"LE AVVENTURE DI SANA"

 

4° Capitolo

Era già passato qualche giorno da quando Sana ed Heric erano andati a vedere la pioggia di stelle cadenti; la ragazza aveva continuato ad andare a scuola come una normalissima alunna, il ragazzo frequentava tranquillamente le lezioni di karate sperando di riuscire ad ottenere l'ambita cintura nera. La mamma di Sana faceva disperare Oliver come al solito e Robby pensava sempre alla sua dolce Asako (….tanto ormai lei si è sposata un altro………).

Tutto nella norma, ma presto Sana avrebbe ricevuto una "certa" telefonata di una "certa" persona………

- DRIIIN!!!- trillò il telefono a casa Kurata e subito Sana si fiondò a rispondere.

- Si, pronto; chi parla?- disse la ragazzina.

- Ciao Sana,……sono Charles-

- Charles…tu…- disse lei stupita.

- Sì, proprio io, ho chiamato perché…perché ho bisogno di parlarti. E' una cosa importante; ci possiamo vedere verso le 18.00.

- Do…dove?-

- Vediamoci al bar accanto gli studi TV di canale 108, ok?-

- D'accordo- disse lei.

- Allora ci vediamo. Ciao-

- Ciao- e Sana chiuse il telefono.

Di corsa andò in camera sua, si sentiva "strana"; che cosa le avrebbe mai dovuto dire Charles? Che cosa poteva essere di così importante? I pensieri si affollavano nella mente della ragazza; guardava l'orologio, erano le 17.00, così cominciò a prepararsi.

Non accennò neppure un sorriso a sua madre e Robby prima di uscire; fredda, implacabile uscì di casa, prese il treno e si avviò.

Appena arrivata, si appostò davanti il bar in attesa di Charles, il quale non tardò ad arrivare.

- Ciao Sana; vieni, sediamoci su di una panchina e …ti dirò tutto- disse il ragazzo, con un tono piuttosto serio all'amica.

-……Sì, Charles- detto questo Sana lo seguì.

Si sedettero sulla panchina, Charles guardò Sana negli occhi, lei lo fissò, si rifletteva nei due occhi cerulei del ragazzo; rimasero in silenzio per qualche minuto, poi Charles prese le mani della ragazza stringendole dolcemente fra le sue e le disse: - Sana, io……ho riflettuto a lungo prima di dirti queste parole e…e…insomma, ti volevo chiedere se…vuoi tornare ad essere la mia ragazza…anche se…tu…bhè, so che vuoi bene ad Heric-.

Sana rimase zitta e immobile, la sua mente e il suo cuore vennero attraversati come da un fulmine, lei abbassò lo sguardo.

Charles, non capì i sentimenti della ragazza nei suoi confronti; ma lui l'amava e così le si avvicinò, ancora un po', le sue labbra stavano per sfiorare quelle di Sana, che in quel momento sembrava una bambola, posata là senza vita, inanimata.

Stava quasi per baciarla, ma lei lo respinse.

Dopo aver detto ciò Sana accennò un sorriso, mentre invece il ragazzo rimase shockato.

- Io, ti ho amato, anche se…forse il mio…non era vero amore. Credo che in quel periodo, io abbia avuto bisogno di una persona dolce come te che mi poteva dare amore e affetto dato che……bhè sì, sai, ti ricordi Heric stava con Funny-.

- Sì, capisco…- disse il ragazzo.

- Adesso però, non pensare che io ti abbia sfruttato, anche tu avevi bisogno di me quando hai saputo di avere una famiglia là a New York. Preferisco definire quello che c'è stato fra di noi, non un "amore", ma un "bisogno d'amore reciproco"- continuò Sana.

Charles la guardò negli occhi luccicanti, stupito dalle parole della ragazza: - Che abbia ragione?- si chiedeva nella sua mente; no, Charles sapeva bene che lui era veramente innamorato della ragazza, ma lei non provava, neanche minimamente gli stessi sentimenti.

- Charles- disse Sana prendendolo per mano, - Io penso che…anzi, sono certa di volerti un gran bene, volerti bene come un amico, un amico importante per me, insostituibile! Quindi, ti prego…non roviniamo tutto -.

Il ragazzo l'abbracciò, la strinse forte a sé, e le disse: - Va bene, forse…è meglio così; mi abituerò all'idea che tu non potrai mai amarmi, ma…io sarò sempre innamorato di te; comunque, anche la tua amicizia ha per me una grandissima importanza -.

- Non dire così -, disse Sana, - Anche tu troverai un giorno il vero amore; una persona che ricambi i tuoi sentimenti, proprio come è successo a me e ad Heric. Ci siamo trovati e abbiamo "imparato ad amarci". E ricordati…troverai in me una confidente…e se avrai bisogno di piangere…ci sarò sempre io. Parole simili me le disse Heric, una volta alle elementari, nel periodo in cui mia madre stava scrivendo il libro "Mia figlia ed io"-.

- Grazie -,le rispose il ragazzo -, - Mi sei stata di grande aiuto…ti voglio bene- concluse Charles.

- Anch'io - ribatté la ragazza.

Si sorrisero e…………………

- E' tardissimo!!! Sono le 20.30!!! Devo correre a casa! La mamma e Robby saranno preoccupatissimi!!! - urlò Sana, poi si calmò e dolcemente disse: - Ciao Charles -.

Anche lui la salutò ed entrambi andarono via, ognuno per la sua strada.

Mentre camminava il ragazzo sorrise e disse: - Non si può avere tutto! -

Appena arrivata a casa, Sana salutò Robby e sua madre, che erano un po' preoccupati dato che la ragazza aveva ritardato……ma non le dissero nulla!

Poi lei prese il telefono, chiamò Heric e parlò con lui per un po' di tempo raccontandogli ciò che le aveva detto Charles e soprattutto come lei avesse reagito.

Heric capì dalle parole di Sana quanto era profondo il sentimento verso di lui e quanto lei gli voleva bene.

Dopo di ciò, i due si diedero la buonanotte e Sana andò a tavola con la sua famiglia. Trascorse una magnifica serata, magnifica soprattutto perché tutti i suoi pensieri erano per Heric e per nessun altro.

 

FINE CAPITOLO 4^^

 

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