"UN PRINCIPE PER BRA"

 

 

Fine di DragonBallZ.


Era un tranquillo pomeriggio d’inverno, la piccola Bra aveva appena finito di leggere una romantica storia tra un principe e una principessa. Bra era rimasta impressionata dalla dolcezza di quel racconto e sognava ad occhi aperti distesa sul letto di vivere un’avventura simile. "Prima di tutto mi serve un principe" pensò. "Trunks! Fratellone, vieni qui per favore!". "Cosa c’è, Bra?" chiese il ragazzo. "Dove lo trovo un bel principe?". "Cosa?" ribatté lui come se non avesse capito. "Voglio trovare un bel principe come questo" disse la piccola mostrando al fratello la copertina del suo libro. "Ah, ho capito. Vieni, siediti qui con me –disse mentre si poggiava sul letto- ti devo spiegare una cosa. Vedi, al giorno d’oggi non esistono più i principi e le principesse. Quando una ragazza e un ragazzo crescono e hanno circa la mia età, allora capiscono cos’è l’amore e diventano lei una principessa per lui e viceversa, o forse no... alcune volte però... be’ sì insomma, hai capito" e fuggì via dalla stanza in preda all’imbarazzo. Trunks si pentiva di aver detto quelle cose, perché sapeva che sua sorella era molto più intelligente di quanto lasciasse credere la sua giovane età di 5 anni e temeva di averle lasciato intendere troppo o male, insomma pensava di aver combinato un piccolo guaio. Bra infatti, rimasta in camera, stava ripensando alle parole del fratello e tutta contenta andò in cucina a chiedere alla madre delle spiegazioni sull’amore. Bulma non era per niente imbarazzata alla domanda della figlia anzi, era eccitatissima all’idea di raccontare tutte le sdolcinatezze degli innamorati e si mise addirittura a ricordare il periodo in cui era fidanzata con Yamcha. Proprio mentre raccontava questi particolari arrivò Vegeta che entrò subito nel vivo della discussione: "Cosa c’entra quel babbeo di Yamcha nei tuoi discorsi?". "Cosa c’è caro, sei geloso forse che io mi ricordi del mio vecchio fidanzato?" chiese Bulma con un ghigno civettuolo. "Non dire idiozie, donna!" urlò lui, e i due cominciarono uno dei loro soliti battibecchi. Bra ne approfittò per dileguarsi, incuriosita dalle notizie che le aveva fornito la madre.
Il giorno dopo Bra stava facendo una passeggiata in città col fratello, quando per caso incontrò Goten che non la vedeva da molto tempo. "Ehilà ragazzi, come va? E’ un po’ che non ci si vede!" esclamò il figlio di Goku salutando i due amici alzando la mano. "Ciao Goten, anche tu stai facendo un giretto?" disse Trunks. "Già" disse l’altro, poi, abbassatosi all’altezza di Bra: "Questa è Bra, vero? Buongiorno bella signorina!". Tornato dritto Goten cominciò a fare a Trunks degli apprezzamenti su Bra del tipo "Non mi avevi detto che tua sorella stesse crescendo così bene!" e, sempre con un sorrisino un po’ da spaccone, guardando la piccola disse: "Ancora qualche anno e potrei farci un pensierino!". "Non ci provare Dongiovanni da strapazzo, avvicinati solo a mia sorella e ti concio per le feste!", Trunks era infuriato quanto geloso della sorellina. "Andiamo via Bra, non badare a ciò che dice questo demente". Ma era troppo tardi. Bra ormai era immersa in un mondo di sogni dove lei era una magnifica principessa e Goten il suo principe. Aveva finalmente trovato il suo principe! Passò il resto del giorno e tutta la notte a ripensare a quelle parole, "bella signorina", e più si immaginava nella mente il volto di Goten più lo trovava affascinante.
Nei giorni seguenti la piccola Bra cercò in tutti i modi di incontrare il giovane Saiyan del suo cuore e così una sera seguì di nascosto il fratello che stava andando ad una riunione di amici. Appena vide Goten diventò tutta rossa, poi decise di nascondersi dietro un palo per non farsi vedere e al contempo ascoltare le conversazioni dei ragazzi. A un certo punto comparve una ragazza che si mise proprio in mezzo alla visuale di Bra, la quale, arrabbiatissima, cominciava già a imprecare contro quell’intrusa. Sporgendosi un po’ di più per vedere meglio scoprì di chi si trattasse: "Ma quella è Marron, la figlia di Crilin!". In effetti la ragazza aveva capelli biondi proprio come la madre, #18, e occhi scuri come il padre, e inoltre aveva un fisico perfetto, alto e slanciato, insomma era proprio uno schianto! I 3 ragazzi nel frattempo avevano cominciato a parlare e scherzare e tra una battutina e un’altra Marron si stava avvicinando sempre più a Goten tanto da arrivargli addosso. "Ma guarda quella che si aggrappa come una scimmia al braccio del mio Goten!" pensava Bra già gelosissima del suo principino. Quando Goten, da perfetto dongiovanni qual era, mise un braccio attorno al corpo di Marron Bra non ci vide più, nascosta dietro il palo cominciò a tremare per la rabbia e le lacrime le salivano agli occhi, ma l’intelligenza ereditata dalla madre le impedì di fare una sciocchezza mostrandosi d’improvviso ai tre ragazzi. Rimase nascosta, ma i suoi occhi diventarono rossi, attorno al suo corpo comparì un alone di energia e sulla sua fronte... un simbolo! Sulla fronte di Bra comparve una specie di tridente blu su un semicerchio... il simbolo dei Saiyan! In lei si era risvegliato il sangue del padre che la spingeva al combattimento, alla vendetta, alla voglia di vincere. Quando Trunks si accorse dell’aura di energia Bra se ne stava già andando e nessuno prestò molta attenzione all’accaduto.
Il giorno dopo Bra incontrò Pan che come al solito pensava a combinar guai e non si accorgeva dello stato d’animo dell’amica: infatti quando Bra le chiese cosa avrebbe fatto al suo posto, la piccola moretta rispose che a lei interessavano solo gli allenamenti per diventare forte come il nonno (chissà a quale...). Tornando a casa Bra passò davanti alla palestra dove Trunks e suo padre si stavano allenando. Vegeta stava sgridando il figlio che non si stava particolarmente impegnando: "Dannazione Trunks, impegnati! In te scorre sangue saiyan, non dimenticartelo!". Bra ne rimase impressionata e si fermò in un parchetto lì vicino. Guarda un po’, poco dopo passarono da quelle parti Goten e Marron e -orrore!- lui le teneva un braccio intorno alla vita come dei fidanzatini! In quel momento a Bra tornarono in mente le parole di Pan "A me interessano solo gli allenamenti" e soprattutto quelle di suo padre "In te scorre sangue saiyan!". Mentre i due ragazzi più grandi si allontanavano senza averla vista, si alzò in piedi col pugno serrato e gli occhi fieri, il simbolo della sua stirpe le ricomparve sulla fronte e formulò una promessa solenne: "Giuro a me stessa che d’ora in poi mi allenerò duramente e quando sarò più grande conquisterò il cuore di Goten sconfiggendo una volta per tutte la mia rivale!". La piccola Saiyan si incamminò fiera verso casa, ancora inconscia dell’enorme potere che la rabbia aveva risvegliato in lei. E come tutti i Saiyan si preparò alla battaglia.

 

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