoli aridi.Le foglie sono lineari, lanceolate, di colore verde - glauco, coriacee numerose nella parte superiore del fusto. La fioritura che inizia alla fine del periodo.

CISTO "murdegu"
CISTUS MONSPELIENSIS
Arbusto alto fino a 2 metri, con rami tormentosi, foglie sessili (attaccate direttamente alla pianta) con lamina lineare lanceolata, vischiose, di colore verde scuro. I fiori sono piccoli, durano un solo giorno, ma sono prodotti abbondantemente, per cui la fioritura continua per parecchie settimane. I petali sono bianchi, spesson con una macchia gialla. Il frutto è una capsula. Questo arbusto predilige i terreni percorsi dal fuoco e vive in associazioni proprie o miste ad altri arbusti.


FERULA COMUNE "feurra" 
FERULA COMUNIS
Pianta erbacea perenne con fusto eretto, alta fino a 3 metri, ramificata nella parte superiore. Le foglie sono grandi, pluripennate, le inferiori presentano il picciuolo, le superiori la guaina fogliare. Fiorisce in Maggio-Giugno, conm piccoli fiori giallo-dorati riuniti in infiorescenze ad ombrelle terminali. Preferisce i pascoli aridi, i terreni incolti, ibordi delle strade.
La ferula è l'espressione dei terreni degradati e la sua diffusione è favorita dal fatto che "non piace" al bestiame perché velenosa (provoca la ferulosi, una malattia che porta il capo di bestiame alla morte) e perché si diffonde nei terreni incendiati.
I fusti seccati, cavi e molto resistenti, si usavano per costruire sgabelli.

Contiene un lattice molto tossico che può provocare avvelenamenti a morte, sulla pelle provoca forti irritazioni ed è stato utilizzato (come quello del fico) per eliminare porri e verruche. Il lattice è, anche, usato per avvelenare le acque nella pesca di frodo.


L' uomo può utilizzare il legno, che fornisce combustibile ed eccellente carbone; le foglie, che hanno proprietà medicinali astringenti, i frutti si usano nella preparazione di marmellate; i fiori concorrono alla produzione di un eccellente miele amaro.


3)LAVANDA SELVATICA
LAVANDULA STOECHAS
Pianta erbacea, arbustiva che predilige i terreni percorsi dal fuoco, per tale motivo la si trova, insieme al cisto nelle macchie degradate.
Le foglie sono lanceolate, spesso riunite all'ascella di foglie più grandi verde-grigio. I fiorisono violetti, disposti in infiorescenze a spiga corta. Fiorisce da Gennaio a Giugno, a seconda delle condizioni climatiche.
Sia le foglie che i fiori erano utilizzati per conservare la biancheria, come antitermico.

4) ASFODELO "cardilloni"
ASPHODELUS MICROCARPUS
Pianta erbacea, perenne, con radici ingrossate, che cresce nei terreni più poveri e degradati sottoposti dall' uomo ad eccessivo sfruttamento e che, quindi, indica miseria e degrado ambientale.Il fusto eretto, nella parte superiore è ramificato e privo di foglie. Alla base le foglie sono lanceolate, l' infiorescenza è ramificata, piramidale. I fiori sono numerosi, bianchi, con nervature brune. La fioritura avviene in febbraio-maggio. Il frutto è una capsula sferoidale.

5)CORBEZZOLO "oioni"
CARBUTUS UNEDO
E' uno degli elementi più decorativi della macchia mediterranea perché presenta contemporaneamente foglie, fiori e frutti. 
E' un arbusto, o piccolo albero alto fino a 5 metri, con numerosi rami e corteccia rosso-bruna. Le foglie, simili a quelle dell' alloro, sono coriacee, hanno una lamina acuta all'apice, sono ovali e hanno il margine dentato.Fiorisce da Settembre a Dicembre con fiori riuniti in gruppi terminali a corolla bianco-rosata. Il frutto è rotondeggiante, carnoso e di colore rosso, con superficie ruvida.
Questo arbusto è particolarmente ricercato dal bestiame che, quindi, concorre alla sua degradazione; il corbezzolo, però, è capace di riprendersi vigorosamente ed è anche la specie legnosa che, per prima vegeta dopo un incendio.

6)LENTISCO "modditzi
PISTACIA LENTICUS
E' un arbusto alto fino a 5 metri e molto ramificato. Le foglie sono composte da 4-5 paia di foglioline ovato-lanceolate a margine intero. I fiori sono piccoli e raccolti in infiorescenze di colore verde se femminili, di colore rosso-bruno se maschili. Il periodo di fioritura va da Marzo ad Aprile. I frutti sono piccole drupe di 3-4 mm, prima rosse poi nere.
Ha un robusto apparato radicale che gli permette di vegetare anche nella stagione estiva più calda, quando le altre specie appaiono sofferenti ed ingiallite.
La presenza di una vegetazione rigogliosa di lentisco indica che ci si trova in in un terreno di buona fertilità e particolarmente adatto per la coltivazione di cereali. 
Il legno fornisce un eccellente combustibile; i frutti contengono un olio di colore verde (ollu 'e stinco) utilizzato per l'illuminazione e durante la seconda guerra mondiale, nei periodi più duri, anche per l'alimentazione.

7) Euforbia Cespugliosa “lua”

Euphorbia Characias

E’un arbusto alto 40-70 cm, con base legnosa e fusti robusti ed eretti che vive nei terreni incolti, nella macchia mediterranea e nei pascoli aridi. Le foglie sono lineari ,lanceolate, di colore verde-glauco, coriacee, numerose nella parte superiore del fusto. La fioritura, che inizia alla fine del periodo invernale, continua fino a maggio; le infiorescenze giallastre sono disposte ad ombrelle terminali, costituite da più di venti raggi. Il frutto è una capsula.Lo sviluppo vegetativo si interrompe in estate e riprende alle prime piogge autunnali. Contiene un latice molto tossico che può provocare avvelenamenti e morte, sulla pelle provoca forti irritazioni ed è stato utilizzato ( come quello del fico ) per eliminare porri e verruche. Il latice è ,anche  per avvelenare nella pesca di frodo,