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LINEAMENTI STORICI 


Nonostante le nostre richieste, siamo riusciti ad avere pochissime informazioni sulle origini del nostro paese :gli anziani dicono di non saperne nulla o ci raccontiamo brani, incompleti, di leggende.
Possiamo, però,affermare che tali origini sono abbastanza antiche poiché, in tutto il territorio, sono ritrovati reperti di diversa epoca: tombe di giganti a Gennai; Domus de janas a Pitzori; nuraghi e resti di terme romane in prossimità della chiesetta di San Basilio, oltre ad altri oggetti, ritrovati in diverse località, di probabile epoca punica. 
Ci hanno molto interessato le notizie, che abbiamo raccolto, su presunte gallerie (delle quali non si conosce ne' epoca, ne' ubicazione ) che si diramano sotto tutto il paese collegandolo a località molto distanti l' una dall' altra. Gli interessati di molte di queste sono stati murati e di tante si è perso il ricordo, si sa solo che una di queste gallerie collega la grotta di Ninni Piu (nella località di Solomadi )con le campagne di Piscina Longa .
Tutti ritengono che il primo nucleo del paese sorgesse in e che le case siano state spazzate via dall' alluvione conseguente ad un grande diluvio (secondo altre versioni ci fu , invece, una pestilenza ). In seguito gli abitanti si stabilirono nel Cucuru Solomrdi, ma una pestilenza spopolò anche questo centro. In epoca medioevale il paese si sviluppò nella posizione attuale.
Le notizie storiche più attendibili ci dicono che il villaggi9o è nato per un opera di comunità di monaci greco-bizantini che aveva costruito un monastero in onore del patrono,Basilio , dal quale, appunto, il paese prende il nome.San Basilio entrò a far parte della curatoria della Trexenta, appartenente al Giudicato di Cagliari .sul finire del tredicesimo secolo fu dominato dai Pisani e, successivamente ,dagli Aragonesi.
I quartieri più antichi di San Basilio erano : Solomardi, San Sebestiano,Surcuri,Gruttixeddas. Tali quartieri erano collegati da "is moris", piccoli sentieri o strade strette , ricoperte da ciottoli.
Le case erano costruite con pietre sovrapposte e mattoni (di fango e paglia ) "a ladiri".I soffitti avevano "sa cannizzada ", una intelaiatura fatta con le canne, sostenute da travi di ginepro . Le stanze dell' abitazione erano due o tre : " sa lolla", la cucina, una camera da letto , qualche volta collegate con due o più gradini . Se la famiglia era numerosa, si dormiva in " su stabi" dove, di solito , si conservavano le provviste, l'olio e i cereali.
I pavimenti erano in terra battuta , alla quale si mischiava dello sterco di bue, per rendere il fango più resistente.
Molte case possedevano un cortile " a imperdau" , chiuso con "su giassu", un fascio di fronde spinose; la chiusura mediante un portale era meno frequente .Nel cortile si riconosceva "s' omu de palla",il pagliaio; il forno (costruito con argilla e paglia ), sotto il quale si teneva un maiale da ingrasso ; una piccola stanza usata come stalla per cavallo o i buoi e le galline .
Intorno all'abitato vi erano campi coltivati solo "in costere" (nelle zone più ripide ) non si seminava!
Ogni famiglia possedeva il suo orticello , dove si coltivavano ortaggi e legumi per l'alimentazione giornaliera.


Cenni storici
Premessa
Le vicende storiche che hanno portato alla costruzione della Parrocchiale di S. Pietro as. Basilio si sono presentate sempre molto difficili per la scarsa documentazione presente ad ogni livello: Parrocchia, Comune, Archivio di Stato e Curia Vescovile di Cagliari. In quest' ultima l' impraticabilità odierna del suo archivio non ha consentito maggiori approfondimenti.
Il Liber Cronicus parrocchiale rimane la fonte più attendibile sulle notizie storiche fondate nella nostra chiesa: esso mette in luce una ricerca puntigliosa e meritoria svolta dall' allora Parroco Sac. Luigi Lay intorno al 1908/10 e che dava l' avvio alla vera cronistoria della Parrocchia. Da questo si traggono le informazioni più vicine ma sempre carenti su date e momenti remoti della costruzione di questa chiesa.

La nuova parrocchiale
Si da per certo che la chiesa di San Pietro Apostolo andava a sostituire la vecchia parrocchia di San Basilio che come in uso allora aveva il cimitero nel cortile, chiesa che tuttora è in piedi sulla destra della strada entrando da Senorbi ma ormai chiusa al pubblico per le precarie condizioni statiche. I motivi di questo abbandono ruotano intorno a due ipotesi legate a qualche peste o forse più realisticamente alle dimensioni poco adeguate ad uno sviluppo del villaggio una volta più fiorente.
Due sono le fonti direi certe intorno alle quali si può datare la nuiva costruzione: la fusione delle due campane della vecchia parrocchiale di S. Basilio, 1523 e 1593, e la camera grande della nostra parrocchiale di S. Pietro fusa nel 1723.
L' impegno per la fusione di una nuova campana da destinare alla chiesa di S. Basilio nel 1593, presuppone ancora la piena efficienza di quella parrocchia ed escluderebbe un indirizzo verso la costruzione di una nuova. Dall' altra parte alla data di fusione della campana per S. Pietro. 1723, la nuova chiesa doveva essere già costruita.
La data di costruzione si aggirerebbe pertanto tra il 1593 ed il 1723; ci rimangono oltre cento anni di incertezza che solo il rinvenimento di nuove documentazioni potrà colmare. 
La descrizione sommaria presente nel Liber Chronicus corrisponde sostanzialmente alla situazione attuale salvo che per il pianellamento che si presentava, probabilmente fin dall' origine, "in pietre rettangolari nel corpo della chiesa e nell' altare maggiore in mattonelle esagonali di bizzarro e mattonelle quadrate piccole di marmo" (L. Ch..).
E' verosimile che la chiesa sia nata strutturalmente con l' impostazione attuale salvo che per gli arredi e le finiture dei pavimenti per i quali si riesce a risalire con date certe ai successivi interventi.